domenica 3 febbraio 2008

Un'orchestra di giocattoli

Alla fine si è optato per la prima opzione e si è ascoltato il disco nei ritagli di tempo concessi dal lavoro. Dell'effetto assuefazione neanche a parlarne, anche perché il cd era da poco in rotazione. Anzi. A sera il concerto è stato godibilissimo, a tratti trascinante, e i pezzi, già buoni da studio, dal vivo guadagnano anche qualcosa. C'era anche Mixo a presentare, che, ho constatato con mia grande meraviglia, essere ricordato più per essere stato una videostar nella Videomusic degli anni Novanta che per aver partecipato alla magica stagione della Radiorai antelucana degli anni Ottanta, quando sbarbati liceali passavano parte della notte ad ascoltare musica che in provincia era difficilissimo reperire. Peccato per il pubblico, decisamente non all'altezza. Sul palco c'erano ...a toys orchestra.

sabato 2 febbraio 2008

Dilemma

In attesa di un concerto, durante il giorno ascoltare i pezzi del gruppo che suonerà la sera o cercare un diversivo per evitare l'effetto assuefazione?

mercoledì 30 gennaio 2008

Perché Sanremo è Sanremo

Oggi la seconda pagina degli spettacoli di Repubblica è dedicata a Nick Cave. La prima alla polemica sulla censura di Zampaglione. Ubi maior minor cessat.

Si potrebbe leggere così

Assolto grazie a due avvocati difensori che nella passata legislatura, da membri della commissione giustizia della Camera, avevano caldeggiato il varo di una norma di cui hanno richiesto oggi l'applicazione per il loro assistito.
Corriere, Camera, Kataweb

The dark side of the music

La vicenda Qtrax ha riportato in voga la questione della musica on line e il dibattito che l'accompagna da tempo sui danni provocati alle case discografiche e, di riflesso, agli artisti stessi. Che le produzioni vadano pagate per fare in modo che la musica e chi la produce continuino a vivere è di evidenza solare. Così come è vero che la protezione dei diritti imposta dalla Siae è del tutto fuori dal tempo e i prezzi di alcuni cd - che si pretenderebbe venissero comperati a scatola chiusa, visto che scaricare qualcosa gratis per un ascolto preventivo è illegale - sono assurdi. Che le licenze Creative commons siano al momento uno dei pochi validi compromessi per sancire i diritti di chi crea e consentire una più larga fruizione di musica da parte del pubblico - così da permettere anche di testare musica e artisti nuovi -, è da queste parti assodato. Tanto che la radio qui a fianco trasmette solo quello. Ma c'è un lato oscuro della luna: quello della musica dal vivo. Gli alti costi per l'allestimento dei concerti e lo scarso coraggio degli organizzatori stanno desertificando intere zone del paese. Chi vive dentro questo mondo riferisce che si preferisce puntare sui nomi dei soliti noti (e ormai neanche più tanto interessanti), anche se chiedono ormai cifre stratosferiche. Perché c'è incasso sicuro, dicono. Ora, la musica, come qualsiasi altro prodotto culturale, vive se circola, oltre che se viene pagata. Inibire a tanta gente che non vive in Padania - perché è solo lì che non ci si può lamentare - la possibilità di fruire di una stagione di concerti degna di nome dà luogo a un doppio problema, uno musicale di cui si è detto, e uno sociale-urbanistico: se non altro per la disarmante vacuità della schiera di locali indifferenziati e noiosi che affollano le città di provincia e si sono ormai trasformati in luoghi di stordimento e abbeveraggio pre-discoteca. Artisti di alto livello qualitativo ma di medio calibro di pubblico, manager: abbassate le pretese e viaggiate di più. Oppure fate così: piazzatevi davanti a una mappa dell'Italia, mettete i puntini sulle città che toccate e pensate a quanta gente non sarà possibile venirvi ad ascoltare (tanto per dire, Cristina Donà non è mai stata in Umbria, ma il sottoscritto l'ha vista quattro volte tra Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna). Artisti di più piccolo calibro e di radiose speranze: affittate un furgone e viaggiate quanto più vi è possibile, voi che potete, non essendo ancora intrappolati in certe ragnatele.
Repubblica, Creative commons

Per chiarezza

Questo è uno dei motivi che ha spinto a scrivere il post precedente. Poi possiamo baloccarci sul conflitto d'interessi (che non si regolerà mai finché Berlusconi sarà presente sulla scena politica pronto a scatenare la guerra civile su quel tema), sulla precarietà e quant'altro: la leva fiscale e la gestione delle risorse pubbliche sono centrali e prioritarie nell'attività di un governo. E quello appena messo in crisi ha cercato i soldi dove erano. Non è il libro dei sogni ma non è neanche da sputarci sopra. E converrebbe ricordarlo a chi si presenterà alle prossime elezioni. Ora basta, che di fronte ai duri e puri che affollano la rete si rischia di passare per il cantore delle gesta governative, che non è propriamente un vestito che si attaglia al titolare della roba che state leggendo. E basta anche per un altro motivo: con questo è il sesto post consecutivo che si dedica a crisi di governo e dintorni. Stop.

sabato 26 gennaio 2008

Dichiarazione politica ex post

Da queste parti si è già scritto cosa si pensava del governo Prodi e dintorni (qui in occasione della semi-crisi sulla relazione di D'Alema bocciata al Senato nel febbraio scorso e qui, in un momento in cui si era in vena di pipponi). Senza volerla fare troppo lunga, a tutti quelli che in questi giorni vanno scrivendo e/o dicendo che tutto sommato il governo di centrosinistra ha deluso le aspettative (in parte è vero) e che insomma se la sono meritata (in parte è vero) o che addirittura l'uno e l'altro pari sono (inorridisco al paragone), piace contrapporre che: tra chi fa footing tutte le mattine e chi si fa fare la sauna e tirare la pelle; tra chi a settant'anni non mistifica la sua condizione di nonno e chi alla stessa età ama accreditarsi come (improbabile) sciupafemmine; tra chi va in Parlamento a certificare la crisi (è successo due volte) e chi il Parlamento lo vede come una perdita di tempo e preferisce Porta a Porta; tra chi cerca di riportare nelle casse pubbliche il maltolto dell'evasione fiscale e chi all'evasore fiscale occhieggia complice, ecco, in tutti questi casi elencati a titolo esemplificativo qui si continua a scegliere la prima opzione. E più passa il tempo e più si ha il timore di doverla rimpiangere a lungo, l'opzione.

venerdì 25 gennaio 2008

giovedì 24 gennaio 2008

Ora che è andata com'è andata

Mi sento di mettere a verbale che l'analisi di Salvi fa poche grinze. Sul resto (sputi, insulti omofobici, poesie sulle bocche sbagliate e indegnità varie) non è il caso di spendere parole.
Aprile on line

domenica 20 gennaio 2008

Parole sante

"Il laico è colui che tra Chiesa e Stato sente di dover erigere un alto muro di separazione per proteggere sia la sovranità legiferante del popolo sia le religioni".
Per tornare seri, il lungo - ma vale la pena di leggerlo fino in fondo - editoriale di Barbara Spinelli di oggi su chiese, stati, religioni e Ruini.
La Stampa

Diretta dalla piazza

La manifestazione, pardon, l'Angelus del Papa è andato benissimo: 200mila partecipanti secondo gli organizzatori, altrettanti secondo le forze dell'ordine che stavolta non hanno smentito le stime dei primi. Molti i politici di entrambi gli schieramenti che per correttezza hanno evitato di portare bandiere di partito. La folla che ha applaudito Ratzinger, ha usato il medesimo trattamento nei confronti di Mastella quando l'ex ministro della Giustizia ha fatto il suo ingresso nella piazza.
Repubblica

sabato 19 gennaio 2008

In fondo in fondo

Puoi sostenere quanto vuoi che il rock non è morto e che tutto scorre e va avanti e ogni età ha la sua musica. E' vero. Però, quando ti ricordano che nel '68 uscirono Beggars Banquet, Electric Ladyland e White Album e ti chiedi se i tempi sono maturi affinché il 2008 offra tanta buona mercanzia, la risposta, in fondo in fondo, è no.

venerdì 18 gennaio 2008

Generale e particolare

Dai dati dell'Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni) risulta che se si proseguirà con la tendenza degli ultimi anni, in un quarto di secolo si sarà cementificata in Italia un'area pari a oltre cinque milioni di ettari. Le statistiche però, lasciano sempre il tempo che trovano. Meglio affidarsi all'esperienza personale, allora. Nel mio piccolo, abito da tre anni all'ultimo piano di un palazzo da cui godo di due splendidi panorami - uno con vista sulla città, l'altro sulla campagna - che mi hanno consentito di ammirare la costruzione di: A) due grossi palazzi, B) un capannone industriale e C) due palazzine di tre piani ciascuna. A volte, quando mi affaccio e vedo tutte quelle gru mi viene da pensare che forse c'è stata una guerra e ora c'è da ricostruire e io non mi sono accorto di nulla.
Gazzetta del mezzogiorno

La puntata di ieri

In radio è stata dedicata al disco di AnalogicoUrbano che potete scaricare gratuitamente se desiderate i nudi mp3 o acquistare a 10 euro con il racconto che accompagna l'edizione cd (qui tutte le istruzioni da seguire per entrambe le operazioni). Qui la trascrizione dell'intervista al cantante-chitarrista Emmanuele Margiotta. Questa la playlist che l'ha accompagnata:
Ipnotica
Sto cercando la cura
Metropoli
Sanguini
Viaggio/Arrivo in città
AnalogicoUrbano

mercoledì 16 gennaio 2008

Le notizie di oggi

Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale della Campania, raggiunta da un provvedimento di arresti domiciliari, non si dimette dalla carica. Il marito, Clemente Mastella, ministro della Giustizia, si dimette dalla carica in seguito al provvedimento di arresti domiciliari che ha colpito la moglie. Il cardinale Ruini organizza una manifestazione di piazza per domenica prossima.
Repubblica, Corriere

martedì 15 gennaio 2008

On air

Giovedì 17 a partire dalle 22 si presenta in radio il disco di AnalogicoUrbano con intervista al cantante chitarrista.

lunedì 14 gennaio 2008

Autocensura

Un post del genere ce l'ho avuto sulla punta delle dita per tutta la giornata. Poi visto quello che lo precede ho preferito tacere per non apparire eccessivo. Ma ora, ecco, è come se mi fossi tolto un peso.
Wittgenstein

La fattoria degli animali

Sono stato indeciso fino all'ultimo sullo scrivere o meno questo post perché mancare di rispetto quando si tratta di questioni di fede è una cosa particolarmente greve (con la "e", sì, avete letto bene) e chi non ce l'ha, la fede, il rischio lo corre. Però, davvero, non capisco come si possa essere interessati e perché alla notizia che dà la Stampa di oggi a pagina 10 su papa Ratzinger che chiude "all'ipotesi che gli animali possano andare in Paradiso". Ma probabilmente è un limite mio.
La Stampa

domenica 13 gennaio 2008

Riservato

Le preoccupazioni dei manager Tk Ast dopo il rogo di Torino.
Corriere della Sera

Appeal

E' appena andata in onda su Rai 3 un'intervista di Lucia Annunziata a Sandro Bondi. Le domande sono state di gran lunga più interessanti delle risposte.

sabato 12 gennaio 2008

I classificoni

Le classifiche dei dieci migliori album stranieri e italiani degli ascoltatori di Village, che insieme a Patchanka è uno dei migliori programmi musicali in ora diurna su piazza. Sugli stranieri, tranne i cinque che non ho ascoltato, sono abbastanza d'accordo, in particolare per Radiohead e Grinderman. Avrei tolto del tutto Springsteen, che ha fatto una cosa assai scontata. Ma devo ammettere che questa è una vecchia idiosincrasia, di quelle con le quali si cresce insieme. Sugli italiani invece, avrei messo molto più in alto i Marlene, e non solo perché sono un vecchio amore, di quelli con cui si cresce insieme.
Village, Patchanka

venerdì 11 gennaio 2008

Il buon senso dei grandi numeri

Stamattina Radio 3 mondo ha dedicato la puntata alla valutazione dei ministri del governo Prodi prendendo spunto dall'iniziativa di Sarkozy per i suoi. Oltre ai pareri degli ospiti, ne sono arrivati diversi dalle telefonate in studio; un numero sufficiente non per conferire scientificità alla cosa, ma almeno per depurarla dal rischio di sovrarappresentare qualsivoglia tendenza. Bene: D'Alema, Lanzillotta e Bersani hanno preso invariabilmente i voti più alti; Mastella, Di Pietro e Pecoraro Scanio quelli decisamente più bassi.
Radio 3 mondo, Notizie Alice

giovedì 10 gennaio 2008

Ma dde che?


Questa è la foto scattata sull'Italia dal satellite a mezzogiorno. Durante le previsioni meteo al tg regionale dell'Umbria delle 14 hanno detto: "Giornata gradevole".
Ansa meteo

mercoledì 9 gennaio 2008

Lo stato dell'arte

Rifiuti, camorra, le politiche fatte e quelle da fare. Un pezzo di rara chiarezza di Guido Viale.
manifesto

martedì 8 gennaio 2008

Poi dice che uno si butta a destra

Risparmio le parole, ché le foto di Napoli e dintorni hanno la bocca. Ma ci sono almeno due considerazioni che scuotono i nervi anche più della situazione in sé. La prima: neanche con i rifiuti alla gola si sente un'anima che aliti sull'impossibilità di trattare produzione, merci e scarti come stiamo facendo, pena l'autoannullamento. E dire che di alternative praticabili ce ne sono. Basterebbe ragionare e programmare le politiche su un periodo più lungo dell'eterno attimo cui siamo abituati noi occidentali del terzo millennio se non altro per: A) produrre meno roba inutile e con la vita media di una farfalla; B) riutilizzare (non semplicemente riciclare) di più. Ragionando invece sul breve periodo e buttandola in politica (e siamo al secondo punto), non si riesce a non essere d'accordo con il centrodestra in generale - che d'ambiente sa quanto so io di astronomia - per quanto riguarda il giudizio su Bassolino, e con Cicchitto in particolare per quanto riguarda quello sul verde, campano e ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio. Ditemi voi se non c'è d'avere i nervi scossi. Ma ora basta, ho perso già troppo tempo; devo tornare a occuparmi del vero problema che angoscia l'umanità e che esonda dalle pagine dei giornali: il sistema elettorale.
Google, Ansa

E' sempre lui

A volte la coerenza, se non è cieca, è davvero un pregio. Nick Cave sta partorendo l'ultima creatura. E promette bene: sentite come scava Lazzaro.
PS: grazie a Enrico
Nick Cave and the bad seeds

domenica 6 gennaio 2008

Oh Bama

Uno stato in cui alle primarie vincono quasi regolarmente candidati poi trombati alle elezioni fa venire voglia di andarlo a visitare. Un candidato giudicato rivoluzionario perché nel 2008 promette assistenza sanitaria a tutti i cittadini di quella che viene definita la più grande democrazia del globo, porta a pensare di non aver capito bene.
Manifesto, Barack Obama

sabato 5 gennaio 2008

Buongiorno

La radio s'è alzata tardi stamattina ed è andata a cercare un po' di sole: in rotazione c'è anche Gilberto Gil.

venerdì 4 gennaio 2008

Digitalanalogico

Siete sopravvissuti agli anni Ottanta plastificati in superficie navigando nei sotterranei cui era relegata la musica di qualità? Vi è capitato di liquefarvi ascoltando i Cure? Vi vanno a genio i tappeti vigorosi di bassi e batterie su cui navigano melodie inequivocabili? Avete voglia di sentir descrivere pezzi di straniante metropolitanità in maniera non angosciosa? Volete misurarvi con una cosa che assomiglia molto da vicino a un concept album nell'era della musica mordi e fuggi? Il processo del vostro impigrimento musicale non è arrivato al punto di inibirvi la ricerca di qualcosa di fresco, nuovo e molto indipendente? Se avete risposto sì ad almeno un paio di domande, Analogico urbano ha partorito una cosa che fa per voi. Qui qualche anticipazione. Con la promessa di presentare a breve in radio il cd con annessa intervista al cantante-chitarrista e di dare l'indirizzo al quale scaricare i pezzi non appena sarà reso pubblico dall'autore. Anche se sul materiale c'è il bollino Siae.
PS: mi rendo conto che assomiglia più a uno spot che a una recensione, ma non ho mai studiato da critico musicale.
AnalogicoUrbano

martedì 1 gennaio 2008

lunedì 31 dicembre 2007

Localizzazione

Puoi scegliere tra decine di tipi di spaghetti, penne, rigatoni. Hai a disposizione diverse marche di crauti tedeschi, di orecchiette pugliesi e di gnocchetti sardi. Ma se cerchi i pizzoccheri ti tocca andare in Valtellina.

Sign o' the times

Che tempo che fa.
La Stampa

domenica 30 dicembre 2007

Relativismo

Se le cariche passano di parente in parente a Cuba ci scandalizziamo tutti, in Pakistan invece è tutta un'altra storia.
Repubblica

All is quiet

Bilancio di fine anno? Naahhh. Solo due-tre cose, nient'affatto definitive, a differenza dei bilanci.
  1. Negli ultimi tempi da queste parti è aumentata la frequenza dei post riguardanti la radio; il fenomeno è proporzionale alla crescita della fetta di energia residuale dalle altre questioni di vita che il titolare dedica alla cosa che state leggendo e, forse, ascoltando.
  2. La veste grafica va suscitando un altanelante desiderio di modifica che resterà a lungo insoddisfatto date pigrizia, mancanza di tempo e, appunto, altalenanza, che non è ardenza.
  3. Tra ventiquattr'ore o giù di lì si starà festeggiando e qui non si è messo ancora mente alla musica d'accompagnamento, come invece si fa da lustri. Ci si rifarà, forse, con la playlist di domani che almeno fino a una certa ora rimarrà in onda. Poi, dopo, menotre-menodue-meno uno, baci, abbracci e auguri. E lì forse ci sarà New Years Day degli U2 - che è sotto Siae e ce l'ascolteremo in privato, ma è un gran pezzo e accompagna da tempo i Capodanni della persona di cui siete forse ormai soliti leggere le elucubrazioni - o forse altro. Buon anno, ragazzi.

sabato 29 dicembre 2007

Per chi va di fretta

Se avete voglia di ascoltare la radio senza entrare nel blog, copiate e incollate quest'indirizzo sulla barra di navigazione: http://chissacosa.no-ip.org:8000/listen.pls. Dovreste arrivare qui. Poi, se proprio non resistete, inseritelo tra i segnalibri, o tra i preferiti, se siete tra quelli che usano explorer.

Le facce, le balle

Non so se sono peggio le balle
oppure le facce che riecono a fare
Luciano Ligabue "Niente paura"

Proiettili deviati, testate accidentali, malori attivi. La prossima volta che muore qualcuno in maniera violenta e c'è di mezzo qualche tipo di autorità c'è il rischio che qualcuno dirà che è colpa del sole che s'è messo a girare intorno alla terra.
Rai, Adnkronos, Qnet, Wikipedia

giovedì 27 dicembre 2007

La svolta, forse

C'è un player che dovrebbe evitare problemi di ascolto della radio a chi ha installato Nero showtime e simili sul proprio pc: è media player classic. Lo si può scaricare gratuitamente da qui e poi lo si deve impostare come lettore predefinito andando su view/options/formats e spuntando tutti i formati.
Afterdawn

Made in Italy

Un modello che fa sempre la sua figura. 'nvidiosi.
Corriere

mercoledì 26 dicembre 2007

Cuffia e microfono

Dopo la pausa natalizia domani la radio riprende a trasmettere. E dalle 21.15 ci sarà anche il wj.

Il periodo sbagliato

Stamattina ho incrociato tre persone che facevano footing in luoghi dove normalmente non ne incontro mai. Mi è ritornata in mente una persona, peraltro sovrappeso, che disse un giorno una grande verità: non s'ingrassa tra Natale e Capodanno, ma tra Capodanno e Natale.

venerdì 21 dicembre 2007

Guardoni e mazziati

Mariuccia Ciotta sul manifesto: "L'audio della telefonata è umiliante, ma non solo per i due interlocutori, lo è per chiunque ascolti, messo davanti all'evidenza materiale delle voci, fuori dal testo freddo pubblicato dai giornali. L'umiliazione di orecchiare la verità, di sapere per vie indecenti, attraverso il buco della serratura, come si amministra la cosa pubblica".
il manifesto

mercoledì 19 dicembre 2007

Onda anomala

Se ci siete, domani dopo le 22 si presentano un po' di cose nuove in radio.

L'ombelico del commentatore

Il blogger non cura solo il suo orto, va anche nei blog altrui. E lascia commenti. Ciò di cui sto per parlare avviene dunque in luoghi diversi da questo, bazzicato in massima parte - sospetto - da persone che non hanno un blog proprio e sono poco inclini e/o avvezze a dire la loro con la immediatezza che caratterizza l'attività di post e commento, o magari sono poco stimolate dalle cose che vengono dette qui. Ma non è questo il punto. E' che come in tutte le cose umane, l'equilibrio è precario come un operatore di call center. Così, se un pizzico di sano web-narcisismo consente di intavolare discussioni a volte stimolanti con i dirimpettai delle finestre che si aprono in rete, quando il narcisismo è troppo accentuato succede che si lasciano commenti senza neanche guardare quelli che prima hanno depositato pensieri sullo stesso post né quelli che lo faranno in seguito. Magari l'obiettivo è solo quello di lasciare il link al proprio blog e conquistare lettori potenziali. E' la stessa differenza che c'e tra persone che parlano tra loro e chi passando in strada, vedesse un capannello, si avvicinasse, cacciasse un urlo più o meno articolato e se ne andasse. Rimirandosi l'ombelico.

domenica 16 dicembre 2007

Chiusa parentesi

Nei prossimi giorni si andrà un po' più spesso in voce e si presenteranno un po' di cose nuove o giù di lì. Stay tuned (sempre se volete, eh).

Pubblicità progresso

Chi nel percorrere una rotonda si ostina a dare la precedenza a chi viene da destra danneggia anche te, digli di smettere.

Sensibilità (reloaded)

Faceva così fresco che ha nevicato in tutta Italia.

Antipop

Una cosa come Telethon in un paese normale non esisterebbe. Non esisterebbe una maratona di due giorni che mobilita la nazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica perché la ricerca scientifica sarebbe una priorità di governo e le verrebbero assegnati ben più degli spiccioli che avanzano dalle tasse raccolte. E la battaglia contro le malattie invalidanti sarebbe una scelta di civiltà che influirebbe ben più di un Mastella qualsiasi e i suoi esiti non dipenderebbero dal buon cuore della gente ma da una strategia decisa nei tavoli che contano. In un paese normale banche e aziende di telefonia con bilanci paragonabili a quelli di un piccolo stato non sponsorizzerebbero una raccolta di fondi a scopo benefico: farebbero solo profitti, non si travestirebbero da benefattori e sarebbero tassati il giusto per garantire allo stato fondi adeguati per perseguire le priorità che la collettività si dà e garantire servizi decenti. In un paese normale nel Duemila, voglio dire. Perché due secoli fa accadeva più o meno quello che accade oggi.
PS: grazie ai Primus per avermi fornito il titolo del post.

Lavoro

Alla cassa del supermercato.
Signora A: "Come sta?"
Signora B: "Eh..."
Signora A: "Ma al lavoro ci torna?"
Signora B: "Non lo so, bisogna vedere come si riattaccano" (mentre con la mano sinistra indica medio e anulare della destra).

sabato 15 dicembre 2007

In memoria

Sì, ho emulato la maggior parte dei blogger brillanti e intelligenti: non ho scritto niente sulla strage di Torino. Ho provato, anche. Ma non riuscendo ad andare oltre il luogo comune che è irrispettoso per tutti, figuriamoci per i morti, mi sono tenuto il mio groppo in gola. Che mi viene ancora a sentir parlare di quella notte in cui quattro vite andarono in cenere e altre rimasero qui. A tirare avanti senza un pezzo delle loro vite.

It's only rock'n'roll

Ascoltare "Under my thumb" dei Rolling Stones alla radio non è usuale; durante una trasmissione sportiva del sabato pomeriggio poi, è quasi una rarità. La settimana scorsa la redazione musicale della Rai era stata ancora più ardita: ha messo in onda alla stessa ora l'ultimo singolo dei Sigur Ros. Volevo segnalarlo ma ho perso l'attimo e il post è entrato nella categoria sempre più affollata di quelli che non vedono la luce. La scelta degli Stones di oggi così, mi dà modo di rendere giustizia ai meravigliosi islandesi. So che alcuni dei bazzicatori di questo blog rabbrividiranno al parallelo tra loro e Jagger e soci, ma c'è un filo rosso che li unisce, quello della buona musica. And I like it.

venerdì 14 dicembre 2007

Sensibilità

Di meteorologia so veramente poco, però secondo me quando la minima scende sotto zero una giornata è fredda. Non fresca, come si ostina a dire lo speaker al termine del Tg regionale.

mercoledì 12 dicembre 2007

Non tutto il male

Sarà pure selvaggio, fuori legge e chi più ne ha più ne metta lo sciopero dei trasportatori che ci sta facendo intravedere gli spettri dei razionamenti e degli scaffali dei supermercati semivuoti. Ma lo stato di cose fa emergere una questione che se venisse colta e affrontata potrebbe in un solo colpo anestetizzare proteste del genere e renderci la vita migliore: in questa lingua di terra larga un paio di centinaia di chilometri e lunga poco più di un migliaio le merci viaggiano solo in un modo, con i risultati che vediamo, con il congestionamento delle strade che fronteggiamo ogni giorno e con l'aria irrespirabile che ne deriva. Mari e ferrovie, porti e interporti non sono contemplati. Ecco un'altra delle cose da fare per un governo: un serio piano di infrastrutture sostenuto da un'idea complessiva di mobilità di cose e persone. Ma non c'è il tempo, presi di volta in volta dalle bizze del politico di turno o dalla legge elettorale, dalla quale, pare di capire, dipendono i destini della patria.

martedì 11 dicembre 2007

A prescindere

Sul caso Luttazzi hanno scritto molti blogger (due delle opinioni). Passando dai blog alla strada, la cosa che colpisce di più è il carattere a-liberale delle opinioni. Chi sottoscrive la decisione di cassare la trasmissione lo fa fondamentalmente perché Luttazzi gli stava sulle balle da prima, da qui il giudizio sulla volgarità della battuta contro Ferrara. Volgarità che porterebbe diritti alla bontà della sanzione comminata: la censura. Non che si venga sfiorati dal dubbio che uno ha comunque diritto a esprimerle le sue opinioni - soprattutto se ha un pubblico che lo segue - e chi sta al di qua della tv può a sua volta scegliere di criticare, cambiare canale, spegnere del tutto, andare al cinema o a teatro, giocare coi figli, bersi una birra, sentire musica, fare l'amore. Di contro, chi difende Luttazzi e critica la chiusura di Decameron, lo fa più perché venera il comico che per difenderne il diritto di espressione a prescindere. Lasciando così aperta la porta a qualsiasi tipo di censura. L'altra cosa, che conferma lo strapotere in parte ingiustificato della tv, è che quella stessa battuta Luttazzi l'ha ripetuta per mesi a teatro e ora, sotto forma di video su You Tube o di scritto, quelle parole affollano la rete. Ma solo quando sono state pronunciate durante una trasmissione televisiva sono diventate oggetto di scomunica. Come se il mondo emerso fosse confinato alla tv.
Wittgenstein, Leonardo, Macchianera

sabato 8 dicembre 2007

Elogio della mitezza

Dei compagni di scuola che ho avuto ce ne sono alcuni - fighissimi, ignoranti e fascistissimi - che nonostante la maturazione abbia attutito alcune asperità, credo detesterei oggi più che che venti-trent'anni fa. E' che a vederli così ben inseriti in un mondo che cominciava in quegli anni a farsi sempre più di plastica, suscitavano l'antipatia di chi sembra predestinato ad averlo in mano, il mondo. Mi sono divertito a digitare un po' di nomi e cognomi su Google. Ho scoperto che i due che escono al primo risultato sono persone che ricordo miti, intelligenti e in disparte perché non provenienti da quella cosa che si chiama con aggettivazione spesso impropria "buona borghesia" e che quindi loro, i predestinati, snobbavano insopportabilmente: uno è rappresentante in un collegio sindacale della sua categoria, gli infermieri; l'altro è vicepresidente di un'associazione di cooperazione impegnata in progetti socio-sanitari in Africa.

venerdì 7 dicembre 2007

Il vuoto che c'è

Non so quanto e come Marco D'Eramo si voglia spingere più in là di una "socialdemocrazia nordica". So che oggi sul manifesto ha scritto una cosa di rarà onestà intellettuale e tra le più condivisibili sulla crisi della sinistra non solo comunista; anche se è da quell'aggettivo che parte. Un pezzo, tra le altre cose, che per chi trova difficoltà ad autodefinirsi - e, sia detto per inciso, considera ciò anche un bene - è una sorta di manifesto. Qui alcuni stralci, ché linkare non è possibile fino a domani: "Il punto è che nessuno di noi sa dire più con esattezza in che cosa consista il comunismo (...) Alzi la mano chi sa rispondere alla domanda 'Insomma che società volete?' se non in termini negativi (una società non fondata sul profitto, una società che non discrimini, che non predetermini l'ineguaglianza tra esseri umani, che non sia ingiusta come questa ecc...). Noi sappiamo dire 'una società che non' ma non sappiamo più dire 'una società che sì' (...) Nelle nostre invettive più indignate l'orizzonte che delineiamo è quello al meglio di una socialdemocrazia nordica. (...) Sappiamo che il capitalismo non è la fine della storia ma le alternative ci si sono sbriciolate in mano. (...) Il punto è che pratichiamo un doppio standard: da un lato diciamo che la sconfitta è stata epocale, ma dall'altro pensiamo che le vecchie categorie vadano tutte bene così come sono. (...) In questa situazione, la dicitura "quotidiano comunista" costituisce solo una (nobile) foglia di fico per nascondere la nostra incapacità di pensare, di plasmare nuove categorie, di descrivere il pianeta con occhi che colgano l'eredità marxiana, ma siano in grado di aprirsi su un mondo largamente inatteso".
il manifesto

mercoledì 5 dicembre 2007

Col dissenno di poi

A voltare lo sguardo indietro ci sarebbe quasi da sperare che ci sia un "grande vecchio" che prevede tutto e fa in modo che le cose vadano in un certo modo per chissà quali scopi. Almeno ci sarebbe un senso. Perché se le cose vanno così al naturale, allora c'è da preoccuparsi sulle classi dirigenti che governano il posto nel quale ci siamo trovati. Cominciando dai confini più piccoli: solo qualche lustro fa, mentre vedevamo crollare un sistema istituzionale che si era retto per decenni su un bipolarismo imperniato intorno a due partiti e su un sistema elettorale proporzionale, ci hanno cominciato a raccontare che no, basta, occorreva passare al maggioritario perché così andavano le democrazie vere. Ce l'hanno raccontato fino all'altroieri. Poi, puf. Due di quelli che sono stati i più grandi campioni del maggioritario si vanno accordando per tornare a un bipolarismo imperniato su due partiti e un sistema elettorale proporzionale. E dire che siamo reduci da una legislatura che ha visto il governo più longevo della Repubblica. Il quale, come i tedeschi che tagliavano i ponti dietro di loro battendosela verso casa, ha pensato bene di cambiare la legge elettorale in zona Cesarini per rendere difficile la vita a chi sarebbe succeduto. Dicono: ma che schifo, con le liste bloccate, il parlamento è di fatto nominato dai segretari di partito. Perché, dal '96 in avanti chi ha nominato i candidati nei collegi maggioritari? Dicono: non si riescono a fare niente perché i partiti piccoli mettono i bastoni alle ruote del riformismo. A parte che bisognerebbe mettersi d’accordo sul termine: riformismo. Ed è vero anche che ci sono partiti personali indigesti e insignificanti dal punto di vista politico. Ma se in questo paese non si ha più una politica industriale e di ricerca degna di nome; se lo stato sociale è confuso con l'elemosina da dare a "chi rimane indietro"; se la gente pensa che in fondo in fondo l’evasore fiscale è fico e chi ci rovina la vita sono i baraccati di periferia che vanno arsi vivi; se le donne guadagnano mediamente di meno e hanno la vita più difficile; se quello economico è infinitamente più potente rispetto a qualsiasi altro potere in confronto a qualche decennio fa, siamo proprio sicuri che le responsabilità sono del sistema istituzional-elettorale? E' che se passi dai confini domestici al mondo, non è che le cose cambiano. Anzi. Da quattro anni si combatte una guerra iniziata perché chi l'ha voluta ha propagandato ai quattro venti che il dittatore verso cui si muovevano le truppe aveva collusioni col terrorismo islamista e produceva armi di distruzione di massa. Il dittatore è stato presto arrestato, processato, condannato a morte e ucciso. Il terrorismo islamista è diventato più forte di quando era in vita. Le armi letali non furono mai trovate. La guerra continua. E anzi, gli stessi che l'hanno iniziata sono pronti a ingaggiarne un'altra. Ecco, se non fosse del tutto riprovevole, appunto, ci sarebbe da sperare che qualcuno abbia previsto tutto questo e stia facendo sguazzare i suoi interessi nel marasma dell'instabilità bellica. Almeno un senso ci sarebbe. E forse c'è. Lo so. Se siete arrivati a leggere fino a questo punto vi starete dicendo: beh, che c'è di nuovo? Niente. E non devo dirvi certo io, se non l'avete già fatto, che siete liberissimi di cliccare verso uno dei tantissimi blog più intelligenti che affollano la rete. Ho avuto la tentazione anch'io di cambiare canale l'altra sera, quando Luttazzi ha fatto una puntata monografica sulla guerra in Iraq. Che noia, mi dicevo, e stavo quasi per schiacciare il tasto sul telecomando. Poi, col dissenno di poi, mi sono riavuto e mi sono detto: 'azz, ma in Iraq c'è ancora la guerra. Quella guerra.

martedì 4 dicembre 2007

Il tempo è galantuomo

Questo è un post di vendetta che solo uno che negli anni Ottanta detestava la musica che andava per la maggiore e i coetanei che la seguivano può capire. E' uno sgorgare di soddisfazione in differita di vent'anni nell'osservare che non appena i Led Zeppelin annunciano di voler fare un concerto i fan intasano il sito internet per prenotarsi, mentre quando i Duran Duran escono con il nuovo disco lo fanno nell'indifferenza più o meno generale. E' la constatazione che gli U2 di Boy, War e October sono gli stessi che fanno delirare i ventenni di oggi mentre i neo romantici di allora non si sa quasi che fine abbiano fatto. E' il saluto da lontano degli spettinati Rem vivi e vegeti ai cotonati Spandau Ballet nel dimenticatoio. E' Starfish dei Church, tutti i dischi degli Smiths e buona parte di quelli dei Cure, che li rimetti su e sembrano usciti adesso da studio, mentre quelle tastiere improbabili della musica che riempiva le classifiche sono assordanti oggi come lo erano vent'anni fa, solo che adesso uno se ne accorge subito. Sì, sì, buona parte dei brani in classifica fa schifo anche oggi. Ma il tempo è galantuomo, lo dimostra nel lungo periodo: PJ Harvey rimane, le Spice girls passano.

venerdì 30 novembre 2007

La gente

Raccolto al supermercato: "No perché... sì, ha sbagliato perché la violenza non si batte con la violenza. Però se tu mi vieni contro con un estintore, io ti sparo".

Nomi, luoghi, cose

C'è un ex sindaco ora defunto cui vogliono dedicare un parco che da quando è stato realizzato è rimasto un'indicazione geografica. Ho la sensazione che quel pezzo di città difficilmente si trasformerà nel parlare comune in "parco Ciaurro" ma rimarrà "sotto la Passeggiata".

Empirismo

Nonostante lo sciopero dei trasporti che avrebbe dovuto paralizzare tutto, stamattina ho incontrato assai meno traffico del consueto accompagnando mia figlia all'asilo. Non c'erano né bus né vigili urbani in giro. Uno non deve farsi guidare dall'ideologia, occorre essere pragmatici: che facciamo, li aboliamo entrambi e li rifondiamo?

mercoledì 28 novembre 2007

Falce e martello? Anche no

E se la falce e martello portasse sfiga? In Italia l'ha indossata un partito che per quanto abbia contribuito a far progredire la storia, aveva preclusa quasi costituzionalmente la possibilità di governare direttamente. Dove s'è trasformata in simbolo di stato, meglio tacere. Ma la sua caratteristica più autentica è l'incapacità a raggiungere lo scopo. Prendi lo scudo crociato: doveva difendere cristianamente lo status quo dalla marea orientale e c'è riuscito. Non parliamo poi del nome. Democrazia cristiana: cos'è stata l'Italia?, cos'è tuttora?, se non una democrazia cristiana. Sì, ok, più cattolica che cristiana. Ma tant'è. Missione compiuta. Invece gli altri lì, sotto la bandiera, in una eterna alba ad aspettare il sole dell'avvenire. Anche quando i figli, le figlie, le mogli hanno cominciato a urlargli che c'erano anche altri soli da cercare. E dove giorno s'è fatto, è stato nero. Come fai a trascorrere giorni impelagato in una discussione sul se e come fare a meno di quel simbolo per una forza politica che va a nascere oggi? E poi critichi gli altri diagnosticandogli di essere malati di leaderismo? Ma guardati tu, piuttosto, che trasformi in feticcio uno straccio con due utensili appiccicati sopra. Che fare, qui e ora. Da questo dovresti farti prendere. O pensi forse di conquistare il palazzo d'Inverno, nazionalizzare i mezzi di produzione e avviare un piano quinquennale?

martedì 27 novembre 2007

Ventiquattromila blog e una tv

Avrà pure ragione Aldo Grasso quando dice che "la situazione della tv italiana è così grama che basta un niente, basta un vecchio carismatico per fare qualcosa di interessante e regalare la sensazione del diverso". Sta di fatto che quando accade qualcosa lì, dentro quella scatola, il "circo mediatico" (le definizioni preconfezionate sono indigeste, ma questa stavolta è assai calzante) si scatena con paginate di giornali e servizi tv. Anche se alcuni dei temi toccati sono constatazioni, a volte di buon senso, anticipate da tempo in questa rete mentre il circo di cui sopra era impegnato a vivisezionare l'ultima polemica tra i politici di turno.
Corriere, Akille, Leonardo

sabato 24 novembre 2007

Col cuore e con la testa

Se questo blog avesse le gambe e il titolare fosse libero da impegni di lavoro sarebbero entrambi in piazza a Roma oggi pomeriggio per queste ragioni.
Golem

martedì 20 novembre 2007

Usato come nuovo

Uno a volte fa i post di fretta. Poi magari se ne pente. L'ultima volta mi stava quasi succedendo stamattina alla lettura dei quotidiani che, da destra e da sinistra, sottolineavano la genialità di Berlusconi che ha strappato i riflettori di dosso ai suoi avversari-alleati ed è tornato sotto le luci della ribalta con una mossa degna di quel misto di attore e politico che è e che solo lui, nell'intero panorama politico italiano e non solo, era in grado di fare. Dato a Silvio quel che è di Silvio però, non si può fare a meno di notare il particolare che rende questo novembre 2007 assai diverso dal 1993, quello della discesa in campo, e da tanti altri momenti che hanno visto il Cavaliere protagonista: stavolta lui insegue, e non è quello il suo ruolo. Insegue il Pd, Veltroni, le primarie. Tanto che ha dovuto inventarsi un nome nuovo per un partito vecchio laddove altri di nuovo hanno fatto davvero un partito, bello o brutto che sia; insegue, tanto che dal momento che non può farle sul leader, le primarie di cui ha intuito il potenziale di mercato, ha deciso di interpellare il popolo sul nome del partito. E' geniale e capace, Berlusconi, ma stavolta insegue. Le altre volte che l'ha fatto non gli è andata troppo bene. Vedremo se il motore usato della sua auto lo sorreggerà fino in fondo.
Skylife

Matematica opinione

Il quarto uomo rimane tale anche se il terzo - che poi era il secondo, visto che la prima è una donna - è stato rimesso in libertà.

lunedì 19 novembre 2007

Dopo il rock

Domani si torna in voce alla radio con il programma senza nome. Si presentano un buon numero di gruppi che, dicono, fanno post rock. Dopo le 22.

Blogosocietà

Adam espone l'esperimento che l'ha impegnato per un paio di mesi: ha aperto un blog sotto falso nome in cui si è finto donna narrante esperienze con l'altro genere e racconta di aver contato un gran numero di accessi. L'aspetto piccante avrà sicuramente avuto il suo effetto ma non credo che sia lì l'essenza della cosa. Se uno la frequenta un po', nota immediatamente che la blogosfera è piena di gente che usa i post per raccontare i suoi deliri esistenziali o di aver litigato con la sorella, di non sopportare i colleghi, di non aver digerito la cena e di essere stata male tutta la notte o, magari, di stare in rotta col partner. Sia chiaro: ognuno col suo blog fa ciò che vuole e ognuno va dove lo manda il mouse. Ma all'iniziale e ingenuo stupore nel constatare il gran numero di accessi a questo tipo di siti, ho sostituito la convinzione che la blogosfera nel suo complesso non è granché differente da quello che ci circonda abitualmente. Per cui non si capisce perché se un qualsiasi reality show fa milioni di telespettatori, un blog che parla di cronaca vera (nel senso del giornale) e casalinga non debba riscuotere la sua fetta di successo. Guardare, e farsi guardare, dal buco della serratura sono entrambi sport globali, ormai. Ci sarebbe da capire perché, ma questa è materia per psicologi e sociologi.
Madam, I'm Adam

Partito nuovo

A conti fatti è un cambio di nome.
Repubblica

giovedì 15 novembre 2007

Emergenza immigrazione

Alla persona di cui si parlò qui hanno comunicato ieri, dopo otto ore di coda, metà delle quali all'aria aperta, che il permesso di soggiorno arriverà, forse, a luglio. A conti fatti, se tutto andrà bene, saranno passati due anni e quattro mesi dalla richiesta.

lunedì 12 novembre 2007

Imagine

Qui una poderosa messa a nudo dell'assurdità di certi accadimenti cui siamo così abituati da considerarli normali.
Paolo Ziliani

Diritto di Stato

Ieri ho commesso un delitto. Mi sono messo subito al lavoro per accertare eventuali responsabilità e, se del caso, sanzionarle con la dovuta severità.

giovedì 8 novembre 2007

-45

Volevo fare un post sulle luminarie di Natale nei negozi, ché tra un po' le cominceranno a installare la settimana dopo ferragosto: m'hanno preceduto.
Corner Soul

mercoledì 7 novembre 2007

Emergenza extralarge

Presi dal clima, ieri anche i titolisti della Gazzetta dello sport hanno finito per utilizzare la parola emergenza affidandole stavolta il compito di descrivere la situazione dell'Inter dopo l'infortunio a Figo. All'interno, uno specchietto riassuntivo riepilogava gli infortunati della squadra più ricca d'Italia: 6. Su una rosa di 27. Forse un po' pochi per definire la situazione come emergenziale. Ma su una cosa del genere si può anche passar sopra: il calcio è l'ombelico dell'universo-bar sport e che si utilizzino aggettivi extralarge per stimolare chiacchiere in libertà lo si accetta di buon grado. Altro è quando l'emergenza tachicardica contamina chi aspira a governare un paese di 57 milioni di persone; ci si attenderebbe che parlasse con un grado di cognizione di causa superiore a quello dell'avventore col prosecco in una mano e la tartina nell'altra e/o che non assecondasse gli istinti viscerali di quest'ultimo. Se monta l'emergenza-infortuni all'Inter, il massimo che può accadere è che Moratti si fa influenzare e va a raccattare un altro po' di denaro per impinguare il parco giocatori a disposizione di Mancini. Una questione privata o giù di lì. Se invece monta l'emergenza sicurezza si mobilitano giuristi, il parlamento è chiamato a discuterne sottraendosi tempo per fare altro e, infine, si varano norme. Cose pubbliche per eccellenza, insomma. Certo, sarebbe caricaturale un governo della cosa pubblica che non tenesse conto di ciò che accade nelle strade, ma lo è altrettanto il legiferare sull'onda ormonale generata dall'ultimo - pur crudele e inaccettabile - fatto di cronaca. L'effetto è che a volte pare di vivere nella giungla, dove se il più forte ammazza non c'è nessuno che lo giudica e allora la società degli animali è costretta a prendere coscienza di dover cambiare qualcosa. Ma non siamo più nella giungla. Sono secoli che si discute dei delitti e delle pene. Ci siamo dati codici, perseguiamo delitti e puniamo i colpevoli tentando di recuperarne la parte meno nera. Si chiama civiltà. E qualcuno ce la invidia anche. Eppure ogni volta che si verifica un certo tipo di delitto in cui è coinvolto un certo tipo di individui, cediamo regolarmente alla tentazione di fare leggi con la giugulare ancora gonfia di rabbia. Dov'è l'emergenza da decreto d'urgenza in un caso di violenza sessuale e omicidio in cui il responsabile viene catturato nel giro di poche ore e l'apparato della giustizia è in grado di processare e infliggere pene adeguate? No, l'emergenza non c'è. E invece sì. Eccome se c'è: dal 2001 al 2005 in Italia è stata uccisa una donna un giorno sì e uno no. Sessantotto volte su cento da famigliari o conoscenti. Se azzerate il cronometro e lo fate partire adesso, è probabile che quando saranno passati otto minuti da qualche parte del mondo una moglie, sorella, madre, amica, sconosciuta sarà stata ammazzata; fra sedici un'altra, fra ventiquattro un'altra ancora e cosi via. Delle donne che incrociate al supermercato, in ufficio, alle poste, a scuola, una su tre ha subito violenze di vario tipo: dalla denigrazione allo stupro. Ragionando per emergenza, occorrerebbe procedere all'arresto preventivo di chissà quante persone dotate di pene. Ma è un universo che preferiamo non guardare, questo, salvo ululare all'assassino quando chi commette la prevaricazione e l'abominio è uno che giudichiamo lontano da noi; un modo come un altro per esorcizzare la parte più odiosamente maschia che regola anche le società che abbiamo realizzato e che non riusciamo a mettere in discussione. Così come teniamo nell'oblio il tema di quei potenziali catalizzatori di violenza e malessere in cui abbiamo conficcato le nostre vite ostinandoci a chiamarli città. Tanto qualche bersaglio su cui scagliare i dardi della nostra frustrazione è sempre a portata di mano. Anche per decreto.
Deltanews, Regione Toscana, Istat

martedì 6 novembre 2007

Ancora colori

In radio non si vedono, ma se ne può parlare. Domani sera dopo le 22 si fa un viaggio tra il rosso e il nero. E come ogni viaggio che si rispetta, sarà accompagnato da buona musica.

venerdì 2 novembre 2007

Perdonate la crudezza

La politica cattiva contrapposta alla ggente buona da queste parti è roba indigesta. Però, per capire cos'è la società politica italiana può essere d'aiuto sedersi ad osservare il danzare forsennato intorno a un cadavere neanche ancora seppellito.

Meglio abbondare

Clicchi su "Gli atti di violenza commessi da rumeni nel 2007" nella home page di Repubblica e arrivi qui, dove si legge anche "28 agosto. Nei boschi di Morterone (Lecco) vengono trovati, avvolti in sacchi della spazzatura, i corpi di Luminita Dan, 17 anni, e Ionela Dragan, 19 anni, giovani prostitute romene, seviziate e uccise".
Repubblica

venerdì 26 ottobre 2007

Ci si sente presto

Lontani dalla radio station per motivi insormontabili. La trasmissione in voce è rimandata.

Aridatece Barbie

In uno scaffale di un grande magazzino dedicato ai giocattoli ho trovato il "set antiterrorismo".

giovedì 25 ottobre 2007

Recidivo

Domani si torna in voce alla radio. Sempre dopo le 22.

1.411.712

Le minoranze vanno sempre tenute nel debito conto, magari anche quando rappresentano istanze per lo più paesane, tipo quelle che vengono da Montenero di Bisaccia o Ceppaloni. E' da notare però, che pur con tutte le sue contraddizioni interne, il governo sta fibrillando grazie a due partiti che alle elezioni hanno messo insieme 1.411.712 voti voti, uno dei quali fruendo di posti al sole concessi dai Ds.
Enrico Borghi, Repubblica

L'alternativa c'è

Sempre sulle difficoltà di ascolto della radio. Winamp troppo pesante, come segnala qualcuno? Qui c'è Real player gratis.
Real player

lunedì 22 ottobre 2007

Elogio della complessità

Sono uscite molte cose interessanti dall'incontro di venerdì a Gubbio con Wu Ming 2 per la presentazione di Manituana. Selezionando arbitrariamente, quella più degna di nota è stata l'elogio della complessità espresso dall'autore in risposta a una delle sollecitazioni del pubblico. Forse l'intimo essere "contro" delle opere di Wu Ming - anche al di là della ricerca di storie laterali e apparentemente marginali attraverso le quali vengono rivisti avvenimenti epocali - sta proprio nel rifiuto della semplificazione. Nella presa d'atto che i fenomeni, tutti i fenomeni, sono complessi e che se li si vuole riconoscere occorre tentare di abbracciarli nelle loro diverse articolazioni. L'esatto contrario, appunto, della corsa all'efficientismo sbrigativo e alla traduzione semplificante a beneficio di non meglio identificate masse di pubblico che caratterizza i filoni dominanti dell'industria culturale.

PS: in omaggio alla complessità e a Manituana, oggi in radio gira "Dalla parte sbagliata" dei Cinemavolta, che fa parte della colonna sonora di Manituana fatta dalle band di Casasonica.

venerdì 19 ottobre 2007

Comunicazione di servizio

Visto che più di qualcuno segnala che quando clicca sul tasto della radio si avviano programmi che non riescono ad aprire il file, suggerisco di andare qui, scaricare la versione più leggera di winamp e impostarlo successivamente come lettore predefinito o, in alternativa, dopo aver cliccato sul tasto radio qui a destra, di dare il comando "apri con" nella schermata che si apre e indicare winamp, appunto.
Winamp

In trasferta

Oggi Wu Ming presenta il suo ultimo romanzo, Manituana, a Gubbio, nell'ambito di Altrocioccolato (il programma qui). Il titolare della roba che state leggendo coordinerà l'incontro.
Manituana, Altrocioccolato

giovedì 18 ottobre 2007

2.0

Provate voi a essere chiamati a sedere da qualche parte a gran voce da tre milioni e mezzo di persone e poi voltarvi per vedere che la gran parte si è dileguata presa dal telefonino che non va, la macchina da cambiare, la zia che sta male, la badante che pretende troppo e il lavoro scaduto da cambiare. Provate allora a fare di testa vostra, chiusi nel palazzo dov'è la sedia su cui vi hanno chiesto di accomodarvi. Provate, poi sentirete dire che monta l'antipolitica. E' già successo, sta succedendo. Ma ce ne siamo dimenticati e siamo passati in pochi giorni dal furore popolare che doveva travolgere tutto alla formidabile richiesta di partecipazione della ggente. Vorticanti nel frullatore non ci siamo accorti che la maggior parte della ggente passa la maggior parte del tempo a casa sua e delle cose in comune se ne infischia, allegramente o no. A volte non volendo occuparsene, spesso non potendo. Partecipa sì, ma col il minimo sforzo, mettendo la croce su una scheda, e di questi tempi è già tanto. E se decide - mettiamo - di costituirsi in comitato, nove volte su dieci lo fa perché non vuole più tossici e immigrati fra i piedi, quasi mai per qualcosa. E' l'altro lato della società 2.0. Servizi e prodotti sono sempre più flessibili e adattati alle esigenze individuali, ma si è così presi dal proprio mondo su misura che si evita di mettere il naso fuori dalla finestra. Magari chissà, a buttarci un occhio là fuori, ci si accorgerebbe che tutto su misura proprio non è. Sotto sotto la consapevolezza c'è: se una pur consistente minoranza si reca ad eleggere il segretario di un'associazione privata, un qualche focolaio coperto dalla cenere rimane. Ma per il momento siamo più portati a sovradimensionare ciò in cui ci imbattiamo nel tragitto casa-lavoro-supermercato e reclamiamo se ci si chiedono soldi per sistemare le cose in comune. Che tanto stanno lì, fuori dalla finestra. Siamo passati dall'occuparci solo di quelle - quando tutto era politica - a considerarle estranee. Niente vie di mezzo. E loro sono rimaste lì; qualcuno che se ne prende cura comunque è rimasto. E nell'indifferenza generale le mette a valore. Per sé e per pochi amici.
Ds on line

mercoledì 17 ottobre 2007

Di più

Domani sera in radio si andrà in voce per la prima volta. Definirlo numero zero di qualcosa è eccessivo, chiamiamola prova: dopo le 22.

Rientrare nei ranghi

Il processo di normalizzazione avanza inesorabile: da oggi in radio passa anche la pubblicità. Prima di commentare però, è bene sappiate che si tratta dello spot, in onda gratuitamente, di Altrocioccolato, manifestazione che inizia domani.
Altrocioccolato

martedì 16 ottobre 2007

In ascolto

C'è Cristina Donà che sembra essersi accontentata di quello che ha fatto (bene) l'ultima volta e continua a farlo (bene). Ci sono i Marlene Kuntz che pur dando sempre l'impressione di piacersi un casino cambiano di continuo e fanno una cosa meglio dell'altra.
Myspace

domenica 14 ottobre 2007

Ricaduta

Un po' perché gli unanimismi non portano bene e un po' per ottimismo, per l'ennesima volta si è andati a mettere la croce sull'appartenente alla categoria del meno peggio.

giovedì 11 ottobre 2007

Ssa ssa prova

Se stamattina ascoltando la radio sentite una voce che s'intromette non sono gli extraterrestri ma prove tecniche di trasmissione.

venerdì 5 ottobre 2007

Borgrillo

Parla di confini sconsacrati e sostiene che qualche decina di migliaia di rom mescolati in un territorio in cui abitano poco meno di sessanta milioni di persone rappresentano una bomba a tempo. No, non è Borghezio; è Beppe Grillo.
Beppe Grillo

Doppio lato

L'idea che hanno avuto i Radiohead è interessante sia per chi semplicemente la musica la fruisce, sia per chi tenta di venderla cercando di guardare la di là del proprio naso. In rete andranno infatti i brani nudi e crudi, che ognuno avrà la libertà di scaricare al prezzo che deciderà. Ma c'è un altro lato della questione, rimasto un po' più in ombra: il gruppo ha anche confezionato cd e vinile a prezzo canonico, arricchendoli però di un ricco booklet che on line, chiaramente, non si può scaricare. E' assai probabile che alcuni di quelli che scaricheranno il disco nella memoria del loro computer vorranno anche avere tra le mani il prodotto fisico, così come gli appassionati del gruppo non mancheranno di spendere qualche decina di euro pur di non interrompere la collezione. Non è affatto detto insomma, che la musica on line inibisca le vendite. Certo, occorre renderle appetibili le cose messe in vendita. E rimettere gli orologi, che in alcuni casi sembrano rimasti fermi a dieci anni fa.

mercoledì 3 ottobre 2007

Personale/2 - Non ci sono più punti fermi

In un appartamento sotto al mio sta lavorando da giorni una piccola impresa edile composta da soli magrebini: ancora non ho subito nessun tentativo di furto.

Personale/1 - Vecchio

Nato e cresciuto in anni in cui la tv cominciava a trasmettere col tg dell'ora di pranzo, mi fa sempre un certo effetto sentirne uscire il rumore dalle case facendo le scale di prima mattina.

lunedì 1 ottobre 2007

Revolution

I Radiohead mettono l'album on line a offerta.
[Achille ce l'aveva anche prima]
La Stampa

Leftism

Oggi in radio gira il cd di Simone Aliprandi, che al diritto d'autore elastico dedica un bel po' di risorse. Ci sono anche Yo la tengo, che hanno pubblicato qualcosa in creative commons.
Copyleft Italia