venerdì 30 marzo 2007

Copyleft

Qualche chiarimento sulla radio, dopo settimane di prove tecniche (non ancora terminate) è doveroso. La musica passata da qui è copyleft. Significa che gli artisti la registrano sotto la licenza Creative commons o addirittura non la registrano affatto. La si può diffondere, scaricare, scambiare, senza il timore di incappare in qualche santa inquisizione del diritto d'autore. Al di là della bontà della cosa, al titolare qui non sarebbe dispiaciuto passare anche brani sotto Siae. Poiché però ciò è pressoché impossibile, a meno di pagare cifre assurde o di esporsi al rischio di pagare multe salatissime, si fa di necessità virtù. E che virtù. Il mondo del copyleft è ricchissimo ed è innegabile un certo senso di orgoglio nel poter offrirgli una sia pur minima vetrina. A breve su questo sito compariranno link che rimandano ad artisti ed etichette. Intanto, invito chi ascolta a guardare sul player i gruppi che passano. Perché l'mp3 va bene, la condivisione senza le tagliole Siae anche. Però è bene comprare, a prezzi equi, certo, e se piacciono, artisti che vanno così controcorrente sfidando regole insensate.
Wikipedia

E il mare sempre luccica

Non dico niente di nuovo e la colpa e mia: in ritardo a causa di quel fastidioso snobismo che rende insopportabilmente impermeabili a tutto ciò che sia pop, ho scoperto solo stamattina che "Basta poco" di Vasco Rossi ha un gran bel testo e che anche la musica non è male. Tiè.
Onlylirics.com

venerdì 23 marzo 2007

And the radio plays

Ora il link "radio on" qui a destra va: quando lo vedete potete cliccarci sopra e ascoltare quello che è in onda, se volete. Buon ascolto

mercoledì 21 marzo 2007

Prove tecniche di trasmissione

Dal link qui accanto non si riesce a caricare la musica della radio (sto cercando di capirne di più) ma se andate qui e su "search for" digitate Radio Chissacosa e poi cliccate su "tune in" dovreste riuscire a sentire la playlist.

lunedì 19 marzo 2007

Ecco la radio

Da oggi questo blog è anche una radio, o almeno ci prova. In un post successivo si spiegherà cosa si intende fare. Per ora può bastare farvi sapere che in linea di massima quando sulla vostra destra in alto trovate scritto "Radio on" potete cliccarci sopra e ascoltare musica.

Il sol dell'avvenire/2

Giordano: "A sinistra del partito democratico un nuovo partito nel 2008". Dopo il naturale e il cesareo, il parto speculare.
Il Messaggero

Il sol dell'avvenire/1

Alla storica fase congressuale che sancirà lo scioglimento dei Democratici di sinistra per dare vita al partito Democratico sta partecipando meno della metà degli iscritti.

martedì 13 marzo 2007

Musica, affari e altro ancora

Patti Smith viene insediata nella Rock and roll Hall of fame, dice che la decisione se accettare o meno un riconoscimento istituzionale è stata sofferta per una che ha sempre unito rock e rivoluzione e che alla fine ha detto sì per onorare la memoria del marito. Paul Mc Cartney si appresta a firmare per l'etichetta che sta per nascere dal colosso americano Starbucks.
Guardian, Uncut, Wikipedia

domenica 11 marzo 2007

venerdì 9 marzo 2007

Fuggi fuggi

Dal primo gennaio 800mila moldavi hanno fatto domanda di passaporto rumeno per accedere senza problemi in Europa. La Moldavia ha in tutto 4 milioni di abitanti e visto che i rumeni non fanno molto per fermare il problema, non la sta prendendo molto bene.
Spiegel

mercoledì 7 marzo 2007

Smith in vinile

A maggio esce un singolo in cui Robert Smith mette la voce. Ne dà notizia questo sito di anticipazioni sui dischi in vinile.
Index7 via Uncut

Onnipotenti

Ti può anche capitare che la pubblicità di Google ti diriga verso siti come questo.
Choosethesexforyourbaby.com

Du du du

"Le donne hanno oggi molte più opportunità. Ma abbiamo ancora molto da fare". Sonia Gandhi si riferisce all'India, dove è ancora rilevante la pratica dell'uccisione di feti femminili. Si inalbereranno i custodi della superiorità occidentale e dell'"ormai siamo alla pari" ma quel concetto lì, modulato a seconda delle latitudini, vale un po' per tutto il mondo.
The Hindu, Guardian

martedì 6 marzo 2007

Sogno americano

Citando Gary Young, Jarvis descrive come Internet, allargando la platea dei donatori di fondi ai candidati alle elezioni, potrebbe democratizzare il processo elettorale negli Stati Uniti. Al di là del futuribile scenario, il pezzo di Young sul Guardian è interessante per questa cosa, che ridimensiona assai la retorica del sogno americano:
"Il sistema delle classi in America è adesso più rigido di quello europeo e la sclerosi è ben rappresentata ai massimi livelli della politica. Il leader dei trasportatori Jimmi Hoffa, il sindaco di Chicago Richard Daley e il capo della Southern christian leadership conference Martin Luther King portano tutti i nomi e svolgono i lavori dei loro padri. Ogni anno il 25 per cento più ricco della popolazione fa l'80% delle donazioni ai politici. L'ultima volta che non c'è stato né un Bush né un Clinton in una competizione elettorale per la presidenza era il 1976. Questa non è democrazia, è dinastia".

Buzzmachine, Guardian

lunedì 5 marzo 2007

Inflazionato

E' già un culto e l'avrete già visto. Io lo posto, così un giorno potrò dire: "Ce l'ho anch'io nel mio blog".

You Tube

martedì 27 febbraio 2007

Una rivincita

Quando pochi giorni fa mi è scappato di dire che tutto sommato non ho mai sentito Follini dire cose irragionevoli, chi avevo davanti mi ha guardato come si guarda da sinistra uno che sta scivolando inesorabilmente dall'altra parte. Oggi è uscita sul Corriere quest'intervista che io condivido in toto.
Corriere

Così, per dire

Conosco una persona che ha fatto da un anno la richiesta di permesso di soggiorno e deve ancora ricevere risposta.

Che giorno è, che anno è?

Inizia il Festival: presenta Pippo Baudo e Al Bano è tra i favoriti.

sabato 24 febbraio 2007

Lo scontentismo

Che l'Italia del centrosinistra non sia (stata?) il migliore dei mondi possibili è fuori discussione, ma da questa parte della barricata c'è una corrente trasversale, lo scontentismo, in cui sono immersi tanto gli elettori cosidetti riformisti quanto i cosidetti radicali. E' il sentimento che attanaglia chi, una volta arrivato al governo, si aspetta che le cose cambino con un tocco di bacchetta magica. Come se un paese in cui ai tempi di internet la pubblica amministrazione funziona ancora col lapis, si diventa docenti universitari solo in possesso di pedigree e buona parte delle piccole e medie imprese stanno ancora rimpiangendo la cara vecchia svalutazione grazie alla quale vendevano all'estero si possa riformare dall'oggi al domani. Come se un mondo in cui la guerra è la regola possa risentire fulmineamente dei benefici influssi di qualche ministro pacifista di una non potenza. Non è così. I processi sono lenti e ne vedi il movimento solo se ti posizioni alla distanza temporale necessaria. Come? qui da noi i movimenti sono impercettibili? Certo, Prodi e i maggiori leader del centrosinistra non sono, oserei dire costituzionalmente, fulmini di innovazione. Però solo dopo il crack ci si è accorti che tutto sommato un governo in cui l'evasore fiscale non veniva più citato come modello sociale e in cui le parole pace e guerra avevano ricominciato ad assumere il loro significato originario, non era in fin dei conti il peggio che potesse capitare. Ma questo è un paese strano, dove se grazie a un sistema elettorale improponibile vinci con uno scarto minimo in una delle due Camere, la colpa è la tua che hai vinto.

venerdì 23 febbraio 2007

giovedì 22 febbraio 2007

Fuma Obama, fuma

In genere si consiglia di smettere di fumare. A Barack Obama che ci sta provando, Michael Newman - suo simpatizzante - consiglia di aspettare la fine della campagna elettorale: il tentativo di disintossicarsi dalla nicotina lo distoglierebbe dalla corsa per la Casa Bianca: "Delle due battaglie di Obama, quella personale e quella per cambiare il nostro paese, m'interessa di più la seconda".
LA Times

10 aprile 2006

Così ridevano.
You Tube

Divergenze

A vedere la lettura della crisi della fulminante jena sulla Stampa e il sommario in prima pagina del giornale sul quale scriveva prima, si ha un elemento in più per capire perché Barenghi del manifesto sia solo l'ex direttore.
La Stampa, il manifesto

mercoledì 21 febbraio 2007

Governo

Domani vedremo se si muore un po' per poter vivere.

Due

Ecco, tanti sforzi per argomentare una ragione, poi gli eventi travolgono tutto. Chiudevo il post precedente dicendo che sì, va bene il diritto a dissentire e a tentare di far passare la propria visione delle cose, ma poi bisogna arrivare a una sintesi. Non ci sono arrivati.
Repubblica

Incoerenti

Al di là del merito e delle apparenze, questo ragionamento che con periodicità più o meno regolare torna alla ribalta, in base al quale se si sostiene un governo occorre dire sempre sì - senza se e senza ma - alla maggioranza della maggioranza che lo sostiene, non è del tutto convincente. Anzi, tradisce una visione della politica schiacciata solo sul suo versante istituzionale e dei rapporti tra diversi ridotti al manicheismo del "di qua o di là". Se ne è avuta la riprova con la manifestazione di Vicenza, prima, durante e dopo la quale, oppositori del governo Prodi e qualche centrista di maggioranza hanno fatto battere la lingua laddove pensano che il dente sia dolorante: la mancanza di coerenza nella partecipazione a una protesta contro una decisione dello stesso governo, che chi ha manifestato in Veneto ha votato e sostiene, anche in parlamento. Ora, si può essere in disaccordo per le ragioni più varie con chi sfilava a Vicenza. Ma è difficile trovare un'accusa più pigramente fiacca di quella della mancanza di coerenza. Perché una coalizione è intrinsecamente un'alleanza fra diversi che non diventano uguali per il solo fatto di aver concorso alla formazione di un governo. Perché se la maggioranza della maggioranza di cui si fa parte sostiene una ragione che si giudica poco sostenibile si ha tutto il diritto, e forse anche il dovere, di esporre le ragioni contrarie, anche manifestando: la politica è fatta non solo di elezioni a ogni lustro, ma anche di battaglia di idee e di rapporti di forza che è legittimo poter pensare modificabili anche con un corteo. Perché non è detto che se si è in disaccordo su un singolo punto si debba rompere su tutta la linea; è, questo, un modo un po' riduttivo di intendere lo stare insieme per gestire la cosa pubblica che somiglia molto da vicino al settarismo. Certo, alla fine anche a una coalizione si chiede capacità di governo e quindi che arrivi a una sintesi delle diversità; ma prima si dev'essere liberi di poter discutere tra diversi. Altrimenti ci si affidi al salvatore della patria di turno: uomo, partito o maggioranza granitica e indifferenziata che sia.

lunedì 19 febbraio 2007

Io sono il mio regista

Da queste parti s'era già parlato del fenomeno. Qui i primi video che testimoniano lo sbarco dei politici statunitensi su You Tube criticati dall'autore del blog. Tra qualche anno saranno preistoria.
PrezVid

Superato dagli eventi

Un'altra prova del fatto che il ragionamento di Jarvis non ha cittadinanza nel mondo del business che conta. La Audible Magic ha inventato un programma che riconosce i file coperti da diritto d'autore e ne blocca il caricamento sui siti. Le major esultano, alcuni siti, per ora, resistono. Qui il pezzo del New York Times, di qua la traduzione di Repubblica (notare come gli statunitensi linkano i siti e gli italiani no: ma anche questa è una polemica vecchia).
New Yor Times, Repubblica, Akille

Integralisti

Jeff Jarvis spiega sul Guardian la miopia delle aziende che proibiscono che i loro video vadano su You Tube. "Cosa c'è di meglio per allargare l'audience per i tuoi contenuti di un mezzo dove tutti abbiano accesso liberamente?", è la tesi-domanda. Si tratta di un concetto non nuovissimo a dire il vero: più il prodotto circola, anche liberamente, maggiori sono le possibilità di successo commerciale. La cosa va oltre You Tube, chiaramente. Ma le multinazionali e in generale gli integralisti del copyright faticano a capirla continuando a ragionare in maniera manichea: libero o a pagamento.
Guardian

Dinosauri

E' in rete da qualche giorno. Lo posto come servizio e ognuno ne faccia l'uso che vuole, se vuole: il primo maggio esce il disco dei Dinosaur jr, qui c'è l'mp3 di Almost ready, uno dei nuovi pezzi.
muzak for cybernetics

Italia profonda

Riporto un paio di battute di una conversazione avuta con una persona che ha a che fare con i responsabili del settore informatico di una media azienda italiana. Sono illuminanti sullo stato del Paese più di dieci convegni sull'innovazione. "E' uscito Vista? Loro testano ora XP". "E perché?" "Perché in un'azienda del genere il ragionamento dei dirigenti è questo: se tu innovi troppo e poi qualcosa non va, tutti ti danno addosso e magari rischi, se non il posto, l'isolamento. Se invece utilizzi roba già ampiamente testata, in caso di problemi tu puoi sempre dire che si tratta di un prodotto che già altri usano con successo, quindi la colpa non è tua".

venerdì 16 febbraio 2007

Ruoli

A me fa sempre un certo effetto sentire la voce di Pionati al tg in veste di intervistato e non di intervistatore.

Fuoco

Io ero bambino, mio fratello più di me. Tornò a casa mia madre raccontando che la maestra d'asilo l'aveva beccato in tempo quando, dopo essersi impadronito di fiammiferi e aver acceso un po' di carta, resosi conto del pericolo, soffiava nell'infantile speranza di spegnere il focolaio. L'episodio mi torna in mente al sentire membri del governo (a quelli dell'opposizione siamo abituati) allertare sui possibili pericoli di degenerazione della manifestazione di Vicenza. Penso: soffiano sul fuoco, ma forse sono in buona fede e lo fanno per spegnerlo. Il fuoco per fortuna è di dimensioni assai modeste, seppure alle fiamme occorre stare bene attenti. E oggi sappiamo qualcosa più di questi giapponesi su un'isola deserta, secondo la calzante definizione coniata per i nuovi br. Allora, visto che l'ignoranza impera anche a livelli dove non sarebbe lecito aspettarsela (qui un esempio a caso tra i tanti); poiché qualcuno solidarizza frettolosamente; dal momento che a entrambi, ignoranti e solidali, può essere concesso il beneficio della buona fede, che però non è un alibi; e, infine, anche in vista della manifestazione di domani (lo so c'è una sfilza di premesse che sembra una delibera di giunta comunale ma non m'è venuto di meglio) mi permetto di suggerire sommessamente un'attenta lettura del pezzo di D'Avanzo pubblicato oggi su Repubblica. Così, per regolarsi meglio.
Corriere, La Stampa, Wittgenstein, Gramigna, Repubblica

giovedì 15 febbraio 2007

Una curiosità

Sappiamo quanti ne hanno arrestati, dove lavoravano, se erano iscritti al sindacato e a quale, quali luoghi frequentavano, le azioni che si erano proposti di mettere in atto e tanto altro ancora. Di un elemento, non troppo irrilevante, non si è parlato né per suffragarlo né per smentirlo: c'era qualche legame con la prima ondata di neo brigatisti arrestati nel 2003? In mancanza di risposte, l'esito è che si dà per scontata una cosa che scontata non è.

A scanso di equivoci

Questo blog non intende pubblicare alcunché di vincolante per i suoi lettori.
Il Foglio

Benvenuto

Ehi, della blogosfera, aggiungete un posto: è arrivato Adam.
Madamimadam

martedì 13 febbraio 2007

domenica 11 febbraio 2007

Consigli per gli acquisti

Una polemica sui centri commerciali. Io sottoscrivo quello che dice Bordone, però c'è un neo: ha dato dignità di polemista ad Alba Parietti.
Freddy Nietzsche, Mantellini

sabato 10 febbraio 2007

Un aiutino

"Sono giunte in libreria nei giorni scorsi alcune novità proposte da Mario Gobbin. Con i due volumi di "Omelie per un anno" (vol. 1 - anno C - Avvento, Natale, Quaresima, e Tempo pasquale, pagg 382, euro 20; vol. 2 - Tempo ordinario e Solennità, pagg. 430, euro 21) l'autore propone una ricca serie di omelie e utili indicazioni per predicare la parola domenicale".
[visto su: La Voce, settimanale di informazione dell'Umbria]

venerdì 9 febbraio 2007

Uno e due

Notizia 1: capitanate dal presidente dei presidenti, le società di calcio fanno sapere di ritenere lesivo dei diritti degli abbonati inibire loro l'entrata alle partite.
Notizia 2: anche il diciassettenne accusato dell'omicidio di Catania è un abbonato.
Corriere

Un cognome

E' un bel po' di tempo che Uncut l'ha lanciato ed era solo un sondaggio sulla canzone preferita di un gruppo. Lo segnalo ora perché non so quanti gruppi hanno una tale varietà di bei pezzi (oserei dire memorabili ma poi potrei essere tacciato di incontinenza sentimentale) da far votare i fans in maniera così diversificata pur essendo diventati oggi solo un cognome: Smiths.
Uncut

Italian journalist

Un work-shop sul fashion design.
[titolo letto su un periodico a tiratura regionale]

mercoledì 7 febbraio 2007

Eventualmente

A proposito di questa cosa seriosa qui, segnalo una considerazione alla quale avevo pensato però omisi perché troppo politically correct ma abbastanza ipocrita da nascondermi dietro qualcun altro che la scrive al posto mio.
Macchianera

martedì 6 febbraio 2007

Disobbedienti

Come accade spesso, anche stavolta la realtà ha superato l'immaginazione di una mente presuntuosamente maliziosa come quella del titolare qui. Altro che "non c'è calcio senza pubblico": "Giocare a porte chiuse significa falsare il campionato".
Repubblica

Punto Snai

E' presto e non ho ancora letto i giornali ma sono pronto a scommettere che oggi ci sarà da qualche parte un'intervista a un qualche allenatore, giocatore, dirigente così titolata o in cui sarà comunque espresso il seguento concetto: "Senza pubblico non è calcio".

lunedì 5 febbraio 2007

Goodbye tv

La politica nell'era You tube con le presidenziali americane.
Guardian, Slate

Sottotitoli alla pagina 777

Immediata la reazione dopo i fatti di Catania. Il ministro annuncia clamorose novità: "Niente pubblico negli stadi fuori norma". Cioè: fino a sabato il pubblico entrava anche negli stadi non a norma.
Repubblica

Ossimoro generazionale

Da un lato ci si lamenta della gerontocrazia italiana e si dichiara preventivamente di uscire di scena (o quasi) allo scoccare dei sessant'anni, dall'altro si vuole allungare l'età pensionabile. Qui c'è un appello, di qua l'elenco delle persone che l'hanno sottoscritto. C'è qualcuno che rientra in entrambi i gruppi, quello dei lamentatori e quello degli allungatori. La gerontocrazia, che c'è, è difficile da digerire quanto i baby pensionati. Ma l'accetta taglia i problemi e non contempla sfumature. Invece ci sono lavori e lavori, pensioni e pensioni, quarantenni buoni e sessantenni pessimi e viceversa.
Patto generazionale

sabato 3 febbraio 2007

Subumano, troppo subumano

La morte di Carlo Giuliani è una ferita difficile a rimarginarsi. Ma se c’è un’operazione insopportabilmente subumana è legare con il filo della vendetta quella tragedia alla morte di persone ammazzate in divisa, come nei berci sanguinolenti apparsi sui muri di alcune delle nostre città.
Repubblica

Scelte




C'è stata la tragedia di Catania, certo. Però non so quanti altri quotidiani italiani avrebbero fatto prime pagine del genere oggi, all'indomani del rapporto dell'Onu sul riscaldamento del clima.
Guardian, Independent

Meraviglioso

Nessuno ha provveduto a metterlo in rete, perciò non ho le prove da mostrarvi. Però se non l'avete visto di persona, fidatevi: il direttore del Tg5 Carlo Rossella è stato magnifico ieri sera alle Invasioni barbariche quando a Daria Bignardi che gli chiedeva perché nell'edizione delle 13 di mercoledì il suo tg non ha dato la notizia della lettera della moglie del suo datore di lavoro pubblicata da Repubblica, ha imperturbabilmente risposto: "Sapevo che ci sarebbe stato un secondo tempo e ho aspettato la conclusione del film per darlo tutto".

venerdì 2 febbraio 2007

mercoledì 31 gennaio 2007

Il baratro #4 (ora la smetto)

Lettera contro lettera.
Repubblica, Corriere

Il baratro #3

La moglie ferita, il marito prostrato e la suocera in campo. Quando si dice la famiglia.
Corriere

Il baratro #2

Però che colpo Repubblica. Pensate a Ezio Mauro che si sente dire al telefono: "Sono Veronica Lario e vorrei pubblicare sul suo giornale una lettera in cui chiedo scuse pubbliche a mio marito".

Il baratro

Al di là delle domande (e risposte) banali che la pornografia dei sentimenti messa in scena dalla coppia Berlusconi-Lario può suscitare in un cittadino medio, mi ha colpito, nel diluvio di commenti, questa dichiarazione di Cacciari sul cattivo gusto di Berlusconi. E mi è venuta un'altra domanda: qual è il grado di buon gusto di una moglie (quella moglie, con poteri sicuramente superiori a quelli della media delle donne italiane) che fa rimbalzare sulla prima pagina del secondo giornale nazionale il baratro nel quale è precipitato il rapporto col marito? Mi sono dato anche una risposta, ma sono cose mie, non ve la dico.
Kataweb, Repubblica

lunedì 29 gennaio 2007

L'altro '77

Posto e linko in ritardo. Poco male, perché lo scritto è meritevole e testimonia che in quegli anni lì erano tanti quelli che sognavano, scoprivano cose e provavano a cambiarle senza sparare. Poi furono costretti alla ritirata dagli utilizzatori di armi, convenzionali o meno che fossero, di ambo le parti.
Media-Trek

Anche questi sono Usa

La svolta ambientalista di Bush spiegata dall'Economist tradotto da Internazionale. La tesi è che Mr. President sente la pressione crescente dell'ambientalismo, tema che avrebbe contagiato settori economico-sociali insospettabili. L'altra cosa interessante è che, sorpresa, l'Europa viene portata ad esempio.
Internazionale

Gol

Ieri sera, tornato a casa poco dopo le 11, ho acceso la tv con l'intenzione di vedere i gol di Samp-Inter. Saltabeccando di qua e di là tra i due bar televisivi in cui la domenica sera si trangugia calcio ho visto nell'ordine: Materazzi che parlava della testata presa da Delvecchio; Collovati, Dossena, Tardelli e Tecoli di qua e Mosca e qualcun altro di cui non ricordo il nome di là che commentavano la testata data da Delvecchio a Materazzi; Delvecchio che in diretta telefonica si scusava con gli italiani per la testata data a Materazzi. Poi sono andato a dormire, ché i servizi proseguivano con Chievo-Empoli, finita senza gol.

Un'era fa

Un lungo - forse anche troppo - articolo sulla magia delle compilation su cassette così ben descritta da Nick Hornby in "Alta fedeltà", che per un largo tratto è un'apologia della musica pre-internet. A parte la nostalgia che trasuda da ogni riga, c'è una domanda chiave che viene posta e che si può tradurre così: una canzone scaricata dalla rete e stipata in un iPod ha la stessa magia di un oggetto con copertina, testi, illustrazioni, ringraziamenti, date e studi di registrazione, componenti della band e ospiti, a volte addirittura strumenti suonati e, quando c'è rimasta, la targhetta del prezzo incollata sopra?
Guardian

sabato 27 gennaio 2007

Ceto politico (o senso della misura)

"Le multe ai semafori sono diventate un problema sociale".
[detta durante una trasmissione televisiva dal capogruppo di un partito in un consiglio comunale di un capoluogo di regione]

venerdì 26 gennaio 2007

Bevetevi Jimi

La faccia di Hendrix per un soft drink.
Beverage Concepts

Call me bitch

In italiano si traduce con puttana, che conserva ancora una valenza principalmente sessuale. L'autrice di The Big Fat Bitch Book però, spiega bene l'evoluzione - principalmente dell'inglese bitch, ma anche della traduzione italiana - dell'attributo da epiteto puro e semplice, ad aggettivo utilizzato rabbiosamente per descrivere una donna che rifiuta lo stereotipo della femmina a capo chino. La tesi, non isolata, è che la definizione può essere presa come complimento.
Guardian, Amazon, bitch

Prima e dopo

Anche LA Times ha deciso che immetterà gli articoli nel web appena terminati, senza attendere che prima vengano pubblicati sull'edizione cartacea del giorno dopo.
La Stampa

giovedì 25 gennaio 2007

L'oro dei reality

Costano poco, rendono tanto. I giorni di lavorazione per confezionarli sono aumentati del 53% lo scorso anno nella "capitale mondiale dei reality". Rassegniamoci: il futuro è loro.
LA Times

Come il Big Mac

Il festival californiano di Coachella: band da favola, posto ok ma misure di sicurezza così eccessive da renderlo di plastica.
Guardian

Nomi, cose...

Ma con quale criterio, e a che punto delle indagini, la polizia sceglie i nomi per le operazioni ben riuscite da presentare alla stampa? Nel senso: quando inizi non sai a che esito ti porteranno le indagini. Obsession car, per esempio, dev'essere per forza stato scelto ex post, visto che si tratta di "un’operazione contro un gruppo criminale specializzato nel furto di auto". Superbike anche ("un colossale affare sporco sulla pelle dei motociclisti"). Alto impatto è di più difficile spiegazione. E poi, una volta arrivati a mettere insieme un numero di elementi sufficienti per poter battezzare l'indagine, gli agenti cominciano subito a indicare l'operazione con il nome con la quale la presenteranno? Oppure la scelta arriva solo alla fine, per mettere in archivio le cose con un codice, per così dire, telegenico?
Polizia, motoblog

mercoledì 24 gennaio 2007

Medioevo

Si può nell'era digital-globalizzata, dove tutto è a portata di clic e bla bla bla, essere impossibilitati a prelevare e versare da e nel proprio conto corrente in una filiale diversa da quella nella quale è stato aperto il conto? Sì, si può.

L'erba del vicino

Per il terzo giorno consecutivo l'Independent dedica la prima pagina alla questione dello spreco da impacchettamento di prodotti. Tra i dieci esempi da cui gli inglesi dovrebbero trarre spunto c'è anche quello italiano di riutilizzare le bottiglie di vino piuttosto che buttarle e acquistarne di nuove. Ho il vago sospetto che chi ha concepito quella prima pagina non sia mai venuto a fare la spesa da queste parti e si sia fatto abbagliare dal verde dell'erba del vicino, che com'è noto appare sempre più brillante.
Independent

martedì 23 gennaio 2007

Ricominciamo

La giornata era iniziata con la notizia della reunion degli Europe. Poi è migliorata: si rimettono insieme anche Rage against the machine e Jesus and Mary Chain.
Repubblica, NME, Guardian

venerdì 19 gennaio 2007

L'archivio di Neil

Per chi lo ama (il titolare qui è tra quelli) è una data da segnare a calendario. A settembre esce il volume 1 di una sorta di autobiografia musicale del buon vecchio Neil Young: otto cd di concerti e brani per gran parte inediti.
Uncut

A prescindere

La tv è fonte di grande ispirazione per blogger. Il titolare qui ne vede poca assai e il prodotto ne risente. Ieri ad esempio in un programma a caso in prima serata, capitava di ascoltare da parte di un morigeratissimo e nient'affatto estremista ospite la messa in mora della vigliaccheria dei Ds, che pure non sono cuor di leoni, ma che in questo caso venivano imputati di non fare le riforme "per non scontentare la propria gente". Riformismo a prescindere, insomma. In altri tempi si sarebbe detto: riformane uno per educarne cento.

mercoledì 17 gennaio 2007

E Dracula presidente dell'Avis

Moggi parla di educazione allo sport agli studenti di un istituto tecnico.
Repubblica

Quella è proprio l'isola che non c'è

Il Milan distanziato di 28 punti dall'Inter prima in classifica tratta l'acquisto di Ronaldo.
Gazzetta

Regaliamogli un calendario

Non che sia legittimo trarre conseguenze di causa-effetto dalle cose che sto per scrivere, però non resisto e devo dirlo: mi ha colpito il fatto che nei giorni in cui monta nei blog e non solo un certo malcontento nei confronti della mancanza di spirito innovativo da parte della compagine di governo (malcontento che peraltro non mi sento di condividere del tutto), mi sia capitato tra le mani "La ragione", periodico dei Comunisti italiani del Lazio, in cui buona parte delle immagini immortala manifestazioni dell'Italia degli anni Settanta. Chissà che, di questo passo, qualche settore più centrista della maggioranza non prenda coraggio per ripubblicare le fondamentali opere contro i referendum di quegli stessi anni messe in giro dalla Dc.
Wittgenstein, Non è niente

Vicino oriente

Nell'arco di un paio di giorni ho scoperto le seguenti due cose, che non so se abbiano un nesso, io per non sbagliare le metto in ordine cronologico di scoperta: 1) nel 1975 l'associazione italiana per i rapporti culturali con la repubblica popolare democratica di Corea dette alle stampe "Consacriamo tutti i nostri sforzi a raggiungere gli 8 milioni di tonnellate di cereali" di Kim Il Sung; 2) "Fiabe fatate", edito da Rusconi libri srl, è stampato in Cina.

Bipartisan

Michele Serra sulla querelle Moretti-Fonzie.
Repubblica

giovedì 11 gennaio 2007

Gallina vecchia fa buon brodo

Vabbè, sarò nostalgico anche se non credo di averne il requisito dell'età, avrò i paraocchi, ragionerò a senso unico e sarò anche tendenzialmente un po' snob (non mi vengono altre critiche, per ora). Però fatemi dire che ieri sera dopo essermi intrattenuto nella specialità "salti sul letto con figlia" e averla messa a nanna, non mi sono pentito di aver sentito l'esigenza di accendere la tv, spaparanzarmi sul divano e sorbirmi un'ora abbondante di un programma: era quello di Cochi e Renato.

mercoledì 10 gennaio 2007

Silenzio

Non s'odono più commenti sulla strage di Erba dopo le ultime novità. Lungi dal voler colmare il giusto silenzio, segnalo a titolo del tutto esemplificativo del clima che era montato all'indomani della mattanza, quello che era stato detto qui.
Corriere, Repubblica, dadati.it

martedì 9 gennaio 2007

E lo chiamano quarto potere

Stamattina, come tutte le mattine, sono andato in edicola. Poiché c'era qualche cliente davanti a me ho avuto l'opportunità di soffermarmi ad assistere a un vero e proprio spettacolo ginnico con l'edicolante a muoversi come un furetto alla ricerca del doppio di quanto gli veniva richiesto: per ogni giornale un altro in regalo, o un volume di enciclopedia, o qualche altro omaggio per rendere più appetibile la vendita di un pezzo di quello che è stato definito quarto potere.

Stiamo su

Due-tre buoni motivi per essere ottimisti.
Internazionale

lunedì 8 gennaio 2007

Qualcosa di sinistra

Il papa, la fame, l'ambiente.
Repubblica

Ah, l'Italia

Come tutti i luoghi comuni, anche quello secondo cui l'Italia sarebbe arretrata rispetto al resto d'Europa, del mondo o di chissà quale altra entità geografica (dipende dall'interlocutore che ti spiattella davanti la sua incontrovertibile verità), è consunto e sintomo di pigrizia. Però, a vedere che del rapporto Stern sull'effetto serra si discute in Italia oggi mentre in Gran Bretagna l'Independent ci faceva la prima pagina il 31 ottobre dell'anno scorso (se è consentita una miserrima autocitazione, lo segnalai dove bloggavo prima), la tentazione di rifugiarsi nella consunzione e nella pigrizia è forte.
Repubblica, Independent, Cafè avenue

venerdì 5 gennaio 2007

Sono in maggioranza

I migliori dieci dischi italiani del 2006 secondo gli ascoltatori di Village. Sì, Vinicio ha fatto proprio un gran bel disco.
Village

Del tirannicidio

"E' giusto uccidere un tiranno? Posta in modo così secco, la domanda - riemersa in improbabili paragoni tra l'impiccagione di Saddam Hussein e la fucilazione di Benito Mussolini - non può che avere una risposta altrettanto secca: sì, è giusto. Almeno finché il tiranno è in sella, finché la sua morte è il passaggio obbligato verso la libertà, finché non c'è altro mezzo che il tirannicidio. E sono questi "se" a fare la differenza. La differenza che chiama in causa il contesto storico con cui il giudizio etico qualche rapporto deve pure avere. Altrimenti ogni cosa diventa uguale al suo contrario e tutto si annulla".
L'attacco dell'editoriale di Gabriele Polo sul manifesto di stamattina chiude, almeno per me, quell'andirvieni di riflessioni ed emozioni apertosi con l'impiccagione di Saddam Hussein. Perché pur essendo fermamente contrario alla pena di morte nella giustizia ordinaria, ritengo che quando c'è di mezzo un tiranno, per giunta particolarmente sanguinario, la prospettiva cambi. Quando tutta Italia e mezza Europa, nelle ore immediatamente successive alla morte di Saddam, lamentavano la mancanza di umanità del gesto, l'elemento che mi ha fatto uscire dal coro è stato proprio il ripensare al fatto che la mia gente il suo dittatore l'ammazzò e che io non mi sento affatto di condannare, neppure a più di sessant'anni dai fatti, quella scelta. Anzi. Allora questo stracciarsi le vesti per la morte data a Saddam non mi penetrava. Mi veniva da pensare più ai curdi gasati, agli oppositori sistematicamente eliminati, al fatto che molti di quelli che protestavano per l'impiccagione di Saddam avrebbero viceversa gioito se Pinochet invece di morire nel suo letto fosse stato fucilato da un plotone di esecuzione e che l'onestà intellettuale in loro era come il sole di notte. E ne concludevo che sì, il tirannicidio è una necessita storica. Ma anche questa, come tutte le assolutizzazioni, è fuorviante. Perché ci sono i contesti diversi; perché come ha ricordato Adriano Sofri, l'uccisione di Mussolini è stato un atto di guerra, mentre dare la morte a uno che hai catturato da tre anni è una vendetta. Ma è quello che dice oggi Polo che è davvero risolutivo. Perché per quanto mi riguarda il tirannicidio continua a non essere paragonabile con la pena di morte. Ma al tempo stesso non si è obbligati a dare la morte al tiranno. Ci sono i contesti, appunto, che vanno considerati di volta in volta.
il manifesto, Repubblica

martedì 2 gennaio 2007

Puntuale come un orologio

Si fa presto a dire che si può fare a meno della televisione: come l'avete fatto il conto alla rovescia per stappare lo spumante la notte di Capodanno?

Regali di Natale

Ma che forma avrà la curva dell'impennata dei ricavi delle compagnie telefoniche nei giorni delle feste?