lunedì 29 marzo 2010

Non vivo né in Puglia né nel Lazio

Sabato pomeriggio ho tirato fuori la scheda elettorale dalla cartella in cui la ripongo dopo ogni elezione, c'ho anche applicato sopra gli adesivi che m'aveva mandato il mio sindaco con la nuova sezione di voto. Poi domenica sono stato fuori tutto il giorno. E stamattina, beh stamattina ho guardato la scheda e l'ho lasciata lì. Stasera la riporrò nella cartella, per la prima volta senza timbro.

giovedì 25 marzo 2010

Senza vergogna

Finirà 8-5? 9-4? 10-3? Certo, per uno che non è berlusconiano, l'ideale sarebbe la terza che ho detto. Ma per vincere in quel modo, per esempio, ci si troverebbe a gioire per la vittoria di De Luca in Campania, lo sceriffo, come lo chiamano. E, insomma, non è proprio il massimo della vita. Certo, meglio dell'avversario. Ma ci vuole poco, no? E poi stiamo alla solita storia del meno peggio, basta tristezze. Quindi a scanso di equivoci, questo blog dichiara fin d'ora che gliene bastano due, e se Vendola e Bonino diventassero presidenti di Puglia e Lazio,  qui si gioirà senza vergognarsene.

Santoro potete vederlo anche da qui

Per una notte

Per vedere Santoro (e non solo) stasera.

lunedì 15 marzo 2010

Ah preside'

Uno scrive questa cosa qui, che pesa non poco (per chi la scrive, s'intende) e viene immediatamente superato dagli eventi. Ah Berlusco', datti 'na calmata che sennò, oltre a far fare una figura immonda a chi ci prova, diventa proprio impossibile difenderti; anche parzialmente.

Diritto all'informazione

Stamattina ho telefonato alla Procura della repubblica della mia città per sapere se ero indagato per qualcosa.
PS: per chi non l'ha capita, cliccare qui.

A verbale

Che questo blog simpatizzi con lui lo si è esternato in diverse occasioni (qui quella più convinta, qui la prima, un po' più ingenua). Ora lo metto a verbale in maniera definitiva affinché, spero, un giorno io possa dire "l'avevo detto": voglio che quest'uomo diventi il candidato alla presidenza del consiglio del centrosinistra.

giovedì 11 marzo 2010

Poveri

Un breve ritratto di Rocco Carlomagno, l'uomo che ieri ha fatto uscire dai gangheri presidente del Consiglio e ministro della Difesa, pubblicato oggi dal manifesto. Per farsi mettere in difficoltà da un personaggio del genere è chiaro che stanno passando un periodo difficile; c'è da capirli, poverini.

mercoledì 10 marzo 2010

Condannatelo

Sto per scrivere una cosa che risulterà scandalosa ai più che vengono da queste parti, quindi dovrò essere convincente nell'argomentarla. Penso che l'opposizione dovrebbe lasciar fare tutto quello che vuole al presidente del Consiglio. Vuoi sospendere i processi a tuo carico? Ok. Vuoi che le liste che il tuo partito (partito?), a causa delle guerre intestine, non è riuscito a presentare in tempo vengano reintegrate? Prego. Magari lo farei con due accortezze: per i processi, andrebbero sospesi anche i tempi per la eventuale prescrizione dei reati e, non appena il presidente del Consiglio non fosse più gravato da compiti istituzionali, si dovrebbe tornare immediatamente in aula. Per le liste, invece del pateracchio messo in piedi, proporrei una sanatoria per tutti quelli che non sono riusciti a mettersi in lizza. Tutti significa: Radicali, Forza Nuova, Sinistra critica e via minoreggiando. Ecco, utilizzate queste accortezze, l'opposizione potrebbe presentarsi all'opinione pubblica con un discorso di questo tenore: "Cittadini, il paese è sottoposto a continue tensioni che scaturiscono dagli affari privati e dai pastrocchi di cui il signore che la maggioranza di voi ha legittimamente designato a governare è portatore e protagonista. Sono mesi, anni, che il dibattito pubblico è segnato non dallo scontro su misure e politiche che riguardino la maggioranza dei cittadini, bensì dalle polemiche su quello che lo stesso presidente del Consiglio voluto dalla maggioranza di voi vuole fare o non fare pro domo sua, mascherando il suo interesse come quello generale. Le misure che proponiamo sono da repubblica delle banane, ce ne rendiamo conto. Ma noi con queste, tentando di salvare la faccia, vogliamo aprire un capitolo nuovo. Stop ai processi (temporaneamente), si reintegrino le liste del Pdl irregolari (sempre che riescano a mettersi d'accordo). E condanniamo il presidente del Consiglio alla peggiore delle pene, dalla quale non a caso tenta di sfuggire con diversivi tutte le volte che si trova a Palazzo Chigi: governare".

Ho un rigurgito antifascista

L'uomo con il pizzetto è ministro della Repubblica in uno dei paesi fondatori dell'Unione europea. E le foto scattate sono di oggi non di quando era fascista era iscritto al Msi.

domenica 7 marzo 2010

Ciao

Ho appena saputo che Mark Linkous si è tolto la vita e mi dispiace parecchio perché amare dischi è anche un po' amare chi li fa, anche se non l'hai mai conosciuto né visto di persona. Mi piace ricordarlo così, anche se mi piace è un verbo che uso con difficoltà, ora.

Vergognarsi almeno un po' (reprise)

"(...) Così come del resto nessuno di quel partito (il Pdl) ha sentito il bisogno di chiedere scusa agli italiani per il pasticcioc creato, per la fibrillazione in cui è stato gettato l'intero dibattito politico, e per aver costretto alla fine il presidente della Repubblica ad avallare ad avallare un decreto orribile pur di non privare di qualsiasi significato politico il prossimo appuntamento elettorale e di non lasciar precipitare nel ridicolo l'immagine del Paese più di quanto già ci sia".
Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera di oggi.

sabato 6 marzo 2010

Articolo unico

Venne colto in flagranza di reato. Secondo il verbale dei carabinieri, teneva il coltello insanguinato in mano quando le forze dell'ordine irruppero nel lussuoso appartamento dopo essere state chiamate dai vicini allarmati dalle urla di una donna. Il corpo della vittima giaceva a terra in una pozza di sangue ormai privo di vita. Oltre alle coltellate inferte al petto, quello che impressionava di più era il volto tumefatto.
- "Sì, l'ho uccisa io", ammise subito il presidente rispondendo agli inquirenti. - "Le avevo chiesto il caffè e lei si era rifiutata di prepararmelo", spiegò. Le polemiche dei giorni successivi furono roventi. L'opposizione chiedeva la rimozione del presidente e le elezioni anticipate. - "Non si può privare il paese del premier legittimamente eletto dal popolo in libere elezioni solo perché ha commesso un delitto d'impeto", era invece la tesi della maggioranza, che chiedeva anche che il premier venisse liberato dagli arresti domiciliari per poter svolgere le sue funzioni. - "Non si è mai visto un paese governato da un uomo che è costretto agli arresti domiciliari, questo può succedere solo in Italia", scrisse nell'editoriale firmato dal direttore, il quotidiano di proprietà del cugino del premier. I due legali del presidente del Consiglio, entrambi parlamentari, intervistati dal tg della sera della principale rete pubblica, dichiararono che il delitto non poteva essere premeditato e che il premier aveva agito d'impeto. - "Intanto si dovrebbe riconoscere al presidente del consiglio di essere stato sincero: è stato trovato davanti a un cadavere con il coltello insanguinato in mano e ha ammesso di aver ucciso, non è da tutti. E poi non siamo davanti a un criminale comune", disse l'avvocato Critini. - "L'attività del nostro presidente è sotto gli occhi di tutti; un uomo che lavora diciotto ore al giorno per il bene del paese e che ha messo la sua capacità a disposizione dei suoi connazionali non può essere giudicato così, su due piedi. E che abbia reagito a una provocazione è dimostrato dalle ecchimosi rinvenute sul volto della donna uccisa: l'ha prima picchiata, poi accoltellata. Se avesse voluto uccidere avrebbe direttamente utilizzato l'arma, non sarebbe prima passato alle mani. Chiediamo al Paese di valutare bene. E al consiglio dei ministri e al presidente della Repubblica di esperire una via che consenta alla nostra Nazione di non rimanere senza guida". Il Nsib ("Noi siamo il bene", il partito del premier) scese in piazza in una manifestazione in cui migliaia di persone si presentarono imbavagliate. - "Siamo qui per dare la nostra solidarietà al premier e dire che se non si consente di governare a lui, si imbavaglia la maggioranza del paese che l'ha eletto", disse uno dei coordinatori nazionali del partito, sfilandosi il fazzoletto dalla bocca per esternare la dichiarazione e rimettendolo subito dopo al suo posto. Il Pdm (Partito della morale), che si trovava all'opposizione, organizzò la protesta per il giorno immediatamente successivo: - "In galera il presidente del consiglio e chiunque abbia parlato con lui negli ultimi sette giorni", c'era scritto nello striscione che apriva il corteo. - "Come tutti sanno, siamo sempre stati contro le manette facili - fu la dichiarazione del leader del partito nel linguaggio schietto che lo contraddistingueva - ma quanno ce vo', ce vo'". Introvabili i principali leader del maggior partito d'opposizione, che erano in quel momento tutti in vacanza, davanti alle telecamere andò Pisquano Metapini, consigliere comunale di Formia: - "Dateci il tempo di capire", disse. Il decreto fu varato dal consiglio dei ministri convocato d'urgenza per il giorno successivo, con il premier che partecipò in videoconferenza, visto che gli arresti domiciliari non erano stati ancora revocati, e che si astenne al momento del voto, dal momento che la questione lo riguardava direttamente. "Non è perseguibile per il reato di omicidio il presidente del consiglio in carica che uccide in un momento di rabbia", c'era scritto nell'articolo unico.

mercoledì 3 marzo 2010

La parola tolta di bocca

Questa l'avrei voluta scrivere io ma mi hanno anticipato.

Vergognarsi almeno un po'

In un paese in cui nessuno si assume più la responsabilità di nulla, e tanto meno si scusa, questo direttore didattico merita di essere citato ad esempio.

Digerire l'indigeribile

Il Tar ha appena respinto il ricorso del Pdl sulle liste in provincia di Roma. Così ora La Russa ci farà vedere di cosa è capace un ministro della Difesa (ripeto: ministro della Difesa) che si dice pronto a tutto (ripeto: pronto a tutto). E l'Italia (pardon, la maggioranza degli italiani) digerirà ancora.

A, B, C

Non so se è peggio vivere in un paese in cui il maggior partito A) ha esponenti di rilievo che fanno dichiarazioni di questo tipo; B) applaude a scena aperta un tipo così; C) si incarta su se stesso preso dalla guerra per bande e non riesce a presentare le liste nella provincia della Capitale.