venerdì 2 maggio 2008
La croce sopra (post scandaloso)
Sto per scrivere una cosa che ad alcuni dei frequentatori di questo blog potrà apparire scandalosa e faccio una premessa, altrimenti detta excusatio non petita: se avessi avuto diritto di voto a Roma per il ballottaggio avrei vergato la croce sul nome di Rutelli; il problema è che la maggior parte dei romani su Rutelli ha invece messo la croce. Detto ciò, sono persuaso che votando in quel modo avrei commesso un'ingiustizia nei confronti di me stesso. Perché sono convinto che il peso specifico del politico Alemanno sia decisamente superiore a quello dell'ex sindaco. Nel suo piccolo l'uomo con la celtica al collo l'ha dimostrato anche da ministro dell'Agricoltura. E del resto anche l'evanescenza di Rutelli si è mostrata quando l'ex radicale e verde ha fatto il ministro. Ops, ma così do l'idea di criticare Rutelli per l'ondivaghezza. E invece no: non è una semplice questione di (in)coerenza. Saper cambiare idea è un pregio. Magari quando non lo si fa con la frequenza con cui a marzo cambiano le condizioni meteo. Il problema è averne, di idee. E Alemanno ce l'ha. Diametralmente opposte a quelle di questo blog. Anche quando magari si arriva alle stesse conclusioni. Tipo: qui si pensa che salvaguardare le colture e i prodotti tipici è un bene perché aiuta a tenere ampio lo spettro della biodiversità, che è la vera ricchezza del genere umano, motore dell'evoluzione. Alemanno invece, salvaguarda gli stessi prodotti perché caratterizzano la nazione, categoria che qui non si contempla. Lontani anni luce, quindi. Eppure a me Gianni - e qui sta il punto - suscita anche un po' d'invidia. Non semplicemente perché vince le elezioni, ma perché le vince dicendo quello che pensa, e dicendolo anche bene (avevo avvertito: è un post scandaloso). Questo accade, appunto, perché Alemanno di idee ne ha. Ad esempio, "via gli stranieri irregolari" lui non lo dice (e lo farà) solo per seguire l'istinto popolare, ma perché pensa davvero che la nazione va preservata e che lo si fa difendendone il dna originario. Rutelli e buona parte del ceto politico di centrosinistra invece, semplicemente non dicono tutto quello che pensano, ammesso che pensino ancora qualcosa. Si mascherano e la gente se ne accorge. A a me uomo del popolo terrorizzato dai rumeni-che-violentano-le-nostre-donne mi convince uno pronto a mostrare gli attributi, non un fru-fru che dice di voler coniugare la repressione-con-la-giusta-dose-di-integrazione. E che cazzo è, l'integrazione? Forse occorrerebbe provare a spiegarglielo, all'uomo del popolo che invece inseguiamo con la stessa bramosia con cui Adamo ed Eva si rincorsero in paradiso. Ripartire dalle idee, insomma. Anche quando costa fatica, perché i tempi non sono dei migliori. Ecco, forse, è stata una fortuna non aver dovuto votare a Roma per il ballottaggio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento