martedì 12 gennaio 2010

Storia minima

Mio padre ha fatto una cosa notevolissima indirizzata a mia figlia, registrando su cassetta i suoi ricordi di bambino: ci sono dentro il paesino d'origine, i suoi nonni, le attività che svolgevano. Ci si respira l'odore dei campi, della ricotta e delle pecore governate da Minicucciu (mi pare), il pastore del cui aiuto si giovava la nonna materna; ci si sente il riverbero del dispiacere del ragazzino che andava in soffitta a leggere i quaderni del nonno morto troppo presto, quando scoprì (il ragazzino) che quei quaderni erano stati buttati da una mano troppo distratta alle prese con la ristrutturazione della casa. La cosa è così notevole che ce ne gioviamo in due: per mia figlia in età prescolare, funge per il momento da storia della sera per addormentarsi; ma ne godo anch'io, incidentalmente capitato in mezzo ai due (nonno e nipote), scoprendo cose che mi sono assai vicine ma che non ho saputo in quaranta e rotti anni. Fin qui, la cosa riguarderebbe solo me e un paio dei miei più stretti congiunti. E capisco che uno innamorato del Novecento di Bertolucci, che proietterebbe nelle scuole d'Italia La meglio gioventù e farebbe adottare come libro di testo Romanzo criminale, sia quasi inevitabilmente attratto da una cosa del genere, fatte le debite proporzioni, chiaramente. La quale cosa però diventa di un interesse un po' più largo se la si inquadra in uno spontaneo e fruttuoso riempimento di quel vuoto di memoria che un po' tutti denunciamo, salvo poi farci stritolare tra il qui e l'ora effimeri ma scambiati per eterni. Probabilmente mi troverò a scuotere la testa chissà quante volte, tra qualche anno, rientrando a casa e trovando mia figlia spaparanzata sul divano davanti alle immagini dello zoo del Grande fratello. Ma ho l'impressione che quella cassetta, che io commuterò in mp3 per tentare di renderla meno corruttibile dal tempo, scaverà e lascerà tracce. E forse un giorno anche mia figlia comincerà a scuotere la testa di fronte agli zoo televisivi. Prendendone le distanze perché un po' più in grado di abbracciare il tempo che passa. 

2 commenti:

MadaM ha detto...

Perchè essere pessimisti?
Le basi e tutto il resto di contorno ci sono, la sicurezza no, ma quella non è garantita per niente e nessuno.
Sarà per questo che abbraccio e bacio i miei figli fino a quando posso.

wizzo ha detto...

Al contrario, il post mi sembra ottimista. E anche felice, nel senso di stato d'animo.