La storia delle due ragazze ritrovate morte sulle montagne del Lecchese è di una pena indicibile. Oggi il Corriere ne fa una ricostruzione (non è in rete) che, pur nella inevitabile complessità delle cose e nel rifiuto di nessi diretti di causa-effetto, fornisce comunque spunti per capire cosa oggi il carcere possa diventare. Racconta l'inviato del Corriere Luigi Corvi che "la storia inizia a febbraio dello scorso anno, quando Ramon e la sua sposa bambina erano arrivati a Milano. (...) Avevano trovato alloggio in una baracca (...) vivevano di espedienti, piccoli furti e scippi intorno alla stazione. Una vita dura ma almeno lontano dalla prostituzione. A maggio Luminic (la sposa bambina) era rimasta incinta e a fine anno era tornata in Romania per partorire. Ma a febbraio lei e Ramon erano di nuovo a Milano: la bimba, chiamata Alexandra, era rimasta con i nonni. Poi lui era finito a San Vittore per un furto. (...) A luglio Ramon esce dal carcere e decide che la sua vita deve fare un salto di qualità, così obbliga la giovane moglie a prostituirsi. lei non vuole ma non può opporsi". La storia di Luminic finisce insieme a quella di una sua compagna in un sacco dell'immondizia abbandonato in un bosco di montagna. L'ipotesi degli inquirenti è che sia il tragico epilogo di un festino a luci rosse in una villa di Brianza per cui qualcuno avrebbe sborsato soldi in cambio di droga, alcol e sesso.
Alice notizie, Corriere della Sera
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