lunedì 3 settembre 2007

Lavavetri

Mauro Biani ha scritto una lettera a Michele Serra del tutto sottoscrivibile. Qui la lettera e l'amaca che le ha dato spunto. Mi sembra che le due cose racchiudano bene il senso della discussione a sinistra.
Macchianera

Se cinquemila vi sembran pochi

Uno sente o legge cifre, poi preso dalle cose pensa ad altro. Ma a stare a quelle fornite dalla signora Brambilla, in ogni regione d'Italia ci sarebbero 250 circoli delle libertà; più di uno ogni due comuni.
Repubblica

Volti noti

Ci sono anche Run Dmc e David Byrne nella playlist di oggi. Per gli eventuali sospettosi della Siae o per chi altri fosse interessato, è roba che viene da qui.
Creative commons

domenica 2 settembre 2007

Futuro prossimo

Il Corriere dedica oggi una pagina agli apparecchi radio wifi che consentono di ascoltare le web radio. Nel pezzo (che non è in rete) si dice che la cosa rivoluzionerà gli ascolti e che l'affare è così buono che l'industria metterà sul mercato apparecchi dal prossimo autunno. Qualcosa a dire il vero già si trova in giro.
Ziokendo

sabato 1 settembre 2007

Futuro remoto

I due maggiori quotidiani italiani, diversi telegiornali, siti internet un illustre ministro e un candidato in pectore si sono appassionati a una cosa che, se ci sarà, sarà tra un mese e diciannove giorni.
Windpress

Whole lotta music

Magari qualcuno di voi che state dall'altra parte del monitor potrebbe trovarsi a Londra tra qualche mese, allora è bene sappiate che potreste assistere al primo concerto dei Led Zeppelin da poco meno di vent'anni a questa parte.
NME

Tira più...

Occorre aprire la politica alla società civile: i circoli della libertà hanno trovato una nuova madrina (io non smetto di sperare che sia stato fatto tutto all'insaputa della Brambilla e di Berlusconi).
Grazie a Simona, Federica Zarri

venerdì 31 agosto 2007

Ammore

Poche cose sono insopportabilmente ipocrite come le dichiarazioni dei giocatori appena acquistati.

giovedì 30 agosto 2007

Mentite spoglie

Sarà che alla tendenze della moda uno è particolarmente disattento ma solo l'altro giorno, quando indicandolo con quel nome mi è stato detto che lo stavo dimenticando, mi sono reso conto che dopo anni di ostracismo è tornato prepotentemente di moda il borsello; in forma casual rispetto a quelle ingessate degli anni Settanta. Ma sempre borsello è. E nessuno, o pochissimi, lo chiamano col suo nome.

mercoledì 29 agosto 2007

Buona stella

Su Myspace c'è il nuovo singolo di Cristina Donà, la prossima settimana esce il disco. Ecco, ci sono momenti in cui senti forte la sensazione che l'mp3, l'ipod, la musica digitale e quant'altro non sono ancora riusciti a sconfiggere del tutto l'ormai vecchio cd.
Myspace, Cristina Donà

martedì 28 agosto 2007

Parole

Repubblica e il Guardian consentono da oggi di scaricare dai rispettivi siti il singolo del nuovo album di Springsteen. Entrambi dicono di avere l'esclusiva, che secondo il De Mauro è la "facoltà di godere di un diritto da cui gli altri sono esclusi".
Repubblica, Guardian, De Mauro Paravia

lunedì 27 agosto 2007

Il prestigio delle istituzioni

Prendere di mira Calderoli è come vincere una maratona partendo dall'ultimo chilometro. Però non resisto e vi propongo questo gioco (leggete tutto fino in fondo): 9 agosto 2007, Francesco Caruso dà dell'assassino a Treu e Biagi per le leggi sul lavoro, dichiarazione di Calderoli: "La tensione che si crea con queste violenze verbali pone i presupposti perché qualche pazzo..". 26 agosto 2007, Bossi minaccia l'uso di fucili per le troppe tasse imposte da Roma ladrona, dichiarazione di Calderoli: "Nessuna istigazione alla violenza, nessun terrorismo politico, ma solo la legittima difesa di un popolo che si vede negato anche il diritto alla proprietà privata". Ora sostituite alla parola Calderoli la seguente locuzione: vicepresidente del Senato.
Agi, Repubblica.it, Senato

giovedì 23 agosto 2007

Everything but the Smiths

In mezzo a tante reunion, Morrissey dice no.
NME

La qualità del dibattito

Illustri editorialisti giudicano masochista il governo e sulle pagine dei giornali non si fa altro che parlare di tasse sulle rendite, omettendo di dire che per arrivare al 20% - secondo la proposta di Grandi - quelle sui conti correnti (che tutti detengono) scenderebbero di sette punti, mentre quelle sui guadagni di Bot e azioni (solo in parte in mano a persone fisiche) salirebbero di 7,5. La maionese è impazzita.
Repubblica.it

mercoledì 22 agosto 2007

A chi urla di più

Una lettura sulla tassazione delle rendite finanziarie che fa giustizia della caciara che anche il governo, dopo aver fatto un giusto passo avanti, ha contribuito a sollevare facendone due indietro. Come se gli ululati di protesta che si sono alzati avessero davvero una giustificazione.
Businessonline.it, Yahoo, Repubblica.it

martedì 21 agosto 2007

Tempi moderni

Non vedo l'ora che i nati sul finire degli anni Settanta comincino a partorire blog generazionali che parlano dell'età dell'oro in cui loro erano ventenni. Così si comincerà a discutere degli anni Novanta.

Il prezzo della civiltà

Dopo accurata analisi condotta sul campo mi sembra di poter sostenere con buona approssimazione che il livello di civiltà e progresso raggiunto in un determinato litorale marino si misura dai prezzi al pubblico a parità di servizio. Due esempi. Litorale marino situato in un contesto giudicato in stato di non eccelente civilizzazione, seppure con mare splendido e spiaggia pulita: ombrellone e due sdraio=euro 5,00; doccia in spiaggia gratis. Litorale marino in un contesto giudicato di gran pregio civile oltre che ambientale, con riconoscimenti attribuiti dall'ambientalismo militante e con frequenza annuale e avvistamento costante di vip e relativi cacciatori (di vip): ombrellone e due sdraio=euro 20,00; doccia in spiaggia=euro 0,50 a gettone.

venerdì 17 agosto 2007

Quarto potere

L'Agi c'informa che Briatore e Gregoraci sono a Tropea.
Repubblica.it

Cosa resterà

Rosy Bindi sugli anni Ottanta in risposta a Enrico Letta. Anche se le classificazioni di un decennio sono roba da prendere con le pinze, confesso che per me è difficile non essere d'accordo con buona parte del post. Che poi c'è stato anche del buono, per carità. Ma per uno che era troppo bambino per aver saggiato la claustrofobia ideologica dei Settanta e quindi la salutare apertura di finestre arrivata col decennio successivo, quelli sono stati anni veramente soffocanti: paninari e metallari, fricchettoni e "madonnare", tutto conformizzato, la politica che diventava sempre più cosa sporca e da guardare da lontano: poca sperimentazione, niente contaminazione; musica grande sì ma, se si eccettuano U2 e Rem, rimasta sotto terra e nelle cassette che hanno retto l'urto del tempo e nei pochi vinili che di tanto in tanto si comperavano. E poi, se anche uno la vuole mettere in musica, quelli rimarranno gli anni dei Duran e degli Spandau. Fate un po' voi. Resta, per chi era giovane, la nostalgia dei vent'anni, che ti giri a guardarli e non li trovi più; restano i semi che sarebbero germogliati, questo sì. Ma io tra Letta e Bindi, propendo per la seconda.
ScelgoRosy, Enrico Letta

giovedì 16 agosto 2007

Giuro, non è una barzelletta

Nota dei carabinieri ricevuta per e-mail: "Questa mattina, nel corso del quotidiano servizio di assistenza ai cittadini, la pattuglia della Stazione di (omissis) notava un cittadino extracomunitario in difficoltà con la propria autovettura. I militari, scesi per acquisire informazioni ed eventualmente fornire collaborazione per far ripartire la macchina, apprendevano che a bordo della stessa vi era una donna incinta, in evidente stato di agitazione poichè ormai da tempo non si sentiva bene, tant'è che il marito la stava portando all'ospedale. Vista l'urgenza e il breve tratto di strada da percorrere, i militari facevano salire la donna sull'auto e la trasportavano presso l'ospedale. Tornati poi sul posto per terminare l'assistenza, notavano che l'auto era priva di assicurazione e quindi non potevano far altro che procedere anche per la mancanza di copertura assicurativa".

mercoledì 15 agosto 2007

Buoni motivi

Dice Francesco Merlo su Repubblica (purtroppo non è in rete) che con la sceneggiata sarda (qui il video) Zucchero ha smascherato la cafonaggine di certi frequentatori di certi locali che pagano mille euro per un concerto e poi cazzeggiano tutto il tempo fregandosene della musica e umiliando così l'artista. C'erano tanti buoni motivi per non suonarci, in quel posto, e parecchi altri (centocinquantamila) per andarci. Zucchero ha preferito i secondi.
Repubblica.it

Come tanti anni fa

Il video di Valentino Rossi ai telegiornali e quello di Berlusconi nel '93.
Repubblica.it, You Tube

lunedì 13 agosto 2007

Sacro e profano

M'è appena arrivato un sms: "Inno per il Pd: avanti popolo andiamo a messa e poi alla coop a far la spesa".

Anni '80

Ricordo ancora il componente di uno di quei gruppi della scena rock cittadina che seguivano il mainstream dell'epoca, pontificare sul fatto che un cantautore molto affezionato alla sua chitarra "non conosceva l'uso delle tastiere". A me - ai tempi scapigliato strimpellatore di provincia, nient'affatto seguace della mode di allora e per giunta molto colpito dal ritratto della città in cui vivevo fatto dal cantautore in questione in una canzone memorabile che purtroppo non trovo in rete - la frase stupì. Mi sarei rifatto con gli interessi qualche anno dopo quando cominciarono a uscire cose tipo Marlene Kuntz e Afterhours, con buona pace degli Spandau Ballet.
Marco Rea

Playlist

I programmi invernali di Radio Uno non sono niente affatto male, però solo d'estate ti capita d'ascoltare a metà mattinata Dylan, Pollina-Battiato e De Gregori di seguito gli uni agli altri.

sabato 11 agosto 2007

La forza dell'abitudine

Ero così abituato a orecchiare Carolyn's Fingers dei Cocteau Twins in veste di colonna sonora di uno spot, che ora che alla radio ho sentito che andava oltre le prime consuete battute, essendo stata trasmessa come canzone, ho pensato quasi ad un errore tecnico.

venerdì 10 agosto 2007

In fondo a sinistra

Ripensando a Caruso, m'è tornato in mente un tipo frequentato in gioventù. Raccontava compiaciuto di avere "sulle spalle una denuncia contro ignoti" (tutt'oggi il senso della cosa è oscuro e non lo si capisce se non col fatto che certi tipi di denunce, per alcuni dell'ambiente che ho frequentato, erano meriti e in mancanza - ahimé - di denunce personali, ci si attribuivano quelle contro ignoti). Dai tempi in cui rivelò a me imberbe di avere quella medaglia virtuale appuntata al bavero fino a quando l'ho perso di vista, ricordo la sua vicenda politica come un continuo tentativo di scavalcare chi si posizionava al suo fianco sinistro.

mercoledì 8 agosto 2007

Post tv

Il classico Letta, l'Adinolfi street look e l'ingessatino Gavronski, mi sembra siano gli unici finora ad aver capito che in campagna elettorale si può anche utilizzare You Tube. C'è anche la ggente.
You Tube

Caduta in basso

Da quando è scoppiato il caso, l'Ansa invia i lanci sulla vicenda di don Gelmini sotto la categoria "politica".

E tre

E' la terza volta che ne scrivo (qui e di qua, quando bloggavo in comproprietà, i precedenti) ma non penso che sia un chiodo fisso; lavorando alle Poste un mio nonno c'ha anche riportato a casa la pagnotta. E' che danno delle ispirazioni formidabili. Oggi ad esempio, appena varcata la soglia dell'ufficio in cui sono entrato, sono quasi andato a sbattere su due cartelli con altrettante frecce: a destra, ritiro raccomandate, a sinistra altre cose che non saprei dire perché ciò che m'interessava era proprio ritirare una raccomandata. In mezzo, una striscia di nastro teso appesa a due sostegni. Uno normodotato va a destra. Così abbiamo fatto io, quello che mi ha preceduto e la signora che seguiva dietro. Pochi secondi e dietro di me ho avvertito la presenza di una ragazza che chiedeva a chi entrava cosa dovesse fare e smistava l'utenza. Mi volto verso di lei: aveva il cartellino aziendale al petto. Altri pochi secondi e io e i due con i quali ero entrato quasi contemporaneamente, apprendiamo da lei che quella dove ci eravamo posizionati era la corsia d'uscita. "La freccia sbagliata e pure l'addetto". Quast'ultima frase non è la mia ma della signora che mi stava dietro.

lunedì 6 agosto 2007

Affare fiutato

Dopo aver detto qualche giorno fa che vuol vivere fino a 150 anni, Keith Richards smentisce la smentita della notizia secondo la quale sniffò le ceneri del padre. Un po' d'ordine, allora: la versione di oggi è che le sniffò sì, ma non mescolate con la cocaina. Avrà a che fare, tutto questo dichiarare, con l'annuncio della prossima uscita di una sua autobiografia?
NME

Una cifra

Leggere che istituti di ricerca certificano in Italia una spesa per animali di 5 miliardi l'anno m'ha fatto sobbalzare sulla sedia. Ma forse do eccessiva importanza al denaro.
Repubblica

domenica 5 agosto 2007

Didascalia

Questo post ha avuto una gestazione lunga: ero tentato dallo scriverlo già da qualche giorno, poi, dopo aver fatto una ricerca su Google, ho visto che venivano date della persona di cui sto per dire anche altre definizioni accanto a quella che mi sembrava prevalente e stonata, così mi sono fermato. La stura è arrivata oggi, davanti all'ennesima didascalia di giornale che recitava "Mario Adinolfi, blogger". Ora, Adinolfi è una delle sei persone che hanno deciso di candidarsi alla segreteria del Partito democratico. Non so - vista la scarsa pratica che ho con le sue cose - se egli stesso ami definirsi blogger. Credo di sapere però che quella del blogger non è una professione. Se c'è qualcuno, nel circuito mediatico, che la identifica come tale è a causa della tendenza alla semplificazione che regna nelle redazioni dei giornali e dell'ignoranza che contribuisce a creare un'aura di misticismo intorno a cose semplici, solo perché queste sono semisconosciute. Su Wikipedia, tanto per dire, alla voce "Mario Adinolfi", non si legge affatto la definizione "blogger". Semplicemente, Adinolfi, come migliaia di altri italiani e milioni di abitanti del pianeta Terra, è una persona che oltre a guadagnarsi da vivere, pensa di avere cose da comunicare e lo fa attraverso un blog, che è il modo più semplice ed economico per arrivare al maggior numero di individui. Come lui ci sono imprenditori, educatori, studenti, operai, casalinghe, professori, medici, commercianti, disoccupati, pornostar, pensionati e chissà quante altre categorie di persone, che pur curando un blog, nessuno si perita di definire blogger, semplicemente poiché, come Adinolfi, non guadagnano da vivere col blog che curano e perché, a differenza di Adinolfi, non si sono candidate alla guida del Pd e non finiscono quindi sui giornalosauri di carta.
Google, Wikipedia, Mario Adinolfi

venerdì 3 agosto 2007

In ritardo

Eravamo in città, non ricordo perché. Strano, di solito in quel periodo dell'anno, dopo essere stati prima al mare, seguivamo le notizie sul maxi esodo dalla piccola tv in bianco e nero che dalla camera dei miei veniva traslocata temporaneamente nella casa di campagna in cui era cresciuto mio padre: erano estati lunghissime e bellissime, da augurare a qualsiasi ragazzino tra elementari e medie. Niente mura intorno, giusto all'ora dei pasti e a notte fonda. E scottature sulla pelle e ginocchia sbucciate e sapore di acqua salata e prosciutto tagliato di fresco e insalate con verdure appena estirpate dall'orto che così buone non le avrei più mangiate e parenti e conoscenti rivisti dopo mesi. Finiva con l'odore della prima acqua che bagna campi e alberi e il rumore delle serrande che si rialzano a versare luce sulla casa chiusa dopo settimane di assenza. Sveglia comoda, quella mattina, come sempre da giugno a ottobre, che non c'era scuola; latte, biscotti e agguantai lo strumento che prediligevo all'epoca, attraversai un paio di strade e raggiunsi il cortile asfaltato che fungeva da campo di calcio o da tennis a seconda dei momenti e dell'affollamento. Ci passai tutta la mattina a sudare prendendo a legnate una pallina lanciandola al di là dello spago teso che faceva da rete e ricevendola a mia volta dall'amico del cuore che stava dall'altra parte. Tornai a casa all'ora di pranzo che avevo una gran sete, il baretto parrocchiale apriva dalle 3 del pomeriggio e lì sotto non c'era neanche una fontanella. Suonai da sotto, feci di corsa i due piani e trovai la porta aperta e mia madre appena rientrata e col viso contratto, pensai a causa del caldo e del peso delle buste della spesa. "Corri, accendi la televisione che a Bologna è successo un macello".

Chitarre libere

Il presidente della Gibson spiega come ha rilanciato il marchio superando le secche della new wave filotastiere e quelle della fenderizzazione che aveva attanagliato la casa. Questo è un buon momento, dice Juszkiewicz, perché a differenza della generazione che l'ha preceduta, che lui definisce dell'intrattenimento passivo, quella che è giovane adesso è più creativa, avendo a disposizione più mezzi (l'esempio portato è di quanto costava registrare e distribuire un disco quindici anni fa e quanto - infinitamente meno, quasi niente - costa oggi) e quindi compra anche più chitarre per produrre le sue cose. Un'ulteriore dimostrazione della maggiore libertà, di mezzi e forse anche mentale, dei ggiovani d'oggi rispetto a quelli di ieri. Si scrisse qualcosa sul punto giusto un anno fa qui.
Guardian, Cafè Avenue

Semo tutti froci

Ieri sera a Primo piano si discuteva di gay ed è stata invitata anche l'onorevole Mussolini. A me è tornato in mente con prepotenza il "Beduino" interpretato da Nino Manfredi in "Testa o croce" (qui il video della puntata, di qua l'audio di alcune battute del film).
Tg3, testaocroce.altervista.it

Dlin dlon

S'informa la gentile utenza che da lunedì la radio riprenderà a trasmettere.

Una citazione

In una proposta di legge che porta la firma dell'onorevole Cosimo Mele ci si scaglia contro l'"inesistenza di politiche familiari autentiche".
Il Velino, Camera.it

Del latte

Io non ne bevo e mi occupo della sua qualità solo perché interessato al modo migliore per garantire la mia progenie. Mi sembrava tema fin troppo personale per bloggarci su, mi sono rincuorato vedendo che oggi Repubblica dedica al tema un'inchiesta di una pagina (la 17) con tanto di richiamo in prima e la Stampa un'apertura, seppure di carattere più strettamente economico.
Repubblica, La Stampa.it

Scontro di civiltà

Ero convinto che il proverbio "se ognuno pulisce davanti alla porta di casa sua, tutta la città sarà più pulita" fosse cinese; stamattina ho notato che Gramellini lo attribuisce agli scandinavi, poi cercando con Google ho visto che nel blog di Sergio Muniz c'è un commento che ne fissa l'origine araba. Sono confuso.
La Stampa, sergio-muniz.it

domenica 29 luglio 2007

E la chiamano estate

Repubblica.it

Panieri

Ci sono periodi in cui per misurare il costo della vita nei diversi paesi in cui ti rechi, prendi come riferimento il prezzo della birra; poi il termine di paragone diventa la cena al ristorante.

sabato 28 luglio 2007

Le domande della vita

E' più sano il latte a lunga conservazione da agricoltura biologica o quello fresco da agricoltura convenzionale?

venerdì 27 luglio 2007

Solo per iniziati e guai a chi perde una battuta


Uno si ritiene mediamente informato, poi sta fuori per un po' - non tantissimo peraltro - negandosi il modo di leggere giornali e accedere a internet; rientra, compra qualche quotidiano e per comprendere il senso dei titoli d'apertura deve andarsi a leggere il testo dei richiami, che altrimenti non capirebbe niente di una vicenda della quale era al dentro solo qualche giorno prima. Poi si lamentano della crisi della stampa scritta. In alcune telenovelas sono più rispettosi dell'utenza: fanno il riassunto delle puntate precedenti.
Corriere della Sera, Repubblica

No global, very local

Reduce da un po' di giorni in un paesetto di 177 abitanti nel sud della più meridionale delle isole greche, dove in qualsiasi spaccio ti dicono in inglese il prezzo di quello che devi pagare, sono ripiombato in Italia con la cassiera di uno degli innumerevoli bar dell'aeroporto più grande del paese che alla ragazza dagli evidenti tratti orientali che stava in fila davanti a me sillabava: "Due-e-novanta".

domenica 15 luglio 2007

Sai cosa ti dico, ciao

Si va qualche giorno a staccare la spina. Non solo in senso metaforico. No computer, no tv, meno cellulare possibile; solo un ipod da condividere in famiglia, qualche libro e aria e sole e acqua e panorami. La radio riprende ad agosto, si presume con qualche novità; i post anche, a meno di non imbattersi in qualche internet cafè che non sarà cercato.

Prima del processo

La chiesa di LA rimborsa le vittime di abusi sessuali di preti prima di entrare in aula. Da tempo mettevano da parte i soldi. Tanti.
Corriere.it

mercoledì 11 luglio 2007

Battuto sul tempo

Lontano dal blog, Fassino m'ha rubato la battuta.
Repubblica.it

Giovane a chi

Continuiamo ad associarla ai giovani, la musica rock. Scrivo una cosa arcinota, ma la data di nascita di Rock around the clock, la canzone che aprì la stagione del rock, è aprile 1954. Bill Haley che la compose era del '27 e quelli a cui piacque si aggirano oggi intorno ai settanta.

PS: grazie a Trame, che oggi ha dedicato la puntata al rock'n roll. Quando lo metteranno in rete, il podcast potrete cercarlo partendo da qui.

Radiodue

Motu proprio

Il titolare qui dichiara che l'unico vero blog è quello che state leggendo.

lunedì 9 luglio 2007

domenica 8 luglio 2007

E' estate, che volete, le notizie sono queste

Trovate nuove scritte intimidatorie contro Bagnasco. E a pensarci bene, anche a me sembra di averne vista una addirittura nel corridoio sotterraneo che porta ai garage di un grattacielo dove abita gente che frequento. Non ricordo però se accanto c'erano stelle a cinque punte, mannaggia.
Ansa.it, Reuters

venerdì 6 luglio 2007

Io c'ero

Forse fuorviato dall'Ansa, che però parla del primo concerto a Roma e non dell'ultimo, ho sentito più di qualche conduttore radiofonico oggi dire che gli Stones non venivano nella Capitale da quarant'anni. Mica per altro, ma giovane e capellone il 26 luglio del 1990 io ero lì, non depressino come stasera davanti a un pc.
Ansa.it, Wikipedia

500

Piazze di mezza Italia occupate dalle vetture, dichiarazioni dai piani alti dei palazzi che contano, intere paginate sui giornali e - m'è sembrato di vedere, tra un tg e l'altro - fuochi d'artificio. Tutte cose degne della messa sul mercato di un'auto rivoluzionaria, che so, a idrogeno, a energia solare, a motore elettrico. Invece è vecchia di cinquant'anni.

Farsi una cultura

L'audio di alcune telefonate tra poliziotti durante il G8 di Genova.
Repubblica.it

Poveretti

Per la seconda volta in due settimane mi trovo d'accordo con quello che scrive Aldo Cazzullo sul magazine del Corriere della sera. Copio-incollo alcuni stralci nella speranza che non mi chieda i diritti d'autore: "Dopo nove mesi da ricchi in motorino, evitati per miracolo Suv dai vetri neri guidati da nullatenenti e Porsche di diseredati lanciate ai 150 tra vigili miopi, comincia per i lavoratori dipendenti la consueta estate da ricchi in pedalò, sbertucciati da yacht e moto d'acqua condotte da evasori che denunciano un decimo e guadagnano dieci o cento volte più di loro. C'è qualcosa di indecente dal punto di vista estetico prima che morale in un Paese del genere. Eppure i tre politici che hanno denunciato tutto questo - Prodi, Visco e Padoa-Schioppa - sono i più impopolari del Paese. (...) Delle due l'una: o gli italiani non vedono al di là del loro naso; oppure lo scandaloso sistema dell'evasione fiscale si regge sul loro consenso. Lo spettacolo di Confesercenti e Confcommercio che si battono come leoni per difendere il diritto a non pagare le tasse fa propendere per la seconda ipotesi. Se combattessero il pizzo con lo stesso ardore, i mafiosi sarebbero poveri".
Magazine Corriere della Sera

mercoledì 4 luglio 2007

Lapsus

Purtroppo in rete non c'è il podcast ma vi assicuro che il cronista che stamattina alle 7 ha fatto il servizio per il Gr1 per questa cosa qui ha testualmente parlato di offese alla "religione di stato".
Il Tempo.it

martedì 3 luglio 2007

Il tormentone della sinistra

Stamattina ho incrociato una tipa che indossava la t-shirt con su scritto "Io non ho votato Berlusconi".

Il tormentone della destra

Uno cerca di capire tutto. Ma se simpatizzi per Berlusconi, quella di criticare Prodi perché "chissà che c'ha da ridere" non è che sia proprio una delle armi più efficaci. Neanche al bar.

giovedì 28 giugno 2007

In vacanza al Truman show

Ignoravo da tempo i volantini delle agenzie di viaggio con le roboanti offerte "all inclusive". Me ne stanno capitando in mano alcuni e noto che in gran parte di essi, esplicitare la località di vacanza è considerato superfluo: ti danno il prezzo, cosa include e l'altisonante nome dell'albergo o del villaggio cui intendono dirigerti. Ma, così, per fare un esempio, in un'isola di oltre ottomila chilometri quadrati, 600mila abitanti e diverse città importanti, non ti dicono dove si trova fisicamente il posto in cui impacchetteranno frotte di turisti che torneranno convinti di essere stati in Grecia.

The book of memory

Per dire che Veltroni si è candidato alla leadership dei Democratici, in dieci righe di notizia il New York Times utilizza una volta la parola democristiani e due la parola comunista.
NYT

Straordinarie normalità

Diceva il Gr ieri mattina che era il discorso più atteso della stagione politica. Poi lui - quello che il discorso doveva farlo - arriva e parla di ambiente, generazioni, riduzione delle differenze sociali, valorizzazione delle energie più dinamiche a prescindere da quale sia il ceto di nascita. Niente di rivoluzionario, per carità, ché non è tempo di rivoluzioni. Tutte cose normali a dirsi - magari più difficili a farsi e questo ci sarà tempo per constatarlo. Tanto normali che era tanto in Italia che qualcuno non le metteva in fila così. Tanto normali che i marziani che hanno ridotto la dialettica politica a lite tra famelici dirimpettai hanno preferito non assistere di persona o commentare col fastidio di chi ha appena preso un pestone ai piedi; bene, marcare le distanze aiuta chi osserva a capire. Tanto normali - qualcuna anche banale, a dire il vero - che nel delirio quotidiano in cui si vive sembrano straordinarie. Se questo è un bene o un male poi, fate voi.
Repubblica.it

mercoledì 27 giugno 2007

Ascoltando un discorso di investitura politica

M'è riemersa una riflessione che avevo soppresso: ma se i governi devono essere messi in grado di governare punto-e-basta, salvo poi ripresentarsi alle elezioni dopo cinque anni, qual è la funzione dei parlamenti? Non è una provocazione, è proprio una domanda. Fatta da uno che pensa di rendersi conto dell'importanza di poter gestire le cose - governare, appunto - senza esser costretti a schivare continuamente i bastoni che vengono gettati fra le gambe. Però, come dire, anche la rappresentanza vuole la sua parte.

L'abito del monaco

In uno dei giornali nazionali più venduti campeggia una foto di Veltroni da capo a piedi dalla quale partono tre altre piccole immagini che evidenziano dei particolari allo scopo di illustrare "i capisaldi del look di Walter". Ecco, per dire, io mi ci sono anche soffermato.

martedì 26 giugno 2007

lunedì 25 giugno 2007

Lui chi è

Potremmo anche andare da Genova a Ustica a piedi e ritorno, ma nessuno ci svelerà mai se De Gennaro è dottor Jeckyll o mister Hide.
Corriere, Repubblica

L'imbarazzo della scelta

I punti del sondaggio di Repubblica sul discorso di Veltroni dicono quant'è difficile per Prodi governare. No, non l'Italia, l'Unione.
Repubblica.it

Doppia V

Sostiene Aldo Cazzullo sul magazine del Corriere della Sera uscito giovedì che ho avuto tempo di sfogliare solo nel fine settimana, che come Veltroni sta facendo in questi giorni per la sua parte, Vendola dovrebbe uscire allo scoperto per candidarsi alla guida della sinistra alla sinistra del Pd (o, se preferite, della sinistra tout court, fate voi). Qualcuno lo taccerà di eccessivo ecumenismo, ma questo blog, nel suo piccolo, li aveva entrambi inseriti nel suo pantheon dei vivi, Veltroni e Vendola.

giovedì 21 giugno 2007

La fabbrica della paura (e del dolore)

Ci sono due cose che s'intrecciano e che spiegano un po' come l'Italia (ma forse non è una cosa solo italiana) è peggiorata da alcuni punti di vista (magari, anzi sicuro, da altri è migliorata). Una è da ventiquattr'ore on line. L'altra è da stamattina in edicola, ma fino a domani non sarà disponibile in rete, per cui copio-incollo qui i passi salienti (è l'editoriale del manifesto a firma di Marco D'Eramo): "Tutti siamo certi al 100% di vivere in una società molto più minacciosa e violenta di venti anni fa. Ebbene, ci sbagliamo: l'indicatore principale della violenza è il tasso di omicidi. Nel 1991 furono uccisi 1.903 italiani con un tasso di 3 omicidi ogni 100.000 abitanti. L'anno scorso sono stati solo 621, uno ogni 100.000 abitanti. Ma la cosa più stupefacente, è che se si guardano le statistiche di un secolo fa, ebbene allora il tasso di omicidi era 10 volte tanto! Uscire di casa era infinitamente più pericoloso. (...) Ora l'eccidio più remoto ci arriva in diretta, entra nella nostra casa: ceniamo con i cadaveri sul piccolo schermo, ci svegliamo con corpi inceneriti, teste mozzate. Viviamo in un film dell'orrore e la società ci pare un horror essa stessa".
Wittgenstein, il manifesto

Interruptus

Segui un interessante programma alla radio; break musicale con l'ultimo pezzo di Max Pezzali.

Forse

I Ds ne stanno imbroccando una.
Repubblica

Intervallo

Che si faccia chiarezza sull'irresponsabile gestione dell'ordine pubblico a Genova è positivo anche a distanza di sei anni. Ognuno poi è libero di interpretare i motivi di questo lungo intervallo di tempo.

martedì 19 giugno 2007

Le riserve meglio dei titolari

E' tempo di cambi di palinsesto anche per Radio rai. Finalmente è tornato Trame, che non si capisce perché fa la riserva a... beh, chi segue Radio 2 lo sa.
Radio Rai

Filo

Dopo aver sentito come Confesercenti ha trattato Prodi e aver letto delle dichiarazioni di reddito degli autonomi, mi sono sentito filogovernativo come mai mi era capitato.
Repubblica

venerdì 15 giugno 2007

Cambio di palinsesto

Al passaggio di stagione per le televisioni, mi sono reso conto che nell'autunno-inverno alle spalle non ho seguito non una, ma neanche mezza puntata, forse neppure un quarto, di Porta a Porta e Matrix.

PS: Al fine di rassicurarvi sulla mia sanità mentale, aggiungo che d'abitudine non faccio di questi calcoli, mi ci è andata la testa mentre sentivo uno alla radio che parlava di queste trasmissioni.

Genova 2001 reloaded

Carlo Bonini intervista per Repubblica il questore Canterini sui fatti della Diaz. A leggere, risuonano echi già ascoltati e riaffiora l'incomprimibile sensazione che le parole di chi non vuole o non può dirla tutta confermano anche più dei racconti di chi subì: là dentro successe qualcosa di indegno e la storia della sassaiola da cui sarebbe scaturito il massacro...bah.
Repubblica, Wikipedia

Posta celere

Ricevo quotidianamente da almeno un paio di mesi - come chiunque ha una casella di posta elettronica, credo - messaggi palesemente falsi i cui autori, spacciandosi per Poste Italiane, tentano di entrare in possesso dei dati personali dell'utente. Leggo oggi dal titolo di un giornale locale: "Poste italiane lancia l'allarme. Occhio alle frodi informatiche". Mi fermo a leggere, il pezzo attacca così: "Attenzione alle mail in arrivo. Il phishing è dietro l'angolo".
Wikipedia

mercoledì 13 giugno 2007

Genova 2001

Invecchiato di sei anni, mi limito a mettere a verbale la cosa uscita oggi.
Repubblica.it

lunedì 11 giugno 2007

Che poi uno si confonde

A stretto giro di posta, eccolo qua ancora una volta il Pci riesumato: si giunge alla stessa conclusione di Cossiga ma si parte dall'angolo opposto.
Repubblica

sabato 9 giugno 2007

Fuori tempo

Un blog-formica che attaccasse Cossiga o difendesse Bertinotti farebbe ridere i polli. E infatti non è questa l'intenzione. Se si prende spunto da qui è solo per dire che questa storia dell'"ai tempi di..." sa veramente di anticaglia, a prescindere da chi la dica (e sono in molti) e quindi anche dal fatto che stavolta sia stato Cossiga a servirsene. Nella fattispecie, dai tempi del Pci sono passati diciassette anni. Un periodo in cui è successo forse più di quanto era accaduto nei quarant'anni precedenti. Agire oggi come si agiva allora, questo sì che sarebbe strano.
Repubblica.it

mercoledì 6 giugno 2007

martedì 5 giugno 2007

Piccolo mondo antico

Lo strano caso di radio Fip dà il polso di come passato e futuro coesistono creando a volte corto circuiti al limite del grottesco. La radio, francese, è così amata dai jazzofili inglesi di Brighton, che da quando le trasmissioni sono state bloccate su suolo britannico si vanno organizzando proteste sul versante nord della Manica. In un colpo solo le autorità inglesi ripropongono per via aerea dogane che si cancellano sulla terra e sfidano una realtà che già oggi con un semplice computer - e sempre più tra qualche tempo con la diffusione di apparecchi wi-fi - mette in grado di captare suoni e voci non più vincolati a viaggiare solo su etere.
IHT, Radio Fip

Servizio pubblico

Qualcuno avverta gli impiegati delle Poste che quando arriva l'agognato orario di chiusura, prima di serrare la porta scorrevole e barricarsi dentro, farebbero bene a guardare se ci sono utenti in transito. Tanta è la fretta che prima o poi qualcuno lo ghigliottinano.

sabato 2 giugno 2007

Un disastro

La recensione di Stewart Copeland del secondo concerto dei Police riuniti a Vancouver: fuori tempo fin dal primo pezzo, Sting che "si muove sul palco come una checca" e altre amenità.
Stewart Copeland via NME

venerdì 1 giugno 2007

Liberi liberi

Il sistema è abbastanza intuitivo ma visto che qualche pigrone me lo chiede, eccolo servito: no, per ascoltare la radio non è necessario rimanere incollati al sito. Una volta avviato il player siete liberi di navigare dove volete continuando ad ascoltare la musica, sempre che lo vogliate. Altrimenti basta disattivare il player.

Geniali

C'è l'emergenza idrica, ci sono le ordinanze anti-spreco e proprio mentre viene giù un po' di pioggia vedi i sistemi irriganti temporizzati delle aiuole pubbliche spruzzare acqua che è una bellezza.

Par condicio

Però di là s'è parlato del segreto di Fatima.
Repubblica, Rai

La pubblicità è l'anima

Non so. Ma a giudicare dall'eco ottenuta dalla pubblicità delle rockstar defunte con le scarpe ai piedi, dalla popolarità della gente che si è inalberata e dal fatto che gli spot sono stati ritirati prima di essere messi in circolo nei luoghi ordinari, viene quasi da pensare che il tutto sia stato messo insieme proprio a uso e consumo di blogger e internauti.
AnalogicoUrbano, Emmebi, NME