giovedì 18 gennaio 2018

Spiegare una battuta di trenta secondi in 4.049 caratteri

Molti battutisti che postano sui social si lamentano del fatto che sotto alle loro battute capita che qualcuno commenti: “Questa te la potevi risparmiare” o “questa non fa ridere”. E sì, sono commenti grotteschi, insensati; perché la battuta ha una grammatica tutta sua, e controbattere col linguaggio ordinario è come rispondere in finlandese a uno che ti ha chiesto “Scusi, dov’è il bagno?” in coreano. E poi, ti può non piacere una battuta, ma anche se eviti di scriverlo nel commento sotto, è assai probabile che il sole sorgerà anche l’indomani, tranquillo.

Ma c’è di peggio di quello al quale la battuta non ha fatto ridere e non riesce a tenere a bada l’istinto di comunicartelo mediante commento (che poi i commentatori in questione sono quelli che non guardano la battuta, bensì chi viene colpito dalla battuta: se è un loro avversario, allora mettono il “mi piace” anche se la battuta è da quinta elementare; se invece simpatizzano per lui, la battuta non gli piace e commentano). C’è di peggio, dicevo: sono quelli che commentano avendo completamente cannato il senso della battuta. E commentano anche in maniera aggressiva, rimanendo al riparo da figuracce perché la battuta il battutista non te la spiega, ché è una cosa vagamente umiliante. E siccome tu non gli rispondi, loro passano il resto della giornata tronfi, convinti di averti messo all’angolo, magari lo dicono anche alla ragazza, all’amico, al cane mentre lo portano a pisciare.

Un esempio può aiutare a capire. Se uno scrive: “Dietro a ogni uomo c’è una grande donna: pensa quant’è piccola la moglie di Alfano”, può capitare che ti si dia del sessista perché hai offeso una donna, mentre è del tutto evidente che il bersaglio della battuta è Alfano, non la moglie, che viene usata come leva nella battuta, ok?

Con Gene Gnocchi, il maiale e Claretta Petacci questo fenomeno, che in genere rimane nel chiuso di una pagina satirica, ha assunto una dimensione nazionale. E stamattina ci sono anche quelli che si definiscono autorevoli commentatori i quali spiegano con ago e filo perché e per come non si doveva fare quella battuta. Vale la pena scriverci sopra - anche se in qualche modo già l’ha fatto stamattina sulla sua pagina gente che di satira ne sa molto più di me, tipo Luca Bottura - perché il fraintendimento, o meglio la grande difficoltà a capire quello che ci dicono gli altri perché noi pensiamo di sapere quello che gli altri vogliono dirci prima ancora che parlino, è un problema nazionale. E anche perché, faccio notare, nell’equivoco sono caduti anche alcuni di quelli che difendono Gene Gnocchi. Che poi io penso che molti di quelli che commentano equivocando, non hanno visto l’oggetto della querelle, cioè il video in cui Gene Gnocchi pronuncia la battuta incriminata, e quindi parlano a vanvera, altro problema nazionale.

E comunque, tornando a Gene Gnocchi, al maiale, e a Claretta Petacci, in preda all’istinto del commentatore è sfuggito anche ad autorevoli commentatori il niente affatto trascurabile particolare che il bersaglio della battuta di Gnocchi non era Claretta Petacci, bensì Giorgia Meloni. La quale va postando da giorni le foto del maiale che grufola nei rifiuti di Roma e per questo viene messa alla berlina da Gnocchi (primo pezzo di cuore della battuta). Non solo: nostalgica del fascismo nonostante abbia sciacquato i panni in non si sa bene quale fiume per cercare di apparire una sincera democratica (secondo pezzo di cuore della battuta), Meloni ha messo nome al maiale Claretta Petacci, appunto. Insomma, il senso della battuta non è: Claretta Petacci è una maiala; bensì: la nostalgica del fascismo Giorgia Meloni ha un interessamento per il maiale che grufola per Roma degno di miglior causa.

Concludendo: Claretta Petacci è la leva della battuta, il cui bersaglio è la Meloni. Recuperando l’esempio di prima, ricaveremmo la seguente formula:

Moglie di Alfano : maiale a cui è stato dato il nome di Claretta = Alfano : Meloni

Ecco, riguardando il video, forse, ora si capisce meglio.

https://www.youtube.com/watch?v=XOcPdUsO64g

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