giovedì 3 aprile 2008

Le domande della vita

Ma a parte i programmi del primo pomeriggio dove tutti litigano con tutti, i reality e le defilippate, c'è qualcosa di più inguardabile delle tribune politiche?

Un dubbio e una certezza

Di fretta, mi limito a una citazione di Gianfranco Capitta presa dal manifesto di oggi: "Tra le molte affermazioni in libera uscita di ieri, il generale Mauro Del Vecchio candidato Pd sostiene che gli omosessuali sono inadatti alla vita militare. Basterebbe rispondergli che nessuno in natura lo è". Sulle prime la considerazione mi ha colpito favorevolmente. Poi, pensandoci bene, mi sono chiesto: ma saremo proprio sicuri che è così davvero per tutti e che a nessuno piace fare il soldatino? E non sono ancora riuscito a darmi una risposta. Una certezza invece ce l'ho: spero non posticipino la data delle elezioni, un altro paio di dichiarazioni del genere e il Pd rischia di indurmi a non votarlo. E più tempo c'è, più possibilità ci sono per i candidati innaturali di sparare minchiate.

mercoledì 2 aprile 2008

Non sono i cani sciolti

Sono i padroni che andrebbero legati.

Se e ma

Lontani dal pc si posta poco sul blog ma venerdì sera, se impedimenti tecnici e personali lo consentiranno, si torna in voce alla radio alla solita ora (22 trattabili). Se proprio non riuscite a farne a meno, sintonizzatevi.

domenica 30 marzo 2008

Una mattina mi son svegliato

Lontano anni luce da quelli che trasformano i figli in fenomeni da baraccone indottrinandoli a dire e magari in futuro a pensare "Veltroni bello, Berlusconi brutto" (o viceversa) a beneficio dell'ilarità del pubblico, mi sono permesso soltanto di insegnare alla mia, testo e melodia di Bella ciao. L'ho fatto non certo per l'ilarità del pubblico, ma con l'animo di chi intona una canzone bella, popolare e adatta ai piccoli - tipo Samarcanda o quelle di Sergio Endrigo, per capirci - salvo notare storcimenti di bocca quando lei si mette a cantarla nelle situazioni più disparate, come accade ai bambini di fare le cose. Io non ne ho avuto la forza, per questo cerco persone di buona volontà che mi aiutino nel titanico compito di far capire che Bella ciao, lungi dall'essere una canzone di sinistra e tantomeno da comunisti è una cosa che tutti gli italiani potrebbero cantare con orgoglio. A meno di non essere fascisti. Guardate il testo, pensate all'Italia del '45, alle diverse fedi politiche che animavano i tanti che negli anni precedenti scelsero la montagna e ditemi se non è così.
Wikipedia

Roba buona

Poche volte m'era capitato di inanellare l'ascolto di una serie di dischi da me giudicati non belli ma addirittura entusiasmanti, come mi sta accadendo in questo periodo: dall'Uno dei Marlene Kuntz, al Technicolor dreams dei Toy's orchestra; dall'Eclissi dei Subsonica al Dig Lazarus dig di Nick Cave (non è una classifica, l'ordine è rigorosamente casuale). Mi stavo preoccupando. Poi, al di là degli Arcade Fire che hanno rotto l'incantesimo e abbassato la media, ho avuto occasione di confrontarmi con gente che condivide con me una parte degli ascolti e i rispettivi giudizi: non sono io che ho abbassato la soglia di qualità, è che in giro c'è roba buona.
PS Cioccati: so benissimo che chi non condivide i gusti musicali del blog sta meditando una prevedibile battuta sul titolo del post.

venerdì 28 marzo 2008

giovedì 27 marzo 2008

A pelle

Ho guardato questa cosa una prima volta. Da potenziale elettore del partito oggetto della cosa stessa ho provato imbarazzo ma non l'ho scritto subito. Ho aspettato. Ho guardato la cosa una seconda volta. E la sensazione è rimasta quella iniziale.
YouTube

lunedì 24 marzo 2008

Botte di fortuna

Il titolare qui conosce per averla testata su sé stesso la deformazione di chi ha un blog che prevede il fastidio che si prova nel non essere riusciti a tradurre in video a causa di una serie di impedimenti un post che era venuto in mente. Ci sono però post che è bene abbiano subito quella sorte. Alcune settimane fa qui stava per esserne inserito uno che avrebbe denigrato l'atteggiamento di un artista incrociato all'entrata di una mostra che volantinava e chiedeva firme di sostegno per essere inserito alla Biennale di Venezia sulla base dello slogan: basta coi raccomandati. Poi uno va a vedere Colpo d'occhio ed esce dal cinema provando tra le altre sensazioni anche un certo sollievo per non aver mai scritto una cosa del genere.

Le certezze della vita

Durante il pranzo di Pasqua al ristorante che prevede cinque-se portate, ci sarà sempre qualcuno che dopo l'antipasto dirà: "Starei bene già così".

mercoledì 19 marzo 2008

Ostinato

Repubblica torna su Genova con queste due cose. Le parole stanno più o meno tutte lì e sarebbe pleonastico aggiungerne altre. Solo una cosa: perché si parli di un accadimento del genere a distanza di anni è dimostrato tra le altre cose dal commento-testimonianza arrivato a questo post e da questa citazione che estrapolo dal pezzo di D'Avanzo:
I magistrati sembrano chiedere ascolto, più che al tribunale, a chi ha il dovere di custodire gli equilibri della nostra democrazia. Bolzaneto, sostengono, insegna che "bisogna utilizzare tutti gli strumenti che l'ordinamento democratico consente perché fatti di così grave portata non si verifichino e comunque non abbiano più a ripetersi".
Repubblica

Vota Antonio

Ieri sera, ore 22.43, Ballarò
Floris: "Mi lasci fare la domanda".
Di Pietro: "La sua domanda sarà quella che sarà, mi lasci dare la risposta".

martedì 18 marzo 2008

Musicoterapia

Può succedere anche che ti svegli storto, ci sono le nuvole, vai al negozio di dischi, ti rimetti in macchina, esce il sole e scopri che gli altri automobilisti ti guardano sorpresi. Non è niente: stai semplicemente sorridendo perché ti è capitato di vivere mentre Nick Cave continua a sfornare dischi e tu stai ascoltando l'ultimo.

L'infame

Marco Poggi al G8 di Genova c'era.
Repubblica

Forward/rewind

Uno normalmente è portato a pensare che noi stiamo avanti rispetto a chi ci ha preceduto perché abbiamo le macchine, l'acqua corrente, l'energia elettrica, gli aerei e tutte le splendide cose che ampliano le nostre possibilità e ci rendono la vita materiale meno dura. Poi si trova a camminare nel centro storico di una qualsiasi città costruita nei secoli scorsi (scegliete voi: Antica Roma, Medioevo, Rinascimento, Ottocento) e il cervello gli si mette inconsapevolmente in moto facendo partire un ideale confronto con uno qualsiasi dei quartieri cresciuti senza criterio umano nell'ultimo secolo. E pensa a quanto siano ansio-criminogeni alcuni degli agglomerati di cemento in cui ci tocca vivere e a quanto asseconda invece l'umanità il camminare immersi in roba costruita quando il cemento non era ancora stato inventato. Pensa a quanto veniva valorizzata la creatività di architetti, progettisti, tecnici che lavoravano con i mezzi di fortuna dei secoli scorsi e a quanto è vilipesa quella dei contemporanei che utilizzano strumentazioni da favola ma sono ridotti a esecutori di altre volontà. Pensa a quanto pensare in grande c'era quando si immaginavano pezzi di città che si sono conquistati l'immortalità e a quanta negligenza e miopia ci sono oggi nel governo dello sviluppo di pezzi di città che sarebbe meglio cancellare. A questo punto in genere la critica che uno si guadagna è quella diretta a chi vuol portare indietro le lancette degli orologi. No: occorre solo disabituarsi al brutto e utilizzare meglio le macchine, l'acqua corrente, l'energia elettrica e tutte le splendide cose che abbiamo inventato.

venerdì 14 marzo 2008

Benedetto figliolo

Vabbè che in campagna elettorale si sente di tutto e che il titolare di questo blog non ha mai capito la funzione politica di Pierferdinando Casini da quindici anni a questa parte ed è quindi viziato da pregiudizio. Ma santiddio, sentir dire che tra Pd e Pdl ci sarà il grande inciucio da uno che fino a un paio di mesei fa predicava governi di pacificazione è veramente troppo.
Repubblica

giovedì 13 marzo 2008

A schiaffi in faccia

Il titolare di questo blog a Genova nel 2001 non c'era. Ma ha sentito raccontare dalla viva voce dei genitori l'angoscia di cellulari spenti e quella di non sapere dove fossero finiti i figli per oltre 48 ore, di averli poi saputi a Bolzaneto; ha sentito raccontare da chi ha subito le angherie, dei piercing strappati di dosso con la forza e di cicatrici che non si rimarginano e di ossa ricalcificate male; ha sentito descrivere il fiato sul collo che si sente mentre si scappa per sfuggire alle botte. Ha visto le immagini della mattanza in strada. Eppure sempre lui, il titolare di questo blog, è riuscito a distrarsi come la maggior parte degli italiani di fronte a questa notizia, salvo riprendersi oggi grazie a questo schiaffo di Marco Revelli sul manifesto:
Evidentemente quei corpi umiliati, quei ragazzi profanati alla loro prima esperienza d'impegno pubblico, non sono simboli sufficientemente maneggiabili, né utili nello spazio degradato della competizione senza principi. Meglio il faccione di Calearo, i fogli bianchi strappati da Berlusconi, le boutades di Veltroni. La rincorsa ai santini di Ruini. Fanno più colore. "Funzionano", "tirano", come si dice adesso.

Agi, il manifesto




martedì 11 marzo 2008

Compa' (reloaded)

Succedono cose strane. In Spagna trionfa Zapatero, Izquierda unida fracassa preludendo a quello che succederà agli omologhi italiani dell'arcobaleno e la sinistra radicale italiana sale sul carro del vincitore spagnolo dimenticando, almeno una parte di essa, di aver partorito insieme ad Iu la Sinistra europea; Valentino Parlato, che a occhio e croce in Spagna avrebbe votato Iu, fa un editoriale sul manifesto (come al solito il giorno stesso è impossibile linkare) tutto intento a spiegare come Veltroni dovrebbe prendere esempio da Zapatero. Sarà sbiadita quanto vi pare, ma ho l'impressione che anche per voi che indugiate in quello che rischia di diventare un radicalismo di maniera, Veltroni e il Pd rappresentano una speranza.
Corriere, Ansa, Sinistra europea

venerdì 7 marzo 2008

In voce

Stavolta niente complotti di rete, la trasmissione è andata. Se c'eravate e vi siete persi qualcosa o se non c'eravate proprio e avete voglia di saperne lo stesso qualcosa, questa è la playlist andata in onda.
COLT Time bomb
HI RISK CAFE La mia concubina

CINEMAVOLTA Dalla parte sbagliata

BENZINA Mai

ANALOGICOURBANO Associazione libera

DIRGE You've grown away from me

MICRO B 1000 scuse

BORAS BAND Bob

giovedì 6 marzo 2008

mercoledì 5 marzo 2008

Ma basta

Excusatio non petita: i radicali sono una forza politica che merita il più alto rispetto poiché pur su posizioni minoritarie hanno contribuito al progresso civile dell'Italia emancipandola da climi spesso oscurantisti. Tesi: se Pannella minaccia di lasciarsi morire di sete per queste questioni è segno che è veramente arrivato di cottura.
Corriere

Meteoropatica

Sulla playlist di oggi c'è il cielo grigio e batte la pioggia alla finestra. Accordi in minore e tempi dilatati. Pianoforti. E anche quando è rock è lento.

martedì 4 marzo 2008

Spot

Da un paio di giorni cercavo una definizione per alcune delle candidature del Pd per Camera e Senato che esprimesse senza eccedere il retrogusto poco gradevole che vi trovo. Me l'ha fornita Berlusconi.
Agi, Repubblica

sabato 1 marzo 2008

Alice guardava i gatti

Non sono io che non mantengo le promesse. Ieri sera niente radio perché l'adsl era andata giù e dipendeva da Telecom. Il bello è che stamattina, quando ho chiamato il 187 per ripristinare il tutto, dopo aver segnalato il guasto seguendo le istruzioni della voce meccanica, in attesa che mi rispondesse l'operatore, la voce continuava a dirmi che potevo controllare lo stato della linea in rete.

venerdì 29 febbraio 2008

Il silenzio e poi

La radio spenta si accenderà alle 22. Ci saranno il titolare a blaterare un po' e ritmi sostenuti.

giovedì 28 febbraio 2008

I tempi che corrono

Il pezzo di Massimo Gramellini sulla Stampa è un compendio di sociologia.
La Stampa

Compa'

Io vi conosco. O forse no. Vi conosco come si conosce sé stessi, quindi poco, tutto sommato. Però vi conosco anche come si conoscono gli altri che siete diventati nel frattempo per me. Non eccessivamente altro. Ma quanto basta per vedere difetti e tic che da troppo vicino non riesci a scorgere. Un po' come quando ti guardi in fotografia e ti sorprendi di scoprirti diverso dall'immagine che ti rende lo specchio tutte le mattine, hai presente? No, non è come pensate, non ho messo su la pancia del commendatore. Anzi. Sono decisamente più in forma di quando mi capitava di abbuffarmi alle cene sociali che mi piacciono tuttora ma che ho sempre meno occasione di frequentare. Vi conosco. Quel tanto che basta per avercela con voi. Perché so quanta cultura, quanto pensiero critico, quanta attenzione vera a chi non riesce a soddisfare i propri bisogni, quanta passione autentica, quanta politica davvero altra ci sono nelle cose che fate. Perché alcuni dei luoghi che contro (quasi) tutto e tutti vi ostinate a tenere aperti rappresentano tra le officine culturali più laboriose e avanzate che questo paese possiede. Perché senza di voi le città sarebbero più grigie. Perché senza di voi ad aprire la pista, alcuni temi che magari dopo qualche anno diventano di pubblico dominio non si toccherebbero mai. Perché disobbedire è il primo passo per modificare le cose e voi disobbedite. Perché il vostro anticonformismo è ossigeno sociale. Fino a quando non non lo consumate tutto compiacendovi di rimanere da soli dentro le vostre stanze. Fino a quando disobbedire diventa l'unico passo che siete in grado di muovere. Ecco perché ce l'ho con voi. Perché riuscite come pochi a disperdere un patrimonio rifiutandovi di contaminarlo con qualcosa di buono che pure fuori di voi esiste. Questo post forse non sarebbe nato se l'altro giorno non avessi ricevuto una telefonata a metà: diretta al professionista che sono e proveniente dalle conoscenze maturate quando vi frequentavo. L'obiettivo era darmi la notizia che nella regione nella quale lavoro "ci sarà il simbolo della falce e martello" (il virgolettato è una citazione). E giù contro Rifondazione che rinuncia a bla bla bla. E giù contro i trotskisti - detentori dell'altra falceemartello - che sono settari. Ma come? E il movimento dei movimenti? E le belle parole sulla contaminazione tra diversi? Ecco, in molti, troppi forse, siete fatti così. E di questo passo finirete soli, davanti allo specchio. Anzi in parte lo siete già. Senza neanche qualcuno a fianco che vi possa metter davanti la vostra fotografia, così da vedere particolari che presi dalla routine di tutti i giorni non si scorgono. Soli. Contro tutto ciò che si muove appena fuori dalle vostre coordinate. Soli. Con le verità rigide da contestare ma solo quando non sono le vostre, che non vi rendete neanche conto di quanto le consideriate immodificabili. Con il vostro conformismo speculare a quello di chi contestate. E con il furore, indispensabile per mettere in piedi quello che costruite, ma ostacolo per parlare anche a chi potrebbe ascoltarvi, se solo usaste le parole giuste e foste più disponibili a compromettervi.

mercoledì 27 febbraio 2008

Musica e basta

Venerdì sera, orario variabile, vi farò sapere, il titolare qui torna a fare il wj. Niente monografie, poche chiacchiere. Solo musica. E pure un po' movimentata, che sta tornando primavera. Cliccate sul bottone qui a destra e vi sarà dato.

martedì 26 febbraio 2008

Luoghi comuni

Non ho granché da dire su Sanremo, non avendo neanche visto la serata inaugurale. E anche se l'avessi vista, non credo che scriverei cose che valga la pena leggere perché si potrebbe trovarle sicuramente altrove. Perciò questo post non sarebbe nato se ieri sera, tornato a casa, non avessi trovato la tv sintonizzata sul primo e non avessi visto e sentito Daniele Battaglia cantare. Ora, sulla qualità delle produzioni di Toto Cutugno, Michele Zarrillo Paolo Meneguzzi e via elencando si può dire tuto il male che si vuole. Tranne che non siano espressione di una parte della musica italiana. Ma Daniele Battaglia perché? Quanti tour ha fatto? Quanti demo prima di entrare in uno studio di registrazione da chissa quante centinaia di euro l'ora? Perché Daniele Battaglia sta a Sanremo e i Marlene e Cristina Donà, che pure mi è giunta voce c'hanno provato, con i dischi alle spalle e il pubblico che li segue che hanno, sono stati eliminati prima di partire? Non sono forse espressioni della musica italiana? Ecco. Mi fermo qui, con le domande con cui sono andato a dormire. Che il resto sarebbero luoghi comuni.

sabato 23 febbraio 2008

Un'altra cosa che non farò

Ora confesso un disagio. O meglio svelo un obiettivo che raggiungere dipende solo da me ma che non riesco a centrare. Come uno che pur detestando ogni sigaretta che accende non riesce a smettere di fumare; come chi non sa trattenersi a tavola pur sapendo di aver già ingurgitato una quantità di calorie sufficiente a star bene senza mangiare per i tre giorni successivi. Eccolo: quando mi capita di andare su blog altrui che non ho mai visitato prima, una tra le prime cose che vado a guardare dopo l'ultimo post sono - quando ci sono - le preferenze letterarie e musicali. Così mi faccio un'idea, testo le potenziali affinità. E mi ripropongo di volta in volta di farlo anch'io nel mio blog. Così, per dare una traccia di me, mi dico. Poi, quando mi metto a pensarci sopra, mi vengono in mente tante di quelle cose da portarmi alla rinuncia a farne un elenco. E poi se metti insieme - così, per dire i primi che mi vengono in mente - i Primus e Ludovico Einaudi, i Pixies e i Sigur Ros, Keith Jarrett e i Marlene Kuntz, i Subsonica e Giovanni Allevi, i Jane's addiction e Vinicio Capossela, cosa vuoi che capisca la gente di te? Al massimo che sei schizofrenico. Invece no. Pensateci bene: perché in una biblioteca qualsiasi libro può essere accostato a qualsiasi altro (tranne forse i romanzi harmony, ma lo dico per pregiudizio perché non ricordo d'averne mai letti) e in musica se svari in campi diversi rischi di raccogliere insulti? (qui l'ultimo degli esempi in cui sono incappato)? E' che per quanto mi riguarda, andando avanti con l'età ti rendi conto che è assai difficile mettere recinti alle cose umane come riuscivi a fare nella furia giovanile. Ad esempio: quando cominciò a riscuotere successo con roba tipo Gimme five ed E' qui la festa, io bollai Jovanotti e chi ascoltava la sua musica come scemotti da quattro soldi immersi nella plastica degli anni Ottanta. Poi, col tempo, ho imparato ad apprezzare delle cose di Lorenzo Cherubini, pur non diventandone un fan, prendendo a mia volta la mia dose di critiche. Da poco ho anche scoperto che una persona che mi pare dire cose a volte brillanti e spesso ragionevoli è cresciuta col mito di Jovanotti. Allora penso che alcune vicende sono sempre più complesse di come te le immagini, mentre altre sono infinitamente più semplici degli scenari complicati che ti costruisci. E penso che l'obiettivo di piazzare in bella mostra una lista qui a fianco non l'ho mai raggiunto e non lo raggiungerò mai perché non voglio raggiungerlo. Primo perché dimenticherei tanto, secondo perché riuscirei immediatamente antipatico a qualcuno, meno ad altri e complicato ad altri ancora. Farei quest'effetto a prescindere da ciò che scrivo, penso o faccio. Ma semplicemente perché ascolto e leggo. Starò pure in qualche recinto, ma preferisco che chi viene da queste parti si sforzi di cercare da solo il filo spinato invece di fornirglielo.
Hai da accendere, Akille

Tutto torna

Ho appena scoperto che la colonna sonora di Into the wild è al decimo posto in classifica. Tranquilli, subito sopra ci sono Ramazzotti e Zucchero.

giovedì 21 febbraio 2008

Correre all'indietro

Se uno riesce a superare lo stupore per il riferimento ai processi politici in questa dichiarazione di Bondi e va oltre, capisce come quello che si oppone al Pd aggiungendo una "L", pur largamente favorito, sta rincorrendo l'avversario su tutti i terreni. Quello delle liste pulite e rinnovate è l'ennesimo. Riuscire a guidare stando dietro è difficile, Veltroni ci sta riuscendo.
Corriere

Alternate le targhe

Da queste parti la retorica auto assolutoria dell'antitaliano attecchisce poco. Però la tentazione di cedere è forte quando capisci che i concessionari italiani di una nota casa automobilistica francese, nonostante i roboanti ecoincentivi statali, fanno di tutto per renderti economicamente più conveniente il modello della stessa auto alimentato a diesel rispetto a quelli a metano o gpl: ti ubriacano di cifre, ti dicono che per avere la macchina a carburante pulito occorre attendere mesi mentre l'altro è lì che ti aspetta in magazzino, e tentano di minare le tue convinzioni sul risparmio a lungo termine. Poi dici loro che oltre al lato economico ti interessa anche quello ambientale, sgranano gli occhi e annuiscono come chi è costretto a rassegnarsi a una cosa che non capisce. Ma prima fanno un ultimo tentativo. Questo è il dialogo che segue tra il concessionario (A) e il potenziale acquirente simil-ambientalista (B).
A: Il problema è che quest'auto ha poca autonomia, sui 170 chilometri se si va a metano. E' concepita per il mercato francese.
B: In che senso, scusi?
A: In Francia danno in dotazione una macchinetta che consente di fare il pieno collegandosi alla rete domestica, senza stare a cercare il distributore.
A quel punto B torna a casa, si connette a internet e scopre che questa cosa esiste sul serio. Si chiama Phill e in Italia l'ha introdotta solo la provincia di Bolzano. La tentazione di cedere alla retorica di cui sopra si fa quasi irresistibile. Ma chissà, magari Walter nei dodici provvedimenti che ha detto di avere pronti nel cassetto per il suo primo consiglio dei ministri da presidente, avrà anche inserito quello sugli incentivi per l'utilizzo di Phill.
Alice, Alto Adige, Prima

Lo dico con rispetto

Ma intitolare un circolo del Pd a Barack Obama mi sembra un po' eccessivo.
PdObama

I Rem, ehm


Cari Rem, io sono stato un vostro fan. Tanto da associarvi ad alcuni dei ricordi più belli dei vent'anni. Lo sono stato così tanto tempo fa che ancora oggi quando penso a te, Michael Stipe, la prima immagine che riemerge è quella di un cantante coi capelli lunghi; ho ancora impressa in mente l'intervista nella quale spiegasti la decisione di raderli a zero. Calvizie incipiente? No, che a una rockstar non s'addice. "Mi ero rotto le scatole. Ogni volta che salivo su un autobus o camminavo per strada mi sentivo appiccicati gli occhi della gente", c'era scritto più o meno sul mensile di cui a quel tempo non perdevo un numero. Più o meno perché cito a memoria e sono passati diversi anni. Ma a quell'età certe cose ti si conficcano nella testa e ai simboli dai più importanza di quanta ne meriteranno in futuro. Quindi la citazione dovrebbe essere fedele. Sono stato un vostro fan così tanto tempo fa che quando vi vidi in concerto eravamo così pochi che a dieci metri dal palco si stava larghi. Sono stato, dicevo. L'ultima cosa vostra che ho cantato con convinzione è stata Losing my religion, che ha accompagnato diverse serate avvinazzate di universitari ai primi anni con chitarre al seguito. Quella è stata anche la canzone del botto. Da lì in poi stare larghi a dieci metri dal palco a uno dei vostri concerti sarebbe stato impossibile. E io vi ho perso. Un po' per snobismo, ché quando a vent'anni o giù di lì ti consideri un angry young man e una delle tue band preferite diventa tale anche per milioni di altre persone ti senti privato dell'esclusiva e metti su il broncio. Un po' perché voi non avete detto più niente di nuovo. Mi è capitato di sentire alla radio il vostro ultimo singolo: potrebbe stare indifferentemente nella lista di uno qualsiasi dei vostri ultimi cinque-sei dischi, come accade ai Rolling Stones. Oh, non fate come tanti che se non dici "a" intendono per forza "z": in mezzo ci sono diciannove lettere che suonano ognuna in maniera diversa. Per cui sostenere che Supernatural superserious è uguale a tantissime altre cose che avete fatto negli ultimi quindici anni non equivale a dire che quella canzone fa schifo. No, semplicemente non dice niente di nuovo. Ma se mi capita di ascoltarla in radio non cambio stazione. E se vicino a me c'è mia figlia può darsi pure che le prenda la mano e ci inizi a ballare insieme, ché pure lei ha gusti discreti e la musica buona sta imparando a riconoscerla. Quello che voglio dire è che non era scontato che quella band che contribuì a dare un senso alla definizione di "rock alternativo" finisse per mettersi seduta nel salotto delle star senza rialzarsi più. Lo dimostrano gente come Nick Cave, Marlene Kuntz, Gianni Maroccolo (i primi che mi vengono in mente), che cambiano sempre rimanendo sé stessi, cioè sfidando i luoghi comuni. Ecco, per alcuni la coerenza è una stella polare da adattare alle diverse strade che ci si trova a percorrere di volta in volta. Voi invece l'avete resa il feticcio che la trasforma in zavorra. Ecco perché non verrò a vedere il vostro concerto nonostante passerete molto vicini a casa mia la prossima estate. A meno che non mi venga improvvisamente voglia di entrare in un'immaginaria macchina del tempo per riportare l'orologio indietro di vent'anni. Un po' come si fa a quelle feste "anni ...". dove al posto dei puntini si mette di volta in volta la decade per cui si prova nostalgia. Ma comunque vi ringrazio. Per avermi fatto ascoltare Murmur, Reckoning, Fables of reconstruction, Lifes rich pageant. E Document, che ancora oggi quando lo metto sul lettore mi viene voglia di saltare.
Pitchfork, Wikipedia, foto da Retroweb

mercoledì 20 febbraio 2008

martedì 19 febbraio 2008

Santi, poeti e navigatori

Grazie alla segnalazione di Elisabetta, vi linko il programma di Con il cuore in mano.
Palmetta

Targato Italia

Sebbene li continui a guardare in tralice, ho alleggerito negli anni il peso del pregiudizio contro i gruppi che non cantano nella loro lingua madre. E poi a me i Baustelle non facevano impazzire. Però solo i componenti di un gruppo italiano che canta nella sua lingua possono arrivare a toccare un loro coevo come succede con canzoni come Alfredo e L'uomo del secolo.

venerdì 15 febbraio 2008

A prescindere dal telespettatore

Non voglio stare a menarla sulla questione "tv vecchia-rete nuova" e sulle rispettive professionalità che ci lavorano dentro. Solo che a volte la differenza si mostra in maniera imbarazzante. Ad esempio: su Wikipedia, che si tratti di film o di romanzi, il lettore è bene avvertito che gli si sta per squadernare la trama dell'opera, così se uno ha voglia va fino in fondo, se invece vuole conservare il gusto della sorpresa si ferma. Ieri mi è capitato di seguire al Tgr un pezzo su uno spettacolo teatrale in cui il giornalista ha concluso divulgando urbi et orbi il finale. Chiaramente senza preavviso.
Wikipedia

Quattro parole

Non avendo voglia, tempo e capacità per una critica accorta, mi limito a quattro parole: Into the wild spacca.
Bim

mercoledì 13 febbraio 2008

Compromesso storico

A proposito di questa cosa, ieri sera io e mia moglie, che avevamo parlato nei giorni scorsi dell'argomento ma ci eravamo mantenuti su un piano generale, abbiamo appreso che il nostro travaglio di elettori di sinistra (consumato individualmente e senza influenzarsi più di tanto l'uno con l'altra) ci ha portato alla stessa conclusione, cioè a considerare una cosa che avevamo entrambi trascurato: ci sono due voti a disposizione.

Parziale ripensamento

Rettifico parzialmente quanto detto qui e cosciente di andare contro la corrente maggioritaria metto a verbale di ritenere che, visto lo squallore sessista che domina nei rapporti sociali in ogni angolo del pianeta e visto che a volte i simboli possono risultare anche più utili dei contenuti, una presidente di nome Hillary sarebbe da salutare come cosa buona e giusta. Sì, l'altro è nero e anche in quel caso l'aspetto simbolico non sarebbe da sottovalutare. Però, se è possibile fare una scala, il razzismo oggi mi sembra meno pericoloso dell'altra bestia; il sessismo, appunto. Che si nasconde anche nel doppio fondo di molti ferventi progressisti.

martedì 12 febbraio 2008

Anticipare la moda

Anche io corro da solo. Da anni. Tre volte a settimana, per setto-otto, quando ho tempo anche dieci chilometri.
Repubblica, l'Unità, Reuters

lunedì 11 febbraio 2008

Via gli steccati

I Rem a Umbria Jazz.
Adnkronos

Sotto botta

Tutta politica anche oggi, ma secondo me a Repubblica soffrono di schizofrenia: da un lato pompano perché il Pd corra da solo e si liberi di ciò che sta alla sua sinistra - e ci sta - dall'altro si ostinano ad aggregare nelle tabelle dei sondaggi e nei pezzi di commento il risultato del centrosinistra che non esiste più. La realtà sarà pure difficile, però occorre fare lo sforzo di accettarla.
Repubblica

Occupatooo

Il lato divertente dell'accelerazione impressa dalla crisi del governo Prodi e dalla proclamazione delle elezioni è che quando guardi i movimenti cui sono costretti oggi alcuni politici provi quasi lo stesso imbarazzo di quando entri in un bagno pubblico e c'è già qualcuno dentro che ha dimenticato di chiudere la porta a chiave: Fini voleva fare l'Alleanza per l'Italia e si ritrova catapultato dentro un partito il cui nome è stato deciso (?) in elezioni primarie (?) alle quali né lui né i suoi hanno partecipato; Dini, che a maggio era uno dei 45 saggi del Pd e che fino al 24 gennaio ha votato insieme al centrosinistra, oggi aderisce pienamente Pdl. Almeno Mastella è coerente, per lui è cambiato solo lo scenario: trattava nel bazar dell'Unione e ora lo fa nel suq della libertà.
Corriere della Sera, Adnkronos

Comunicato stampa (post popolare)

Essendosi reso conto della pesantezza del post precedente, il titolare, nell'intento di rendere il suo blog più al passo coi tempi e appetibile al pubblico dichiara: "'Sta sinistra ha rotto, fa l'inciuci co' Berlusconi e passa tutto il tempo a litiga'. E poi in du' anni che ha fatto Prodi? Gnente. Io ale prossime elezioni a vota' non ce vado".
PS: dimenticavo: "Tanto so' tutti uguali"

Scegliere, please

Dice, basta litigi: il Pd con il Pd e l'arcobaleno con l'arcobaleno. Basta ammucchiate e coalizioni eterogenee che paralizzano poi l'azione di governo con estenuanti discussioni. Non fa una piega a sentirli. Ma perché se scelgo la casella dove sta Bersani devo rinunciare a Ferrero? E perché se opto per lo schieramento che di qui a poco (speriamo) sceglierà Vendola come leader, devo negare il mio consenso a quello in cui sta Rosy Bindi? Oppure, mettiamola diversamente: perché se dico Bertinotti sono costretto a trovarmi dalla stessa parte di Diliberto e se invece mi dirigo verso Veltroni mi devo imbattere nella Binetti? E' che per molti - anzi, forse per pochi, diciamo per alcuni - la sinistra che non c'è sarebbe quella che non rinuncerebbe all'orizzonte dell'utopia ma se ne servirebbe come patrimonio genetico per operare qui e ora. Sarebbe quella in grado di riconoscere gli orrori e guardare avanti senza perdere per strada lezioni importanti. Sarebbe quella con la benzina della radicalità nel serbatoio e la lucidità di un riformismo degno di nome al volante. Ecco, magari mettendo insieme i pezzi scompaginati di questo puzzle si potrebbe cogliere il meglio di quello che ci dà quest'epoca in cui i fortunati nati negli Ovest e nei Nord del mondo hanno possibilità molto più ampie di quanto avveniva in passato. Si potrebbero trasformare il cambio di lavoro e la mobilità da drammi personali, come sono oggi per molti, in opportunità. Si potrebbero affrancare gli schiavi alla catena della precarietà evitando di scadere nell'assistenzialismo privo di prospettive. Si potrebbero utilizzare le risorse - che ci sono - per sostenere i soggetti che ne sono in grado nello sviluppo dei propri progetti a prescindere dai santi in paradiso. Si potrebbe garantire a tutti un'esistenza davvero dignitosa e non l'elemosina di qualche centinaio di euro al mese. Si direbbe pensione e si penserebbe alla qualità della vita della gran parte di popolazione che sarà vecchia nei prossimi decenni. Si toglierebbero ambiente e ricerca dalla bacheca dei "vorrei ma non posso" e li si metterebbero nel posto che meritano: al centro dell'agenda di un governo al passo coi tempi. E magari, chissà, si guarderebbe con occhi diversi ai Sud e agli Est del mondo. Basta coi condizionali. La sinistra che non c'è, c'è: divisa in pezzi ma c'è. E per certi versi, ricorrendo a Giovanni Lindo Ferretti, "così vanno le cose, così devono andare". Turarsi il naso e scegliere. In un caso come nell'altro. E consoliamoci se non altro col fatto che le persone che guidano i due pezzi sono il meglio che Pd e arcobaleno esprimono in questo momento.

sabato 9 febbraio 2008

Il Kamasutra di Fini

Qualcuno gli dica di fermarsi, sennò arriva alle elezioni spompato: posizione 1, posizione 2, posizione 3, posizione 4.
Repubblica, Yahoo notizie, Tgcom, Tendenze online

giovedì 7 febbraio 2008

Eclissato

Ho diversa musica lì da parte che attende di essere ascoltata ma sono un po' di giorni che non riesco a staccarmi dall'ultimo dei Subsonica.

Rassegna stampa

Per capire quanto sia azzeccata, ancorché perdente in prima battuta, la mossa di Veltroni di andare da solo alle elezioni, leggete come si agita il suo avversario. Poi, viste le minchiate che si sentono e si leggono in giro, per capire cosa pensa il manifesto - oltre che di Israele in generale - del boicottaggio della fiera del libro di Torino per aver scelto quello stato come paese ospite, andate alla fonte e leggete cosa dice la direttrice del giornale (qui, ma solo da domani, se siete impazienti andate in edicola).
PS: divagazione strettamente personale, dopo quelli di Rodari, il primo libro che ricordo di aver ricevuto in regalo da mio padre, all'epoca iscritto e attivista del Pci, è il Diario di Anna Frank. Alla faccia della sinistra antisemita.
Repubblica, il manifesto

Sommessamente

Ma fare riferimento all'ipotesi di lavarsi quando si sa di dover passare buona parte della giornata in un luogo chiuso con altri sventurati vorrà dire che uno è schiavo del sistema?

La parola Veltroni

Oh, per carità, non è che perché uno naviga in internet e magari aggiorna il suo blog oltre (si spera) a farlo anche per sé stesso, sia più moderno o affidabile di chi non si intrattiene in queste attività. Però a me ha sorpreso un po' constatare a quando risalgono gli ultimi aggiornamenti dei primi tre siti - dopo il primo, che è la biografia su Wikipedia - che compaiono su Google se si digita la parola "Veltroni".
La nuova stagione, Il sindaco di tutti, Partito democratico

mercoledì 6 febbraio 2008

Seguire la scia (post effimero)

Visto che il presidente Usa governa anche noi che non lo votiamo, la moda di schierarsi non è poi così priva di un suo senso, pur lasciando il tempo che trova. Allora, sarà che con l'età si impara ad accontentarsi anche di poco ma qui si pensa grossolanamente di aver già vinto le prossime elezioni statunitensi: Bush non è candidabile e con tutta probabilità vincerà il candidato democratico, Obama o Clinton che sia. E' qualcosa più di niente.

Playlist (quasi) autarchica

C'è molta Italia buona nella musica che passa oggi in radio. A partire dagli Hi Risk Cafè, che hanno appena pubblicato per Anomolo un disco nuovo in cui c'è almeno un pezzo, "La mia concubina", che diventerebbe un hit se solo avesse anche la metà della copertura data a quel Charlie che fa il surf.

martedì 5 febbraio 2008

Nostradamus

Dopo aver preso atto che non ci sono le condizioni per varare la riforma elettorale si andrà a elezioni con i programmi elettorali zeppi di proposte per la riforma elettorale. Il centrosinistra perderà le elezioni ma il Pd sarà il primo partito, la cosa rossa o quello che diventerà, perderà le elezioni e basta. Fini e Casini ricorreranno allo psicanalista: Berlusconi ormai è un incubo più per loro che per gli avversari. Poi ci sarà il referendum elettorale a meno che non si trovi un accordo per fare le riforme. In entrambi i casi e a meno che il referendum fallisca si porrà il problema di andare nuovamente a elezioni. E si aprirà l'era di Veltroni, che sarà riuscito a ritagliarsi un sistema elettorale su misura. Nel frattempo i precari avranno continuato a non accumulare contributi per la pensione che non prenderanno mai, i pensionati al minimo a fare vita grama, l'evasione fiscale sarà tornata di moda, la ricerca sarà rimasta una chimera e l'ambiente un fiore all'occhiello su un abito lercio.

lunedì 4 febbraio 2008

Fatelo!

Occhio che adesso si rischia di vedere direttori del personale o facenti funzione con il biglietto degli accoppiamenti obbligatori.
Agi

domenica 3 febbraio 2008

Un'orchestra di giocattoli

Alla fine si è optato per la prima opzione e si è ascoltato il disco nei ritagli di tempo concessi dal lavoro. Dell'effetto assuefazione neanche a parlarne, anche perché il cd era da poco in rotazione. Anzi. A sera il concerto è stato godibilissimo, a tratti trascinante, e i pezzi, già buoni da studio, dal vivo guadagnano anche qualcosa. C'era anche Mixo a presentare, che, ho constatato con mia grande meraviglia, essere ricordato più per essere stato una videostar nella Videomusic degli anni Novanta che per aver partecipato alla magica stagione della Radiorai antelucana degli anni Ottanta, quando sbarbati liceali passavano parte della notte ad ascoltare musica che in provincia era difficilissimo reperire. Peccato per il pubblico, decisamente non all'altezza. Sul palco c'erano ...a toys orchestra.

sabato 2 febbraio 2008

Dilemma

In attesa di un concerto, durante il giorno ascoltare i pezzi del gruppo che suonerà la sera o cercare un diversivo per evitare l'effetto assuefazione?

mercoledì 30 gennaio 2008

Perché Sanremo è Sanremo

Oggi la seconda pagina degli spettacoli di Repubblica è dedicata a Nick Cave. La prima alla polemica sulla censura di Zampaglione. Ubi maior minor cessat.

Si potrebbe leggere così

Assolto grazie a due avvocati difensori che nella passata legislatura, da membri della commissione giustizia della Camera, avevano caldeggiato il varo di una norma di cui hanno richiesto oggi l'applicazione per il loro assistito.
Corriere, Camera, Kataweb

The dark side of the music

La vicenda Qtrax ha riportato in voga la questione della musica on line e il dibattito che l'accompagna da tempo sui danni provocati alle case discografiche e, di riflesso, agli artisti stessi. Che le produzioni vadano pagate per fare in modo che la musica e chi la produce continuino a vivere è di evidenza solare. Così come è vero che la protezione dei diritti imposta dalla Siae è del tutto fuori dal tempo e i prezzi di alcuni cd - che si pretenderebbe venissero comperati a scatola chiusa, visto che scaricare qualcosa gratis per un ascolto preventivo è illegale - sono assurdi. Che le licenze Creative commons siano al momento uno dei pochi validi compromessi per sancire i diritti di chi crea e consentire una più larga fruizione di musica da parte del pubblico - così da permettere anche di testare musica e artisti nuovi -, è da queste parti assodato. Tanto che la radio qui a fianco trasmette solo quello. Ma c'è un lato oscuro della luna: quello della musica dal vivo. Gli alti costi per l'allestimento dei concerti e lo scarso coraggio degli organizzatori stanno desertificando intere zone del paese. Chi vive dentro questo mondo riferisce che si preferisce puntare sui nomi dei soliti noti (e ormai neanche più tanto interessanti), anche se chiedono ormai cifre stratosferiche. Perché c'è incasso sicuro, dicono. Ora, la musica, come qualsiasi altro prodotto culturale, vive se circola, oltre che se viene pagata. Inibire a tanta gente che non vive in Padania - perché è solo lì che non ci si può lamentare - la possibilità di fruire di una stagione di concerti degna di nome dà luogo a un doppio problema, uno musicale di cui si è detto, e uno sociale-urbanistico: se non altro per la disarmante vacuità della schiera di locali indifferenziati e noiosi che affollano le città di provincia e si sono ormai trasformati in luoghi di stordimento e abbeveraggio pre-discoteca. Artisti di alto livello qualitativo ma di medio calibro di pubblico, manager: abbassate le pretese e viaggiate di più. Oppure fate così: piazzatevi davanti a una mappa dell'Italia, mettete i puntini sulle città che toccate e pensate a quanta gente non sarà possibile venirvi ad ascoltare (tanto per dire, Cristina Donà non è mai stata in Umbria, ma il sottoscritto l'ha vista quattro volte tra Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna). Artisti di più piccolo calibro e di radiose speranze: affittate un furgone e viaggiate quanto più vi è possibile, voi che potete, non essendo ancora intrappolati in certe ragnatele.
Repubblica, Creative commons

Per chiarezza

Questo è uno dei motivi che ha spinto a scrivere il post precedente. Poi possiamo baloccarci sul conflitto d'interessi (che non si regolerà mai finché Berlusconi sarà presente sulla scena politica pronto a scatenare la guerra civile su quel tema), sulla precarietà e quant'altro: la leva fiscale e la gestione delle risorse pubbliche sono centrali e prioritarie nell'attività di un governo. E quello appena messo in crisi ha cercato i soldi dove erano. Non è il libro dei sogni ma non è neanche da sputarci sopra. E converrebbe ricordarlo a chi si presenterà alle prossime elezioni. Ora basta, che di fronte ai duri e puri che affollano la rete si rischia di passare per il cantore delle gesta governative, che non è propriamente un vestito che si attaglia al titolare della roba che state leggendo. E basta anche per un altro motivo: con questo è il sesto post consecutivo che si dedica a crisi di governo e dintorni. Stop.

sabato 26 gennaio 2008

Dichiarazione politica ex post

Da queste parti si è già scritto cosa si pensava del governo Prodi e dintorni (qui in occasione della semi-crisi sulla relazione di D'Alema bocciata al Senato nel febbraio scorso e qui, in un momento in cui si era in vena di pipponi). Senza volerla fare troppo lunga, a tutti quelli che in questi giorni vanno scrivendo e/o dicendo che tutto sommato il governo di centrosinistra ha deluso le aspettative (in parte è vero) e che insomma se la sono meritata (in parte è vero) o che addirittura l'uno e l'altro pari sono (inorridisco al paragone), piace contrapporre che: tra chi fa footing tutte le mattine e chi si fa fare la sauna e tirare la pelle; tra chi a settant'anni non mistifica la sua condizione di nonno e chi alla stessa età ama accreditarsi come (improbabile) sciupafemmine; tra chi va in Parlamento a certificare la crisi (è successo due volte) e chi il Parlamento lo vede come una perdita di tempo e preferisce Porta a Porta; tra chi cerca di riportare nelle casse pubbliche il maltolto dell'evasione fiscale e chi all'evasore fiscale occhieggia complice, ecco, in tutti questi casi elencati a titolo esemplificativo qui si continua a scegliere la prima opzione. E più passa il tempo e più si ha il timore di doverla rimpiangere a lungo, l'opzione.

venerdì 25 gennaio 2008

giovedì 24 gennaio 2008

Ora che è andata com'è andata

Mi sento di mettere a verbale che l'analisi di Salvi fa poche grinze. Sul resto (sputi, insulti omofobici, poesie sulle bocche sbagliate e indegnità varie) non è il caso di spendere parole.
Aprile on line

domenica 20 gennaio 2008

Parole sante

"Il laico è colui che tra Chiesa e Stato sente di dover erigere un alto muro di separazione per proteggere sia la sovranità legiferante del popolo sia le religioni".
Per tornare seri, il lungo - ma vale la pena di leggerlo fino in fondo - editoriale di Barbara Spinelli di oggi su chiese, stati, religioni e Ruini.
La Stampa

Diretta dalla piazza

La manifestazione, pardon, l'Angelus del Papa è andato benissimo: 200mila partecipanti secondo gli organizzatori, altrettanti secondo le forze dell'ordine che stavolta non hanno smentito le stime dei primi. Molti i politici di entrambi gli schieramenti che per correttezza hanno evitato di portare bandiere di partito. La folla che ha applaudito Ratzinger, ha usato il medesimo trattamento nei confronti di Mastella quando l'ex ministro della Giustizia ha fatto il suo ingresso nella piazza.
Repubblica

sabato 19 gennaio 2008

In fondo in fondo

Puoi sostenere quanto vuoi che il rock non è morto e che tutto scorre e va avanti e ogni età ha la sua musica. E' vero. Però, quando ti ricordano che nel '68 uscirono Beggars Banquet, Electric Ladyland e White Album e ti chiedi se i tempi sono maturi affinché il 2008 offra tanta buona mercanzia, la risposta, in fondo in fondo, è no.

venerdì 18 gennaio 2008

Generale e particolare

Dai dati dell'Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni) risulta che se si proseguirà con la tendenza degli ultimi anni, in un quarto di secolo si sarà cementificata in Italia un'area pari a oltre cinque milioni di ettari. Le statistiche però, lasciano sempre il tempo che trovano. Meglio affidarsi all'esperienza personale, allora. Nel mio piccolo, abito da tre anni all'ultimo piano di un palazzo da cui godo di due splendidi panorami - uno con vista sulla città, l'altro sulla campagna - che mi hanno consentito di ammirare la costruzione di: A) due grossi palazzi, B) un capannone industriale e C) due palazzine di tre piani ciascuna. A volte, quando mi affaccio e vedo tutte quelle gru mi viene da pensare che forse c'è stata una guerra e ora c'è da ricostruire e io non mi sono accorto di nulla.
Gazzetta del mezzogiorno

La puntata di ieri

In radio è stata dedicata al disco di AnalogicoUrbano che potete scaricare gratuitamente se desiderate i nudi mp3 o acquistare a 10 euro con il racconto che accompagna l'edizione cd (qui tutte le istruzioni da seguire per entrambe le operazioni). Qui la trascrizione dell'intervista al cantante-chitarrista Emmanuele Margiotta. Questa la playlist che l'ha accompagnata:
Ipnotica
Sto cercando la cura
Metropoli
Sanguini
Viaggio/Arrivo in città
AnalogicoUrbano

mercoledì 16 gennaio 2008

Le notizie di oggi

Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale della Campania, raggiunta da un provvedimento di arresti domiciliari, non si dimette dalla carica. Il marito, Clemente Mastella, ministro della Giustizia, si dimette dalla carica in seguito al provvedimento di arresti domiciliari che ha colpito la moglie. Il cardinale Ruini organizza una manifestazione di piazza per domenica prossima.
Repubblica, Corriere

martedì 15 gennaio 2008

On air

Giovedì 17 a partire dalle 22 si presenta in radio il disco di AnalogicoUrbano con intervista al cantante chitarrista.

lunedì 14 gennaio 2008

Autocensura

Un post del genere ce l'ho avuto sulla punta delle dita per tutta la giornata. Poi visto quello che lo precede ho preferito tacere per non apparire eccessivo. Ma ora, ecco, è come se mi fossi tolto un peso.
Wittgenstein

La fattoria degli animali

Sono stato indeciso fino all'ultimo sullo scrivere o meno questo post perché mancare di rispetto quando si tratta di questioni di fede è una cosa particolarmente greve (con la "e", sì, avete letto bene) e chi non ce l'ha, la fede, il rischio lo corre. Però, davvero, non capisco come si possa essere interessati e perché alla notizia che dà la Stampa di oggi a pagina 10 su papa Ratzinger che chiude "all'ipotesi che gli animali possano andare in Paradiso". Ma probabilmente è un limite mio.
La Stampa

domenica 13 gennaio 2008

Riservato

Le preoccupazioni dei manager Tk Ast dopo il rogo di Torino.
Corriere della Sera

Appeal

E' appena andata in onda su Rai 3 un'intervista di Lucia Annunziata a Sandro Bondi. Le domande sono state di gran lunga più interessanti delle risposte.

sabato 12 gennaio 2008

I classificoni

Le classifiche dei dieci migliori album stranieri e italiani degli ascoltatori di Village, che insieme a Patchanka è uno dei migliori programmi musicali in ora diurna su piazza. Sugli stranieri, tranne i cinque che non ho ascoltato, sono abbastanza d'accordo, in particolare per Radiohead e Grinderman. Avrei tolto del tutto Springsteen, che ha fatto una cosa assai scontata. Ma devo ammettere che questa è una vecchia idiosincrasia, di quelle con le quali si cresce insieme. Sugli italiani invece, avrei messo molto più in alto i Marlene, e non solo perché sono un vecchio amore, di quelli con cui si cresce insieme.
Village, Patchanka

venerdì 11 gennaio 2008

Il buon senso dei grandi numeri

Stamattina Radio 3 mondo ha dedicato la puntata alla valutazione dei ministri del governo Prodi prendendo spunto dall'iniziativa di Sarkozy per i suoi. Oltre ai pareri degli ospiti, ne sono arrivati diversi dalle telefonate in studio; un numero sufficiente non per conferire scientificità alla cosa, ma almeno per depurarla dal rischio di sovrarappresentare qualsivoglia tendenza. Bene: D'Alema, Lanzillotta e Bersani hanno preso invariabilmente i voti più alti; Mastella, Di Pietro e Pecoraro Scanio quelli decisamente più bassi.
Radio 3 mondo, Notizie Alice

giovedì 10 gennaio 2008

Ma dde che?


Questa è la foto scattata sull'Italia dal satellite a mezzogiorno. Durante le previsioni meteo al tg regionale dell'Umbria delle 14 hanno detto: "Giornata gradevole".
Ansa meteo

mercoledì 9 gennaio 2008

Lo stato dell'arte

Rifiuti, camorra, le politiche fatte e quelle da fare. Un pezzo di rara chiarezza di Guido Viale.
manifesto

martedì 8 gennaio 2008

Poi dice che uno si butta a destra

Risparmio le parole, ché le foto di Napoli e dintorni hanno la bocca. Ma ci sono almeno due considerazioni che scuotono i nervi anche più della situazione in sé. La prima: neanche con i rifiuti alla gola si sente un'anima che aliti sull'impossibilità di trattare produzione, merci e scarti come stiamo facendo, pena l'autoannullamento. E dire che di alternative praticabili ce ne sono. Basterebbe ragionare e programmare le politiche su un periodo più lungo dell'eterno attimo cui siamo abituati noi occidentali del terzo millennio se non altro per: A) produrre meno roba inutile e con la vita media di una farfalla; B) riutilizzare (non semplicemente riciclare) di più. Ragionando invece sul breve periodo e buttandola in politica (e siamo al secondo punto), non si riesce a non essere d'accordo con il centrodestra in generale - che d'ambiente sa quanto so io di astronomia - per quanto riguarda il giudizio su Bassolino, e con Cicchitto in particolare per quanto riguarda quello sul verde, campano e ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio. Ditemi voi se non c'è d'avere i nervi scossi. Ma ora basta, ho perso già troppo tempo; devo tornare a occuparmi del vero problema che angoscia l'umanità e che esonda dalle pagine dei giornali: il sistema elettorale.
Google, Ansa

E' sempre lui

A volte la coerenza, se non è cieca, è davvero un pregio. Nick Cave sta partorendo l'ultima creatura. E promette bene: sentite come scava Lazzaro.
PS: grazie a Enrico
Nick Cave and the bad seeds

domenica 6 gennaio 2008

Oh Bama

Uno stato in cui alle primarie vincono quasi regolarmente candidati poi trombati alle elezioni fa venire voglia di andarlo a visitare. Un candidato giudicato rivoluzionario perché nel 2008 promette assistenza sanitaria a tutti i cittadini di quella che viene definita la più grande democrazia del globo, porta a pensare di non aver capito bene.
Manifesto, Barack Obama

sabato 5 gennaio 2008

Buongiorno

La radio s'è alzata tardi stamattina ed è andata a cercare un po' di sole: in rotazione c'è anche Gilberto Gil.

venerdì 4 gennaio 2008

Digitalanalogico

Siete sopravvissuti agli anni Ottanta plastificati in superficie navigando nei sotterranei cui era relegata la musica di qualità? Vi è capitato di liquefarvi ascoltando i Cure? Vi vanno a genio i tappeti vigorosi di bassi e batterie su cui navigano melodie inequivocabili? Avete voglia di sentir descrivere pezzi di straniante metropolitanità in maniera non angosciosa? Volete misurarvi con una cosa che assomiglia molto da vicino a un concept album nell'era della musica mordi e fuggi? Il processo del vostro impigrimento musicale non è arrivato al punto di inibirvi la ricerca di qualcosa di fresco, nuovo e molto indipendente? Se avete risposto sì ad almeno un paio di domande, Analogico urbano ha partorito una cosa che fa per voi. Qui qualche anticipazione. Con la promessa di presentare a breve in radio il cd con annessa intervista al cantante-chitarrista e di dare l'indirizzo al quale scaricare i pezzi non appena sarà reso pubblico dall'autore. Anche se sul materiale c'è il bollino Siae.
PS: mi rendo conto che assomiglia più a uno spot che a una recensione, ma non ho mai studiato da critico musicale.
AnalogicoUrbano

martedì 1 gennaio 2008