lunedì 22 novembre 2021

7, 9 e 14


Tra sabato e domenica scorsi ho sentito e/o letto da fonti diverse che chi si vaccina rischia 7, 9 e 14 volte in meno di contrarre il covid, e/o di finire in ospedale, e/o in terapia intensiva, e/o di morire rispetto a chi non è vaccinato. Se già vi siete persi, non vi preoccupate: è un effetto voluto per dire che da questa lavatrice in centrifuga permanente in cui siamo entrati da venti mesi ci sono ottime probabilità di uscire più stupidi di come siamo entrati, e già eravamo messi abbastanza bene. Ho anche sentito una tipa in una delle manifestazioni no green pass e/o novax che, intervistata, diceva di aver sentito tutto e il contrario di tutto, e questo era di fatto il motivo della sua protesta: non si fida. Provate a darle torto. 

Sia chiaro: ognuno è libero di fare i titoli che vuole e le trasmissioni che vuole, ognuno è libero di credere e dire ciò che vuole. Sta di fatto che in questo delirio di evangelizzatori pro vax e di protestatari no vax e no green pass disposti a manifestare tutte le settimane anche se quando gli hanno tolto l’articolo 18 non c’hanno neanche pensato a scendere in piazza, per dire; in questo delirio, dicevo, dove ti scorrono senza soluzione di continuità l’opinione der caciotta e quella di uno che fa ricerca da una vita, l’unica a vincere è la stupidità che stiamo erigendo a sistema. Perché se perdi pure quella poca ragione che di tanto in tanto ti contraddistingue, non puoi puntare neanche a pareggiare, vince lei: la stupidità. Sia quella degli evangelizzatori che vorrebbero chiudere allo zoo chi non si vaccina, sia di quelli che pensano che col vaccino si trasformano in ET.

Una responsabilità micidiale ce l’ha chi ha gestito le comunicazioni da posti di responsabilità e questo circo da informazione permanente che si è autocondannato ad aggiornarci ogni tre minuti su qualcosa che sappiamo già da quando abbiamo acceso la radio alle 7 di mattina ma ce lo presenta ogni volta, decine di volte al giorno, tra una pubblicità e l’altra, come un qualcosa che se non ti aggiorni in tempo reale Dante torna in vita e pubblica un’edizione aggiornata della Divina Commedia mettendoti nel girone dei coglioni e come pena del contrappasso ti costringe per il resto dei tuoi giorni ad ascoltare Gigi D’Alessio e, nelle pause, a guardare Barbara D’Urso. Oh, per carità, il casino è stato tale che qualche scivolata ci stava, è fisiologico, soprattutto da parte di si è trovato a governare la situazione (il circo dell’informazione, conoscendolo un po’ da vicino, lo giustifico meno). Sta di fatto che a venti mesi dall’inizio del delirio, stiamo ancora a 7, 9 e 14. Bum!

Ci sarebbero dei numeri che aiutano platealmente a capire perché conviene vaccinarsi, basterebbe darli una volta, e pace, senza rincoglionire le persone. Dice, e quali sarebbero ‘sti numeri? Eccoli: oggi, per dire, proprio oggi eh, 22 novembre 2021, sono stati registrati 9.351 nuovi contagi da covid. Il 22 novembre 2020 i nuovi contagiati furono 33.713. I morti di oggi sono stati 57, lo stesso giorno dell’anno scorso furono 654. In terapia intensiva oggi ci stanno 549 persone, l’anno scorso a quest’ora erano 3.801. Tutto questo succede mentre oggi andiamo a scuola, al lavoro (chi ce l’ha) al cinema e al ristorante (chi se lo può permettere), e possiamo pure andare a trovare zia Marietta che c’ha fatto la crostata; l’anno scorso invece c’avevamo Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria in zona rossa; Puglia e Sicilia in arancione e il resto d’Italia in giallo (e qui era dad per tutti e cinema e teatri chiusi, così, per dire).

Ora, di fronte a questo, o proprio pensi di essere immensamente più intelligente della media, e allora tu ne sai di più e il vaccino non te lo fai perché sennò rischi che ti si bruciano i neuroni in più che ti consentono di vedere complotti dove i comuni mortali non vedono una cippa, oppure, se ti ritieni nella media, ti vai a fare la terza dose e festeggi pure con una birretta. E poi vai a fare qualsiasi cosa che non sia mettersi a guardare notiziari o tolcsciò, dove 7, 9 e 14.

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