lunedì 15 ottobre 2012

Il vecchio Renzi

Una delle battute più applaudite ai suoi comizi 2.0 Matteo Renzi la ottiene così: fa abbassare le luci in platea e manda un video in cui un ingrigito D'Alema ospitato a "Otto e mezzo" sentenzia che se le primarie fossero vinte dal sindaco di Firenze "finirebbe il centrosinistra". Spento il video, riaccese le luci, Renzi riprende la parola e statuisce: "Se vinco le primarie io semmai finisce la carriera parlamentare di D'Alema". Giù applausi. Bene, nella battuta e negli applausi che la seguono ci sono lo spirito dei tempi, il capovolgimento di senso che ha già fatto strame della parola "riformismo", lo smarrimento cosmico di un popolo che vuole il nuovo ma abbraccia il vecchio. Perché in quelle poche parole Renzi rivela che se diventasse leader del centrosinistra, sarebbe lui a decidere chi far entrare in Parlamento. Esattamente come è avvenuto quattro anni fa con una legge elettorale esecrata anche da lui. Esattamente quello che ha fatto D'Alema, quattro anni fa insieme ai maggiorenti del suo partito. Esattamente quello che hanno fatto quattro anni fa i partiti che si stanno squagliando in questa coda ingloriosa di seconda Repubblica. Che D'Alema non rientri per l'ennesima volta in Parlamento è francamente questione secondaria. Ma la natura del "one man show" che Renzi sta portando in tour nei teatri e nelle tv dovrebbe se non preoccupare, far discutere chi, dopo anni di antiberlusconismo, potrebbe trovarsi a votare un Berlusconi ringiovanito senza bisogno di fare lifting. Il fatto che neanche D'Alema - che da settimane ci estenua ingaggiando un duello al giorno con il suo detrattore - abbia fatto notare la cosa all'opinione pubblica, è sintomatico di come la pratica della cooptazione sia consuetudinaria a quei piani alti della politica. Tanto consuetudinaria da non essere notata. Tanto consuetudinaria che il giovane Renzi c'ha già fatto il callo. Consuetudinaria come i capovolgimenti di senso che stanno inebetendo un'opinione pubblica sempre più debole. Che cerca una scatola nuova purchessia, senza curarsi di quello che c'è dentro.

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