giovedì 28 giugno 2007

In vacanza al Truman show

Ignoravo da tempo i volantini delle agenzie di viaggio con le roboanti offerte "all inclusive". Me ne stanno capitando in mano alcuni e noto che in gran parte di essi, esplicitare la località di vacanza è considerato superfluo: ti danno il prezzo, cosa include e l'altisonante nome dell'albergo o del villaggio cui intendono dirigerti. Ma, così, per fare un esempio, in un'isola di oltre ottomila chilometri quadrati, 600mila abitanti e diverse città importanti, non ti dicono dove si trova fisicamente il posto in cui impacchetteranno frotte di turisti che torneranno convinti di essere stati in Grecia.

The book of memory

Per dire che Veltroni si è candidato alla leadership dei Democratici, in dieci righe di notizia il New York Times utilizza una volta la parola democristiani e due la parola comunista.
NYT

Straordinarie normalità

Diceva il Gr ieri mattina che era il discorso più atteso della stagione politica. Poi lui - quello che il discorso doveva farlo - arriva e parla di ambiente, generazioni, riduzione delle differenze sociali, valorizzazione delle energie più dinamiche a prescindere da quale sia il ceto di nascita. Niente di rivoluzionario, per carità, ché non è tempo di rivoluzioni. Tutte cose normali a dirsi - magari più difficili a farsi e questo ci sarà tempo per constatarlo. Tanto normali che era tanto in Italia che qualcuno non le metteva in fila così. Tanto normali che i marziani che hanno ridotto la dialettica politica a lite tra famelici dirimpettai hanno preferito non assistere di persona o commentare col fastidio di chi ha appena preso un pestone ai piedi; bene, marcare le distanze aiuta chi osserva a capire. Tanto normali - qualcuna anche banale, a dire il vero - che nel delirio quotidiano in cui si vive sembrano straordinarie. Se questo è un bene o un male poi, fate voi.
Repubblica.it

mercoledì 27 giugno 2007

Ascoltando un discorso di investitura politica

M'è riemersa una riflessione che avevo soppresso: ma se i governi devono essere messi in grado di governare punto-e-basta, salvo poi ripresentarsi alle elezioni dopo cinque anni, qual è la funzione dei parlamenti? Non è una provocazione, è proprio una domanda. Fatta da uno che pensa di rendersi conto dell'importanza di poter gestire le cose - governare, appunto - senza esser costretti a schivare continuamente i bastoni che vengono gettati fra le gambe. Però, come dire, anche la rappresentanza vuole la sua parte.

L'abito del monaco

In uno dei giornali nazionali più venduti campeggia una foto di Veltroni da capo a piedi dalla quale partono tre altre piccole immagini che evidenziano dei particolari allo scopo di illustrare "i capisaldi del look di Walter". Ecco, per dire, io mi ci sono anche soffermato.

martedì 26 giugno 2007

lunedì 25 giugno 2007

Lui chi è

Potremmo anche andare da Genova a Ustica a piedi e ritorno, ma nessuno ci svelerà mai se De Gennaro è dottor Jeckyll o mister Hide.
Corriere, Repubblica

L'imbarazzo della scelta

I punti del sondaggio di Repubblica sul discorso di Veltroni dicono quant'è difficile per Prodi governare. No, non l'Italia, l'Unione.
Repubblica.it

Doppia V

Sostiene Aldo Cazzullo sul magazine del Corriere della Sera uscito giovedì che ho avuto tempo di sfogliare solo nel fine settimana, che come Veltroni sta facendo in questi giorni per la sua parte, Vendola dovrebbe uscire allo scoperto per candidarsi alla guida della sinistra alla sinistra del Pd (o, se preferite, della sinistra tout court, fate voi). Qualcuno lo taccerà di eccessivo ecumenismo, ma questo blog, nel suo piccolo, li aveva entrambi inseriti nel suo pantheon dei vivi, Veltroni e Vendola.

giovedì 21 giugno 2007

La fabbrica della paura (e del dolore)

Ci sono due cose che s'intrecciano e che spiegano un po' come l'Italia (ma forse non è una cosa solo italiana) è peggiorata da alcuni punti di vista (magari, anzi sicuro, da altri è migliorata). Una è da ventiquattr'ore on line. L'altra è da stamattina in edicola, ma fino a domani non sarà disponibile in rete, per cui copio-incollo qui i passi salienti (è l'editoriale del manifesto a firma di Marco D'Eramo): "Tutti siamo certi al 100% di vivere in una società molto più minacciosa e violenta di venti anni fa. Ebbene, ci sbagliamo: l'indicatore principale della violenza è il tasso di omicidi. Nel 1991 furono uccisi 1.903 italiani con un tasso di 3 omicidi ogni 100.000 abitanti. L'anno scorso sono stati solo 621, uno ogni 100.000 abitanti. Ma la cosa più stupefacente, è che se si guardano le statistiche di un secolo fa, ebbene allora il tasso di omicidi era 10 volte tanto! Uscire di casa era infinitamente più pericoloso. (...) Ora l'eccidio più remoto ci arriva in diretta, entra nella nostra casa: ceniamo con i cadaveri sul piccolo schermo, ci svegliamo con corpi inceneriti, teste mozzate. Viviamo in un film dell'orrore e la società ci pare un horror essa stessa".
Wittgenstein, il manifesto

Interruptus

Segui un interessante programma alla radio; break musicale con l'ultimo pezzo di Max Pezzali.

Forse

I Ds ne stanno imbroccando una.
Repubblica

Intervallo

Che si faccia chiarezza sull'irresponsabile gestione dell'ordine pubblico a Genova è positivo anche a distanza di sei anni. Ognuno poi è libero di interpretare i motivi di questo lungo intervallo di tempo.

martedì 19 giugno 2007

Le riserve meglio dei titolari

E' tempo di cambi di palinsesto anche per Radio rai. Finalmente è tornato Trame, che non si capisce perché fa la riserva a... beh, chi segue Radio 2 lo sa.
Radio Rai

Filo

Dopo aver sentito come Confesercenti ha trattato Prodi e aver letto delle dichiarazioni di reddito degli autonomi, mi sono sentito filogovernativo come mai mi era capitato.
Repubblica

venerdì 15 giugno 2007

Cambio di palinsesto

Al passaggio di stagione per le televisioni, mi sono reso conto che nell'autunno-inverno alle spalle non ho seguito non una, ma neanche mezza puntata, forse neppure un quarto, di Porta a Porta e Matrix.

PS: Al fine di rassicurarvi sulla mia sanità mentale, aggiungo che d'abitudine non faccio di questi calcoli, mi ci è andata la testa mentre sentivo uno alla radio che parlava di queste trasmissioni.