Da una parte undici ragazzotti cui
hanno fatto ripassare l'inno nazionale in fretta e furia per poi
costringerli a cantarlo a squarciagola in favore di telecamera.
Dall'altra sono lo stesso in undici, alcuni cantano, la maggioranza
no, come è normale che sia. Con chi staresti? Con i secondi, ovvio,
anche perché gli inni nazionali t'hanno sempre dato l'orticaria. Da
una parte uno che fa il portiere e in conferenza stampa se la prende
con giudici e giornalisti perché è stato divulgato che scommette
forte. Dall'altra uno che fa il portiere e basta, senza voler
sembrare per forza l'ex presidente del Consiglio. Con chi staresti?
Con il secondo, ovvio. Da una parte uno in odore di essere indagato
per il calcio-scommesse, dall'altra tutti al di sopra di ogni
sospetto. Staresti ancora con i secondi. Poi cominciano. Giocano.
Anzi, i primi giocano. Bene. Molto bene. Gli altri ci provano. I
primi fanno gol. Esulti. Rifanno gol. Riesulti. Essendo conscio che
insieme a te lo stanno facendo un mare di evasori fiscali che
detesti. Ma esulti. No, il tifo non ha niente a che vedere con la
ragione.
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