venerdì 19 febbraio 2010

Ci provo anch'io

L'ho ormai visto da diverso tempo ma come tutte le cose grandi, è difficile confrontarcisi. Però ho deciso di farlo aiutandomi e citando amarotico, perché sì, sono d'accordo, Avatar è "un'esperienza lisergica", che esci dal cinema e sei gonfio di tutto e ti rimbalza dentro tutto per ore, per una notte intera e la mattina dopo ti svegli di buon umore e dopo aver messo a fuoco il perché, dici ancora: che bello. E lo faccio citando anche Giovane cinefilo, perché Avatar è proprio "un film che stai a guardare dall'inizio alla fine con gli occhi e la bocca e il cuore spalancati, sognando di trasferirti tra le foreste di Pandora, sognando di volare, di volare a cavallo di draghi multicolore dannazione!, sognando di fonderti con la natura, con le maledette piante!, di sentire pulsare dentro il tuo corpo le voci dei tuoi antenati, dei tuoi simili, di tutti i popoli a venire". Ecco però, detto della maestà dell'opera, sarei ipocrita se non dicessi che i temi toccati non sono del tutto inediti. Archetipici, sostiene Giovane cinefilo. Forse sì. Però ecco, in questo senso non è che scopri la rivoluzione se per esempio hai amato Balla coi lupi. Eppure sei in grado di dire ancora, a distanza di giorni e giorni: che bello. E non vedi l'ora di rivederlo.

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