giovedì 12 novembre 2009

Gerontoche?

Sì, la gerontocrazia regnante in Italia ci ha scocciato. Ma sentirsi dare del ragazzo a quarant'anni suonati da uno che non conosci e che a occhio e croce potrebbe essere più giovane di te dà gusto. Ammettiamolo.

Se volete sapete dove trovarmi

Domani il titolare di questo blog farà una chiacchierata in pubblico a Perugia, nell'ambito di Umbrialibri, con Guido Viale per presentare il suo (di Viale) ultimo libro "Prove di un mondo diverso". Qui i riferimenti.

mercoledì 11 novembre 2009

venerdì 6 novembre 2009

Strumentale ma non troppo

La stringa "annozero di ieri" dirotta da Google diversi visitatori su questo blog. Quindi ci torno: sull'argomento della puntata di annozero di ieri, appunto, non posso dire nulla, perché della questione del consiglio comunale di Fondi in odore di mafia so assai poco. Due riflessioni a margine però, se è lecito chiamarle così, ci sarebbero. La prima: ha ragione Saviano citato nel pezzo di Travaglio, la criminalità organizzata non è né di destra né di sinistra, sfrutta ogni occasione, s'insinua ovunque e costruisce alleanze con chi fiuta che le consente gli affari migliori. E sia a destra che a sinistra trova sponde, purtroppo. Il punto è che a sinistra ci si vergogna un po' del fatto a Caserta il Pd conta più iscritti di quanti ne ha nell'intera Lombardia, mentre ieri sera, tanto per dire, il senatore Fazzone (Pdl) uno dei grandi accusati nell'affaire Fondi, solo dopo aver ululato insulti o giù di lì contro chiunque gli faceva rilievi critici, solo dopo aver cercato peli nell'uovo per tre quarti della trasmissione - a tratti anche con punte di comicità - si è detto contro la criminalità organizzata, dando tanto l'impressione di fare una cosa più dovuta che sentita. La seconda: che un soggetto con l'italiano claudicante di Fazzone diventi senatore della repubblica, la dice abbastanza lunga sullo stato in cui siamo ridotti.

mercoledì 4 novembre 2009

Bestemmia

Un tempo avrei salutato positivamente, se non gioito, per la sentenza della Corte europea per i diritti dell'uomo sui crocifissi. Oggi me ne frega relativamente poco. Essendo senza religione, quell'oggetto, pure carico dei significati che ognuno ci mette sopra, rimane un oggetto, appunto: inoffensivo. Tra l'altro, non so voi, ma quando lo vedo retto da catenoni e impigliato tra i peli del torace scamiciato di qualche omone, non ne ricavo mai una bella impressione su chi lo porta addosso, ma questa è la mia parte snob che parla. Ma sono senza religione, dicevo, e non so come reagirei al vedere il cristo in croce nell'aula dell'asilo di mia figlia se ne professassi una diversa dal cattolicesimo; anche se il concetto di farsi offendere da un oggetto, a meno che non ti cada in testa, mi risulta difficile da metabolizzare. Così come mi risulta difficile capire come ci si possa sentire più vicini a dio bestemmiando mentre lo si abbassa al livello di un oggetto. E non parlo di vaticani, cardinali, vescovi e via porporeggiando: se vogliono il loro logo appeso ovunque difendono il core business dell'azienda per la quale lavorano, vanno capiti. Mi stupiscono semmai i papà come me e le mamme come mia moglie che, a differenza di me e mia moglie, considerano una ferita la mancanza di un oggetto dall'aula frequentata dai figli: manco si trattasse di banchi, sedie o termosifoni, ché senza di quelli non si fa lezione. In quella frequentata dalla mia ad esempio, il cristo in croce non c'è - se non sbaglio, ma non c'ho mai fatto caso bene a dire il vero - eppure finora non m'è mai capitato di sentire di bambini posseduti da satana lì dentro. E fin qui siamo a cavallo tra il professare una religione ed essere superstiziosi: voglio il crocifisso in aula e mi tengo il corno rosso nel bauletto dell'auto insieme al santino di padre Pio, che hai visto mai. Mi frega relativamente poco della presenza di un oggetto in un luogo pubblico, dicevo. Ma sono loro, i veneratori dell'oggetto che mi inducono nella tentazione di scendere nell'agone. Perché quando li vedo ebbri delle loro certezze e bramosi di fare dei loro simboli, delle loro pratiche, delle loro credenze, i simboli, le pratiche e le credenze di tutti, percepisco come non la sinistra o il laicismo, che non c'entrano niente, ma il liberalismo sia per loro materia mai digerita. E' in questo continuo ricorso alla tradizione, all'autorità costituita, a delle radici confuse con un pezzo di legno appeso a un muro che vedo un passato che non passa. E' in questo considerarsi ombelico delle verità che si scorge la povertà di un punto di vista che se solo si oltrepassano le Alpi a nord (solo dopo i Pirenei c'è una situazione simile alla nostra in Europa) è incomprensibile ai più. Appendentelo pure dove volete il vostro crocifisso e toccate ferro mentre salite sulla scala, che magari potreste anche cadere, poveri voi che pensate che dio vi premierà per questo.

Disegnare l'immaginario collettivo

La differenza tra Berlusconi e i suoi avversari è questa: quando governava Prodi c'era Visco che provava orgasmi a sanguisugare gli italiani, oggi c'è un grande debito pubblico che non consente al governo di mettere in campo risorse per fronteggiare la crisi e/o tagliare le tasse.

martedì 3 novembre 2009

I puntini sulle i

Ida Dominijanni sul manifesto: "Una bussola che aiuta a distinguere fra il caso Berlusconi e il caso Marrazzo: l'uno denudato dalla denuncia - politica - del suo sistema di potere da parte di sua moglie (e poi di altre testimoni), l'altro da un agguato - antipolitico - di quattro carabinieri nella casa - privata - di una trans. Differenze troppo sottili e troppo scomode per chi preferisce cavarsela con la graduatoria del disdoro fra escort e trans".

lunedì 2 novembre 2009

Pane al pane

Poiché non ho gran tempo per scriverne, segnalo la recensione della presenza di Bersani da Fazio fatta da Matteo Bordone, ché lui (Bordone) non lo sa, ma ha scritto anche per me. (qui, invece, c'è l'intervista)

Giù giù giù

Non posso dire di aver smesso di seguire il Tg1, non foss'altro che quando mi capita lo guardo per capire a che punto si può arrivare. Ieri sera però è stata una delle tante volte che alle 20 non ero davanti alla tv. Di come hanno dato la notizia della morte di Alda Merini mi hanno riferito scandalizzati nella vita reale e in quella davanti al pc.

Numeri


Solo per ricordare che i termini del problema sono questi.

Poi

Un tempo erano riunioni fino a notte, documenti, ordini del giorno, votazioni, rotture di amicizie, litigi sul patrimonio e sui simboli, lacrime e pagine sui libri di storia, a volte. Poi arrivò Rutelli. E la scissione diventò light.

domenica 1 novembre 2009

Adesso è facile

Il pezzo che gli Afterhours hanno scritto per Mina e cantato e suonato con lei: qui.
Aggiornamento: io ci ho messo quattro-cinque ascolti per arrivare a capire che è bello. Tanto.

venerdì 30 ottobre 2009

Per quel che vale

Solo per mettere a verbale, per quel che può valere, che questo blog vorrebbe giustizia, che è facile farla in un caso come questo e che da ventiquattr'ore in tanti mi chiedono: "Hai visto le foto?" e io rispondo "no", perché davvero non ho il coraggio di guardarle, tanto me lo chiedono scandalizzati.

Eccessi

Si può arrivare ad essere così imbevuti di preoccupazione per il riscaldamento del pianeta da essere preoccupati quando arriva una bellissima e tiepida giornata di fine ottobre invece di godersela? Vivete, ambientalisti ortodossi, vivete.

Parlare di politica

Conversazione tra due anziani captata al parco (è tutto vero):
A - Che poi, che gusto se proverà?
B - Eh, che ne sai, lì bisogna anche vede' chi lo pijava.

Avviso a chi passa di qui

Oggi il blog è in vena di cose effimere, che poi dipende da come le si guarda, perché potrebbero non esserlo.

martedì 27 ottobre 2009

Outing (mani pulite)

Non ho votato alle primarie del Pd. Non l'ho fatto per tutta una serie di motivi che hanno stancato me, figuriamoci se li vengo a dire a voi. Però penso che A) Bersani sia stata la scelta migliore; B) per fortuna l'hanno fatta altri senza che io stavolta mi sporcassi le mani.

Assuefazione

Gramellini: "Che il capo del governo sia venuto in possesso di un video contro Marrazzo non in quanto capo del governo ma nelle vesti di proprietario di un'impresa di comunicazione è qualcosa di cui sembra non essersi accorto nessuno". Il resto qui.

Berlusconi e Marrazzo impari sono

Non mi dilungo, ma delle differenze ci sono. A prescindere dalla battuta fatta qui ieri e a cominciare da come sta reagendo il secondo.