lunedì 1 giugno 2009

L'affaire

Dice: ma che ne pensi dell'affaire Noemi-Berlusconi-Veronica-Repubblica? Per giorni e giorni il "boh" è stata la risposta prevalente. Boh perché io non sono di scuola così anglosassone e il diritto alla riservatezza penso che vada garantito a tutti. Anche al presidente, a meno che alla riservatezza non ci si appelli per coprire malefatte che hanno a che fare col ruolo pubblico che si svolge o patenti violazioni della legge. Per inciso, proprio perché non sono di scuola così anglosassone, penso che il diritto alla riservatezza vada garantito anche ai presidenti che mostrano debolezze, tipo Clinton per capirci. Boh perché l'istinto iniziale è stato, inutile negarlo, quello di godere nel vedere un avversario politico in difficoltà per questioni di letto. Poi però pensi che le questioni di letto hanno il respiro corto, che la politica è cosa di più lungo periodo, che come tangentopoli insegna, le scorciatoie illudono ma sono superficiali e niente affatto efficaci e soprattutto non suppliscono l'assenza di idee alternative. Boh perché uno che organizza feste con decine di vergini pronte ad offrirsi al drago (secondo quanto ha detto la signora Lario sberlusconizzata), va ben oltre le corna e suscita una forma di repulsione anche in chi santo non è. Ma questa è una posizione moralistica, mi sono detto, quindi non vale politicamente. Poi però, a forza di sbatterci la testa i boh si sono diradati ed ecco le conclusioni. Tu puoi fare ciò che vuoi nel tuo privato e andare con una diciassettenne anche se hai settant'anni suonati non equivale ad essere pedofilo. Non ti considero granché, certo, ma non è che la mia idea di te in materia sia grandemente cambiata in peggio da quando dicesti che sei dovuto ricorrere alle tue doti di playboy per persuadere la premier finlandese. Il tuo cattivo gusto, che è anche un'immagine che hai del mondo e dei rapporti tra generi, mi era ben noto. Ma queste sono cose mie. Quello che penso oggi è che Berlusconi sta malamente perdendo in casa. E che questo alle prossime elezioni non si noterà neanche, perché il Pdl di voti ne prenderà, e gli altri di voti ne prenderanno assai meno. Ma per uno che ha mandato nelle case degli italiani "Una storia italiana" (se doveste aver dimenticato guardate qui), l'affaire Noemi-Veronica-Repubblica rischia di costare l'osso del collo, politicamente parlando. Perché non è a me e a quelli come me che B. deve spiegare. Io avrei da chieder conto di decine di altre cose che il suo elettorato non vede neanche e che io reputo molto più gravi perché attengono alla sua funzione pubblica. E' alle comari che lo votano che B. deve spiegare. E' a quelle che "è tanto un bell'uomo e di successo" che deve motivare come la sua vita privata, una delle chiavi del suo successo (a)politico, forse la principale, lungi dall'essere la soap patinata che lui ha accreditato per anni, ha dei buchi neri. A me e a quelli come me del suo privato non frega nulla oggi come non fregava nulla ieri, quando nelle nostre case arrivava l'agiografia del cumenda. Io, con le mie venature tardo-comuniste, sono molto più liberale dei popolani della libertà che lo votano. E saranno loro, gli infatuati e le infatuate da una storia italiana, a voltare le spalle al settantenne che perde la maschera e carica sugli aerei decine di vergini pronte a offrirsi al drago. E non vi illudete, voi di sinistra, perché, come tangentopoli insegna, non sarà una vittoria vostra.

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