martedì 20 novembre 2012
La fuga
Fuori pioveva. Condizionale stava al calduccio e avrebbe fatto volentieri a meno di uscire, tanto più perché sapeva che avrebbe contribuito a storpiare l'ennesima frase. Ma anche stavolta non ci fu verso, fu tirato fuori a forza: "Ma se io farei questo, non sarei degno della fiducia che voi avete in me", scrisse fiero l'uomo. Sulla via del ritorno, Condizionale buttò mestamente l'occhio alla finestra di Indicativo che, svelto svelto, appallottolò un pezzo di carta e glielo lanciò bisbigliando: "Guarda che cosa sono stato costretto a fare l'altro giorno". Tornato a casa dispiegò il foglio accartocciato e lesse: "Permettere che alcuni manifestanti generano violenza non è accettabile". Fu a quel punto che capì che non c'erano più margini per trattare. Consapevole del rischio che correva, inviò un sms a Indicativo. Nella notte, all'ora stabilita, si videro davanti alla baracca in cui era stato costretto ad andare a vivere il loro compagno malridotto. Entrarono, lo svegliarono delicatamente, consapevoli che le sorprese, vista l'ipertensione da stress accumulata negli anni, potevano giocargli un brutto scherzo. Gli spiegarono il piano. Congiuntivo s'emozionò fin quasi alle lacrime: "Finalmente, era ora, sono anni che ve lo dico. Aiutatemi a salire sulla carrozzella e fate attenzione quando spingete, se si va troppo veloci cigola". Uscirono incamminandosi come se stessero a piedi nudi su un tappeto di bicchieri rotti. Sotto al solito lampione spento incontrarono Libero Schiavotti, il consigliere economico dell'uomo che non s'era più ripreso da quando sua moglie era andata a vivere col boss. Lo interruppero mentre stava impartendo l'ormai usuale lezione notturna sul pensiero di Adam Smith al palo della luce. "Tieni, dai questo a chi sai tu", gli disse Condizionale porgendogli un biglietto. Libero Schiavotti sapeva a chi era indirizzato ma non resistette e lesse: "Se tu fossi stato un poveraccio costretto ad andare a lavorare da piccolo, avremmo capito e ti saremmo venuti incontro. Ma non si può tollerare che un professionista col conto corrente a sei zeri, che per di più è eletto dal popolo in un'assemblea rappresentativa, continui a violentare così la lingua italiana. Ce ne andiamo, così sarai costretto a rimanere muto". Schiavotti alzò gli occhi, gettò uno sguardo davanti e li vide che erano diventati tre piccole sagome in fondo al viale. Poi, noncurante, si voltò e riprese: "Allora, la mano invisibile...".
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