lunedì 31 dicembre 2007
Localizzazione
domenica 30 dicembre 2007
Relativismo
Repubblica
All is quiet
- Negli ultimi tempi da queste parti è aumentata la frequenza dei post riguardanti la radio; il fenomeno è proporzionale alla crescita della fetta di energia residuale dalle altre questioni di vita che il titolare dedica alla cosa che state leggendo e, forse, ascoltando.
- La veste grafica va suscitando un altanelante desiderio di modifica che resterà a lungo insoddisfatto date pigrizia, mancanza di tempo e, appunto, altalenanza, che non è ardenza.
- Tra ventiquattr'ore o giù di lì si starà festeggiando e qui non si è messo ancora mente alla musica d'accompagnamento, come invece si fa da lustri. Ci si rifarà, forse, con la playlist di domani che almeno fino a una certa ora rimarrà in onda. Poi, dopo, menotre-menodue-meno uno, baci, abbracci e auguri. E lì forse ci sarà New Years Day degli U2 - che è sotto Siae e ce l'ascolteremo in privato, ma è un gran pezzo e accompagna da tempo i Capodanni della persona di cui siete forse ormai soliti leggere le elucubrazioni - o forse altro. Buon anno, ragazzi.
sabato 29 dicembre 2007
Per chi va di fretta
Le facce, le balle
oppure le facce che riecono a fare
Luciano Ligabue "Niente paura"
Proiettili deviati, testate accidentali, malori attivi. La prossima volta che muore qualcuno in maniera violenta e c'è di mezzo qualche tipo di autorità c'è il rischio che qualcuno dirà che è colpa del sole che s'è messo a girare intorno alla terra.
Rai, Adnkronos, Qnet, Wikipedia
giovedì 27 dicembre 2007
La svolta, forse
Afterdawn
mercoledì 26 dicembre 2007
Cuffia e microfono
Il periodo sbagliato
venerdì 21 dicembre 2007
Guardoni e mazziati
il manifesto
mercoledì 19 dicembre 2007
L'ombelico del commentatore
domenica 16 dicembre 2007
Chiusa parentesi
Pubblicità progresso
Antipop
PS: grazie ai Primus per avermi fornito il titolo del post.
Lavoro
Signora A: "Come sta?"
Signora B: "Eh..."
Signora A: "Ma al lavoro ci torna?"
Signora B: "Non lo so, bisogna vedere come si riattaccano" (mentre con la mano sinistra indica medio e anulare della destra).
sabato 15 dicembre 2007
In memoria
It's only rock'n'roll
venerdì 14 dicembre 2007
Sensibilità
mercoledì 12 dicembre 2007
Non tutto il male
martedì 11 dicembre 2007
A prescindere
Wittgenstein, Leonardo, Macchianera
sabato 8 dicembre 2007
Elogio della mitezza
venerdì 7 dicembre 2007
Il vuoto che c'è
il manifesto
mercoledì 5 dicembre 2007
Col dissenno di poi
A voltare lo sguardo indietro ci sarebbe quasi da sperare che ci sia un "grande vecchio" che prevede tutto e fa in modo che le cose vadano in un certo modo per chissà quali scopi. Almeno ci sarebbe un senso. Perché se le cose vanno così al naturale, allora c'è da preoccuparsi sulle classi dirigenti che governano il posto nel quale ci siamo trovati. Cominciando dai confini più piccoli: solo qualche lustro fa, mentre vedevamo crollare un sistema istituzionale che si era retto per decenni su un bipolarismo imperniato intorno a due partiti e su un sistema elettorale proporzionale, ci hanno cominciato a raccontare che no, basta, occorreva passare al maggioritario perché così andavano le democrazie vere. Ce l'hanno raccontato fino all'altroieri. Poi, puf. Due di quelli che sono stati i più grandi campioni del maggioritario si vanno accordando per tornare a un bipolarismo imperniato su due partiti e un sistema elettorale proporzionale. E dire che siamo reduci da una legislatura che ha visto il governo più longevo della Repubblica. Il quale, come i tedeschi che tagliavano i ponti dietro di loro battendosela verso casa, ha pensato bene di cambiare la legge elettorale in zona Cesarini per rendere difficile la vita a chi sarebbe succeduto. Dicono: ma che schifo, con le liste bloccate, il parlamento è di fatto nominato dai segretari di partito. Perché, dal '