sabato 24 ottobre 2009

Milano, 22/10/2009

Sarà perché la sua voce ti dice "zitto e ascolta" sia che canti, che parli, sia che legga pagine di libro; sarà per la precisione metronomica e melodica di Martin Casey, sarà per il lucidissimo rumoreggiare di Warren Ellis; sarà perché vederli così, in tre su un palco scarno coi fili volanti come se stessero in sala prove, è assai emozionante per chi le sale prove le ha frequentate; sarà perché la lettura di Stefano Benni mi ha rapito e quando è apparso sul palco mi sono detto: "C'è anche Benni, lo vedi che alla fine qualche conto torna?"; sarà perché quando hanno fatto "Tupelo" in tre, acustica e tirata come se fosse elettrica, stavo per abbracciare quello davanti in platea che si agitava sulla sedia come me; sarà perché quella che ho sentito l'altra sera è stata l'ennesima versione di "The Mercy Seat", diversa dalle altre eppure sempre dilaniante; sarà perché non so in quanti siano in grado di riempire teatri facendo pagare decine di euro di biglietto per presentare l'ultimo libro scritto; sarà perché è stato più di un reading e più di un concerto perché un po' l'uno e un po' l'altro ma entrambi originalissimi; sarà perché sono un suo fan e prima o poi mi dovrò acconciare ad ammetterlo, ma credo di aver assistito all'ennesima bellissima performance di Nick Cave.
Aggiornamento: qui, qui, qui, qui, qui e qui un po' di pezzi della serata.

venerdì 16 ottobre 2009

Destra e sinistra

Sarà che la persona che avevo davanti (lui, L) è dichiaratamente di destra; sarà che io (I), nonostante tutto, mi sento di sinistra; sarà che il dialogo mi è sembrato condensare alcune delle differenze che ci caratterizzano; sarà che non sono Norberto Bobbio, in grado di scriverci un saggio e che il massimo che posso fare è questo:
L: hai visto il video di quei due che scippano la vecchina e lei cade e muore?
I: sì, mado' che pena che mi ha fatto!
L: Beh, ma li hanno presi.
I: sì, ma lei è morta.

Brutta cosa


Inutili, dannosi, noiosi

Più che esprimere i giudizi che credo possiate immaginare su una testata che mette una telecamera appresso a un giudice e confeziona, si fa per dire, un servizio così, mi viene una domanda: che fumiate o non fumiate, se voi doveste aspettare il vostro turno fuori dal barbiere, vi comportereste in maniera diversa?

mercoledì 14 ottobre 2009

Bastardi

Volevo dirlo da giorni, altri si lamentano di essere arrivati in ritardo e sono in vantaggio su di me di una settimana (che blogger fuori dal tempo che sono). Comunque: Bastardi senza gloria lo vado ancora mettendo a fuoco a giorni dalla visione, e in generale, dice un luogo comune, questo accade con i film (come con i dischi e i libri) migliori. Bando alle ciance, quello che volevo dire è questo: solo la protagonista che si trucca sulla musica di un David Bowie da paura meriterebbe il prezzo del biglietto.

martedì 13 ottobre 2009

Bah

Ecco, per capire a volte occorre andare per esclusione. Questa ad esempio, è una lettura secondo me del tutto fuorviante, inutilmente apocalittica e per questo forse anche deleteria del momento che si sta vivendo in Italia.

Bella

L'ennesima bella.(qui in versione acustica). In Italia pochi come Samuele Bersani sanno dare una forma così ben definita e mai banale alle canzoni.

lunedì 12 ottobre 2009

Fuori tempo

Uno prova a capire se lo fa scientemente o se ha perso la testa, propende per la prima ipotesi, cerca di mettere a fuoco meglio le cose per scriverle e poi si trova sempre superato dagli eventi.

venerdì 9 ottobre 2009

Sensi delle misure




Poveracci

Ida Dominijanni sul manifesto di oggi trova le parole per dirlo:
Ma può anche succedere, a Berlusconi succede sempre più spesso, che la concitazione gli strappi dalla faccia la maschera di cerone con cui di solito si ingessa in tv, e che improvvisamente ci appaia com'è in natura: un poveraccio circondato da poveracci, uno che non sa più che fare di se stesso e come tutti quelli che non sanno che fare di se stessi se la prende con la prima donna che gli capita a tiro. "Vedo che c'è la signora Bindi, che è sempre più bella che intelligente (...) Per l'occasione peraltro ritrovano la lingua anche molte colleghe che in questi mesi l'avevano perduta (...) è lecito chiedersi se anche sulla dignità delle donne valgano due pesi e due misure? La dignità delle donne vale doppio nel caso che la donna in questione sia una parlamentare, e vale la metà nel caso di mogli, giornaliste, per non dire delle escort? (...) Lo sa anche il premier, che sono le donne che lo stanno mandando a casa. Da sua moglie a Rosi Bindi, una vera persecuzione, altro che i giudici. 'Sono una donna che non è a sua disposizione' e 'dico la verità' sono precisamente le due cose che Berlusconi e quelli come lui da una donna non possono sopportare: gli si rompe uno specchio in cui ricompongono a fatica un sé inesistente.

giovedì 8 ottobre 2009

Belli e intelligenti

Non illudetevi voi di sinistra, scandalizzati di fronte a questa cosa qui. Mentre voi strabuzzavate gli occhi ieri sera davanti a una frase degna di un ubriaco in bettola (io per fortuna già dormivo) l'elettorato del PresdelCons sorrideva soddisfatto per la splendida battuta.

lunedì 5 ottobre 2009

Potrebbe capitarti

Che a stare a LA, leggi il primo ottobre che Yorke e Flea hanno fatto un gruppo insieme e che il giorno dopo suoneranno il concerto di prova, trovi il modo di entrare e vedi la roba che invece, stando qua, vedi solo nei video in fondo a questo post.

venerdì 2 ottobre 2009

Successo di pubblico

Già diverse persone stamattina sono arrivate da queste parti indirizzate su questo post digitando sui motori di ricerca la parola Annozero. Mi spiace per loro perché la puntata alla quale si riferisce il post è quella della scorsa settimana, non quella del botto d'ascolti di ieri con Patrizia D'Addario. Sono contento perché questo blog gode in maniera del tutto immeritata di una briciola d'eco del successo di Santoro. E se l'eco arriva fin qui è segno che Santoro ha tutto il diritto di godere.

giovedì 1 ottobre 2009

Il mondo visto a testa in giù

Vedere il giornale del premier del fratello del premier che si scandalizza perché viene corteggiata una escort e vedere un giornale molto vicino al premier-proprietario della tv commerciale che ha inventato le veline che si scandalizza accusando qualcuno di cercare il pieno di ascolti ricorrendo a sesso e bugie dà proprio un effetto di straniamento.

Che poi c'è anche quest'aspetto

Qui si riprende, analizzandone un ulteriore aspetto, la cosa che si è più o meno rozzamente tentato di analizzare qui. Lo si fa con leggerezza, sapienza, col sorriso e senza seriosità inutili, ma lui è Gramellini e qui scrive wizzo.

mercoledì 30 settembre 2009

Fortissimamente spero

Letto qui, la speranza di non incappare mai in alcun procedimento giudiziario si rafforza enormemente. Se poi avete voglia di spendere un euro e venti sul Libero di carta, a pagina 19 c'è un grafico sugli e(o)rrori commessi dagli inquirenti che vale il prezzo del giornale.

Cinque ipotesi

Qui si è maestri nel non capire il pop. Di più: non solo spesso e volentieri non si apprezzano la musica, i programmi tv, il cinema pop - che poi esisterà il cinema pop?, boh!, insomma il cinema easy, quello della battuta nuda e cruda alla Vanzina, per capirci -, ma non si riescono a cogliere i meccanismi che rendono quelle cose lì piacevoli al grande pubblico. E dire che dietro "Uomini e donne" oggi, come dietro "Non è la Rai" ieri, per dirne un paio, ci sono raffinatezza e sapienza nel saper incrociare i gusti del pubblico, ci sono fior di staff e professionisti che padroneggiano i mezzi con cui operano e lavorano e con profitto, a quanto pare. Ecco, le leve agite da quella raffinatezza, qui sfuggono. Si è proprio fuori, insomma, pur cogliendo in qualche modo la portata delle cose. Sarà quindi per questa innata incapacità a capire la ggente, per questa inconciliabilità col pop che non si capisce come le batterie del PresdelCons continuino a riservare raffiche di munizioni contro programmi tv, o singoli brani tutto sommato innocui come Annozero o Parla con me. Programmi ben fatti da bravi professionisti che, qualcuno mi corregga se sbaglio, mi sembra parlino a chi già dal premier è distante galassie. Programmi pop insomma, ma solo a sinistra. Alzi la mano chi pensa davvero che, non dico neanche solo una puntata, ma un'intera stagione di travagli, annizeri, e Dandini possa spostare simpatie politiche in Italia. No, semplicemente, dopo aver gustato trasmissioni del genere, l'elettore anti B. si alzerà dal divano con nuovi motivi per la sua opposizione e un po' di bile in più nel sangue, mentre l'elettore pro B. nel mentre avrà spento la tv o cambiato canale per vedere qualche bagaglinata, televendita o colpogrosso (a proposito, lo trasmettono ancora?) o magari un magnifico su Rete4. Lo dice anche lui, il PresdelCons, che anzi, come da copione, esagera sostenendo addirittura che Santoro e la Dandini gli portano voti. Io non so se gli portino voti, sono però convinto che le elezioni non si vincono solo con la tv. Che la tv può plasmare nel lungo periodo, ma che per plasmare attraverso un singolo programma televisivo devi essere proprio un mago, altro che pop. Ecco perché, constatando l'indefessa campagna che Feltri&C. stanno riservando ai programmi Rai che mostrano versioni di B. che a B. non piacciono, qui ci si chiede: perché? E ce lo si chiede perché quella dei giornalisti è una libertà vigilata; anche quella dell'apparentemente inflessibile Feltri, il quale se facesse una cosa davvero scomoda per o a prescindere dal suo datore di lavoro (pardon, dal fratello del suo datore di lavoro), volerebbe, metaforicamente parlando, dalla prima finestra della redazione che si trovasse aperta. Schematicamente, ecco le ipotesi di spiegazione a tanto dispiegamento di risorse: A) davvero lui, B., e i suoi non tollerano, anzi, proprio non concepiscono che si possa criticare chi è stato eletto in libere elezioni, qualsiasi cosa egli faccia successivamente alla sua elezione o abbia fatto prima; B) davvero lui, B., e i suoi pensano che con le tv si possa plasmare il carattere di un elettorato e che anche singoli programmi ben fatti da bravi professionisti che nuotano come salmoni in un fiume che va in direzione contraria possano inficiare la buona reputazione del PresdelCons; C) la campagna di Feltri&C. è un diversivo per parlare d'altro, per distogliere l'attenzione dalla questione vera (le escort e Tarantini a Palazzo Grazioli, lo scambio sesso-potere, gli incarichi pubblici offerti in base a chissà quali credenziali); D) la campagna di Feltri&C. è una tattica per rinsaldare le fila di una parte politica sfilacciata additando i nemici e gridando: occhio, il capo è in pericolo; E) un po' di tutto questo messo insieme.

venerdì 25 settembre 2009

Due cose su Annozero di ieri

Il curriculum di Vittorio Feltri snocciolato da Filippo Facci (qui, dal terzo minuto in poi) e Concita De Gregorio che, sulla base delle dichiarazioni messe a verbale da Giampi Tarantini e ricordate da Travaglio ("Il ricorso alle prostitute e alla cocaina si inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nella pubblica amministrazione, ho pensato che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società", qui), tenta di dire della rilevanza pubblica che riveste la vicenda Tarantini-Berlusconi-D'Addario e del suo essere in qualche modo specchio dei tempi, prima di essere interrotta da Belpietro e Bocchino presenti in studio che - chissà se perché ci fanno o perché ci sono - approfittano di entrare in scena per dire che la droga non c'entra col PresdelCons. Che non era di questo che si parlava, cioè del rapporto droga-PresdelCons, è chiaro. Era dello strumento donna e dello strumento droga candidamente accomunati da Giampi - vero paradigma contemporaneo, in questo senso - nel suddetto verbale. Così come è chiaro che su Youtube trovi litigate epiche, scambi di insulti, interventi integrali di Travaglio e gaffes varie, ma di una giornalista che ragiona su come la figura della donna sia ridotta oggi qui, nell'Occidente senza burqa, non trovi alcun cenno. E anche questo è un segno dei tempi su cui varrebbe la pena riflettere, sinistri travagliati.

giovedì 24 settembre 2009

Termini di paragone (dello scivolamento verso il basso)

"Beh dai, però X-factor è meglio di Amici". "Certo, e una sbucciatura al ginocchio è meglio di un incidente d'auto"