giovedì 18 ottobre 2007

2.0

Provate voi a essere chiamati a sedere da qualche parte a gran voce da tre milioni e mezzo di persone e poi voltarvi per vedere che la gran parte si è dileguata presa dal telefonino che non va, la macchina da cambiare, la zia che sta male, la badante che pretende troppo e il lavoro scaduto da cambiare. Provate allora a fare di testa vostra, chiusi nel palazzo dov'è la sedia su cui vi hanno chiesto di accomodarvi. Provate, poi sentirete dire che monta l'antipolitica. E' già successo, sta succedendo. Ma ce ne siamo dimenticati e siamo passati in pochi giorni dal furore popolare che doveva travolgere tutto alla formidabile richiesta di partecipazione della ggente. Vorticanti nel frullatore non ci siamo accorti che la maggior parte della ggente passa la maggior parte del tempo a casa sua e delle cose in comune se ne infischia, allegramente o no. A volte non volendo occuparsene, spesso non potendo. Partecipa sì, ma col il minimo sforzo, mettendo la croce su una scheda, e di questi tempi è già tanto. E se decide - mettiamo - di costituirsi in comitato, nove volte su dieci lo fa perché non vuole più tossici e immigrati fra i piedi, quasi mai per qualcosa. E' l'altro lato della società 2.0. Servizi e prodotti sono sempre più flessibili e adattati alle esigenze individuali, ma si è così presi dal proprio mondo su misura che si evita di mettere il naso fuori dalla finestra. Magari chissà, a buttarci un occhio là fuori, ci si accorgerebbe che tutto su misura proprio non è. Sotto sotto la consapevolezza c'è: se una pur consistente minoranza si reca ad eleggere il segretario di un'associazione privata, un qualche focolaio coperto dalla cenere rimane. Ma per il momento siamo più portati a sovradimensionare ciò in cui ci imbattiamo nel tragitto casa-lavoro-supermercato e reclamiamo se ci si chiedono soldi per sistemare le cose in comune. Che tanto stanno lì, fuori dalla finestra. Siamo passati dall'occuparci solo di quelle - quando tutto era politica - a considerarle estranee. Niente vie di mezzo. E loro sono rimaste lì; qualcuno che se ne prende cura comunque è rimasto. E nell'indifferenza generale le mette a valore. Per sé e per pochi amici.
Ds on line

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