venerdì 28 giugno 2013

La situazione nel dopo-Ruby

All'indomani della sentenza sul processo Ruby si cerca di capire se e come potrà cambiare lo scenario politico.

Il segretario del Pd ha scelto il basso profilo ed è rimasto alla finestra; solo che la finestra, essendosi rotta i coglioni di rimanere aperta invano, si è chiusa di scatto sorprendendo Epifani e provocandogli un trauma cranico che ha reso necessario il ricovero d'urgenza al policlinico Gemelli.

Il presidente del Consiglio Enrico Letta, per capire come muoversi ha telefonato allo zio Gianni; il quale ha chiamato Angela Merkel, che ha mandato un sms a un big della finanza tedesca, che a sua volta ha fatto una videochiamata via Skype a un magnate giapponese in quel momento in viaggio d'affari ad Abu Dhabi, il quale ha inviato una mail a un alto esponente della massoneria deviata statunitense che si è consultato con il cartello che controlla il narcotraffico dell'America Latina. Dall'improvvisato summit è scaturita un'ulteriore apertura di credito nei confronti di Palazzo Chigi, il cui inquilino è stato invitato a valutare di introdurre, al fine di scongiurare l'aumento dell'Iva, una tassa sull'aria eventualmente da pagare fin dal concepimento - perché la futura mamma respira per due, è la motivazione.

Ma è dal Pdl che arrivano i segnali più preoccupanti. Il partito fa quadrato intorno al leader in attesa che Berlusconi indichi la strada da intraprendere. Solo che il cavaliere, per distrarsi un po', la sera stessa della sentenza ha fatto arrivare ad Arcore una quindicina di ventenni alle quali, dopo essersi esibito in compagnia di Apicella, ha mostrato su maxi schermo un dvd con le sue performance politiche più significative, "Dal discorso della discesa in campo del '94 alle corna nella foto del vertice Ue", il titolo. Arrivati alla celebre "svolta del predellino" però, dopo aver bofonchiato «che palle», Berlusconi è sprofondato in un sonno profondo dal quale non si è ancora ripreso. Le ragazze ne hanno approfittato per sgattaiolare via e con lui è rimasto Carlo Rossella, che lo veglia giorno e notte seduto su una poltrona di pelle di immigrato recuperato dalle acque di Lampedusa sulla quale sono state spruzzate gocce di "Eau pour homme" di Giorgio Armani.

L'assenza momentanea di Berlusconi fa sì che nel Pdl si facciano avanti diverse strategie. Ma che la situazione sia vicina al punto di rottura lo fa capire il fatto che Giuliano Ferrara ha minacciato lo sciopero della fame contro i giudici. Per comprendere la portata del gesto occorre sapere che il direttore del Foglio non digiuna per più di dieci ore dal 1971, quando in occasione di una serata tra universitari, eccedette nell'uso di cannabis dormendo fino al pomeriggio successivo, cosa che gli fece saltare il pranzo.

Ma c'è anche chi intende andare al di là del semplice gesto dimostrativo. Sandro Bondi è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri mentre si aggirava l'altra notte nei pressi del palazzo di Giustizia di Milano con un giubbotto imbottito di tritolo. La polizia postale ha invece rintracciato su youtube il video in cui un uomo dall'apparente età di 40 anni lancia una fatwa contro Ilda Boccassini in un linguaggio misto italo-arabo. Nonostante la bandana in testa, la barba lunga di diversi centimetri e l'occhio destro bendato di nero sotto la montatura degli occhiali da vista, gli inquirenti non dubitano che si tratta di Daniele Capezzone, il portavoce del Pdl del quale da qualche giorno si sono perse le tracce. Daniela Santanchè sta invece organizzando una manifestazione di protesta davanti alla sede del Csm in cui radunerà tutti i chirurghi plastici e i personal trainer di cui si è avvalsa negli ultimi trent'anni. Ci sono timori per l'ordine pubblico perché su piazza Indipendenza si riverseranno circa 6-7mila persone.

Nel Pdl però, non si perde di vista la via istituzionale. Nitto Palma ha pronto un disegno di legge per introdurre il maggioritario pluri-turno. «Un innovativo sistema elettorale - ha argomentato il senatore nel presentare il progetto ai colleghi di partito - secondo cui gli italiani saranno chiamati alle urne ogni domenica finché a vincere le elezioni non sarà Silvio». Ma mentre Mariastella Gelmini stava tentando di farsi spiegare nuovamente il concetto, che non aveva afferrato, Cesare Previti l'ha interrotta, sollecitando vie più dirette nei confronti della magistratura: «Menamoje».

lunedì 17 giugno 2013

Santa Inquisizione a 5 Stelle

Beppe Grillo ha affidato all'ideologo dei Cinque Stelle, il professor Becchi, l'incarico di redigere un'analisi del voto di livello scientifico che smentisca l'ipotesi del tracollo elettorale del Movimento. Becchi pubblicherà lo studio sulla rivista "Apocalisse" il giorno successivo al prossimo plenilunio. Lo farà dopo aver raggiunto con Casaleggio la vetta del monte Ararat. Lì i due installeranno un pannello fotovoltaico che alimenterà la "torcia eterna": un enorme manufatto a forma di candela le cui lampade poste alla sommità rimarranno sempre accese in segno di omaggio a Torquemada, l'inquisitore spagnolo che ha ispirato le regole di comportamento che di qui a poco verranno fatte sottoscrivere agli attivisti del Movimento.

Nella sua pubblicazione Becchi confuterà la tesi della sconfitta elettorale secondo una linea che è stata anticipata dallo stesso Grillo in un'intervista rilasciata al settimanale "Siamo solo noi", distribuito nella repubblica di San Marino: «Non è vero che abbiamo perso le amministrative - ha detto il leader dei Cinque Stelle - ci sono centinaia di migliaia di server e milioni di tablet, pc, smartphone e anche semplici radiosveglie pronti a votarci se solo ne avessero la possibilità. Ma questo Parlamento di morti viventi continua a voler concedere il diritto di voto solo agli esseri umani, una specie votata all'autodistruzione. Il futuro è dei circuiti elettronici, se lo mettano in testa».

Fervono intanto i preparativi in vista di lunedì, quando si terrà il processo alla parlamentare che ha criticato il leader. Adele Gambaro verrà giudicata in uno scantinato della villa di Grillo. La stanza, priva di finestre, sarà illuminata solo da candele per evitare inutili sprechi di energia. L'assise sarà aperta dalla stessa Gambaro, chiamata a ripetere per novanta minuti consecutivi la frase «La sofferenza induce a riflettere», massima di Bernardo Guy, eccellente cacciatore di eretici nel Medioevo. Successivamente Grillo e Casaleggio (che per l'occasione indosseranno rispettivamente una tunica bianca e una nera) lanceranno alternativamente in aria una moneta per cinque volte ciascuno. Quando uscirà "testa", Gambaro dovrà descrivere alla platea dei colleghi parlamentari le pratiche sessuali in cui solitamente si cimenta; se uscirà "croce", i parlamentari, a gruppi di dieci alla volta, lanceranno in direzione del corpo di Gambaro delle freccette sul modello di quelle utilizzate nei pub; ciò fino a quando Casaleggio non batterà le mani per tre volte.

«Sarà un confronto politico a tutto tondo, senza infingimenti, anche se purtroppo la diretta streaming non sarà possibile perché nello scantinato di Beppe non arriva il segnale wi-fi», hanno spiegato i nuovi capigruppo dei Cinque Stelle alla Camera e al Senato. Alla fine i parlamentari saranno chiamati ad esprimersi dividendosi in due gruppi: chi voterà «sì» all'espulsione di Gambaro lo farà uscendo dalla porta principale, chi si esprimerà per il «no» sarà invitato a dotarsi di cibo da portare ai due leoni che Grillo custodisce in una stanza attigua allo scantinato.

L'iter che verrà seguito ha suscitato interesse anche a livello internazionale. Il premier turco Erdogan ha chiesto a Grillo la possibilità di inviare degli osservatori per assistere al confronto e trarre ispirazione per il modello di relazioni da instaurare con gli oppositori di piazza Taksim.

Difficile fare pronostici sul destino di Gambaro. Sulla senatrice pesa però il giudizio negativo che di lei dà la maggior parte dei colleghi: «È affabile, gentile, mai una parola fuori posto, e soprattutto è simpatica - dice una deputata Cinque Stelle che preferisce rimanere anonima -, non si è mai adeguata allo standard di acidità e incompetenza richiesto dal Movimento ed egregiamente rappresentato dalla nostra Roberta Lombardi. E se proprio non vuole prendere esempio da noi può sempre guardarsi attorno: Brunetta per esempio, in questo senso ha delle qualità che lo renderebbero un perfetto parlamentare a Cinque Stelle».

martedì 11 giugno 2013

Pd, una vittoria pericolosa

C'è qualcosa che non torna nel risultato elettorale delle amministrative. C'è una sproporzione tra l'apparenza delle dimensioni con cui si palesa la vittoria del centrosinistra e la reale portata del successo. E, propaganda a parte, il Pd e i suoi alleati sbaglierebbero di grosso a ignorare la sostanza delle cose.

Il centrosinistra può gioire solo di una cosa: nonostante i surreali rovesci degli ultimi mesi, riesce ancora ad essere potabile per il suo elettorato, la cui buona parte non l'ha abbandonato mostrando di nutrire una fiducia insperata. Non è poco. Ma è lungi dal rappresentare una vittoria. Più della metà dei voti è rimasta congelata nell'astensionismo. Questo non significa solo che il centrosinistra non è maggioranza nel paese. Ma  che può tornare ad essere minoranza qualora cambino alcune delle labili condizioni che hanno determinato l'esito di questa tornata: su tutte la ridiscesa in campo di Berlusconi, assente dall'ultima contesa; un personaggio che non è un leader ma che è tout court il suo partito (formazione virtuale che ha evidentemente da affrontare problemi ben più gravi del Pd).

Per questo il "cappotto" delle amministrative potrebbe nel medio periodo sortire effetti più negativi che positivi per il centrosinistra. Perché potrebbe costituire l'alibi per evitare di affrontare i nodi che hanno portato quella coalizione e soprattutto il suo principale partito a non riuscire, di fatto, mai a governare l'Italia durante la seconda repubblica, a meno che non si consideri governo il valzer dei presidenti del consiglio dopo la caduta di Prodi nel 1998 e il coitus interruptus del 2006. Nodi che stanno nell'identità del Pds, dei Ds e, infine del Pd. Una parte politica che già nei continui cambiamenti di nome mostra come gli sia difficile, se non impossibile, definire i propri contorni. Tanto da riuscire ad apparire conservatrice laddove dovrebbe rappresentare i cittadini che guardano avanti, che non si accontentano dell'esistente e vogliono cambiarlo.

Tanto da riuscire a far diventare pericolosa anche una vittoria, se non compresa.