domenica 16 dicembre 2007

Antipop

Una cosa come Telethon in un paese normale non esisterebbe. Non esisterebbe una maratona di due giorni che mobilita la nazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica perché la ricerca scientifica sarebbe una priorità di governo e le verrebbero assegnati ben più degli spiccioli che avanzano dalle tasse raccolte. E la battaglia contro le malattie invalidanti sarebbe una scelta di civiltà che influirebbe ben più di un Mastella qualsiasi e i suoi esiti non dipenderebbero dal buon cuore della gente ma da una strategia decisa nei tavoli che contano. In un paese normale banche e aziende di telefonia con bilanci paragonabili a quelli di un piccolo stato non sponsorizzerebbero una raccolta di fondi a scopo benefico: farebbero solo profitti, non si travestirebbero da benefattori e sarebbero tassati il giusto per garantire allo stato fondi adeguati per perseguire le priorità che la collettività si dà e garantire servizi decenti. In un paese normale nel Duemila, voglio dire. Perché due secoli fa accadeva più o meno quello che accade oggi.
PS: grazie ai Primus per avermi fornito il titolo del post.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una cosa come Telethon, in realtà, non serve a curare alcun male o a finanziare alcuna ricerca, tranne quella di soldi. Che, come altre iniziative simili spuntano come funghi ai tempi del natale, dove l'affaire donazioni-regali-siamotuttibuoni rende quasi più della finanziaria in votazione.
Fosse per me sposterei la tredicesima a giugno così da permettere a tutti i povericristi almeno una vacanza decente.

p.s. "Antipop" è anche il titolo di un bel disco dei Primus.