Risparmio le parole, ché le foto di Napoli e dintorni hanno la bocca. Ma ci sono almeno due considerazioni che scuotono i nervi anche più della situazione in sé. La prima: neanche con i rifiuti alla gola si sente un'anima che aliti sull'impossibilità di trattare produzione, merci e scarti come stiamo facendo, pena l'autoannullamento. E dire che di alternative praticabili ce ne sono. Basterebbe ragionare e programmare le politiche su un periodo più lungo dell'eterno attimo cui siamo abituati noi occidentali del terzo millennio se non altro per: A) produrre meno roba inutile e con la vita media di una farfalla; B) riutilizzare (non semplicemente riciclare) di più. Ragionando invece sul breve periodo e buttandola in politica (e siamo al secondo punto), non si riesce a non essere d'accordo con il centrodestra in generale - che d'ambiente sa quanto so io di astronomia - per quanto riguarda il giudizio su Bassolino, e con Cicchitto in particolare per quanto riguarda quello sul verde, campano e ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio. Ditemi voi se non c'è d'avere i nervi scossi. Ma ora basta, ho perso già troppo tempo; devo tornare a occuparmi del vero problema che angoscia l'umanità e che esonda dalle pagine dei giornali: il sistema elettorale.
Google, Ansa
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